Quarta ondata Covid, allarme Oms: che autunno sarà?

Kluge: "Esistono tutte e tre le condizioni". Foan Aodi: "In Africa contagiati in aumento, situazione che preoccupa"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2021 10:40
Quarta ondata Covid, allarme Oms: che autunno sarà?

Secondo Hans Kluge, direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), esistono "tutte e tre le condizioni" per la quarta ondata di Covid prima ancora dell'autunno: esse sono nell'ordine le nuove varianti, una copertura vaccinale insufficiente e l'aumento dei contatti sociali tipico delle stagioni calde.

Secondo lo stesso Kluge entro la fine di agosto la variante Delta sarà quella dominante in Europa. 

Tanto più che la settimana scorsa dopo circa due mesi e mezzo di diminuzione, i contagi da Coronavirus in Europa sono tornati ad aumentare.

Questa situazione si incastra con ciò che sta avvenendo in Africa.

Foad Aodi, presidente dell'Associazione Medici di origine Straniera in Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla situazione covid in Tunisia e nel resto dell’Africa. “Abbiamo lanciato un grido d’allarme perché in Tunisia c’è un aumento enorme e continuo dei contagiati, più di 10mila al giorno e aumentano anche i morti. Il numero di vaccinati è bassissimo –ha affermato Aodi-. Questo rispecchia il problema di tutta l’Africa. Siamo molto preoccupati per quello che potrebbe succedere anche da noi con l’immigrazione. Io sono sempre stato contro l’allarmismo sui migranti che portano malattie, ma in questa fase non vi nascondo la mia preoccupazione.

In Africa abbiamo il 25% di aumento dei contagi, il 15% di aumento dei morti. I vaccinati completamente in Africa sono solo l’1,5%. Mancano i vaccini. Inoltre sappiamo i servizi sanitari in Africa come sono, in Tunisia gli ospedali sono al collasso. Il programma covax doveva far arrivare i vaccini a tutti i Paesi poveri, ma purtroppo non è accaduto. Il programma covax va solo a colpi di slogan. Con il boom di contagi anche l’India non ha più prodotto vaccini per i Paesi poveri e ha cominciato a pensare per se.

Ci sono tante varianti di cui non si parla. L’Algeria ha chiuso i confini, nessuno entra ed esce, il virus circolando liberamente si è adattato all’ambiente e si è creata la variante algerina. C’è poi la variante del Perù che è la più pericolosa ed è presente in Africa. Ci sono inoltre tante persone nei Paesi arabi che rifiutano i vaccini. Abbiamo bisogno anche di informare queste popolazioni con informazioni corrette”.

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