Quando la polizia scientifica va "oltre la fiction"

Un seminario per mostrare agli addetti ai lavori come funziona l'attività d'indagine

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2014 17:58
Quando la polizia scientifica va

FIRENZE - “Oltre la fiction” è il titolo del Progetto sviluppato dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per La Toscana – Firenze con l’Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Medicina, nell’ambito del Master di II Livello organizzato dal Dipartimento di Neuroscienze  e dal Dipartimento di Scienze della Salute. Si tratta di un approccio eminentemente pratico finalizzato ad illustrare le attività della Polizia Scientifica ai frequentatori del master (medici, avvocati, e, più in generale,  laureati in discipline giuridiche e mediche) nel modo che maggiormente rispecchia la realtà operativa. 

Nel corso del Seminario tenutosi lo scorso sabato presso l’Aula Magna dell’Ospedale Careggi di Firenze è stata illustrata l’attività svolta dalla Polizia Scientifica sul luogo ove è stato commesso un reato, delineando le differenze, non solo terminologiche, tra sopralluogo e scena del crimine e l’attività conseguente di analisi delle tracce o di reperti rinvenuti. Particolare interesse ha suscitato lo studio del caso della “ballerina nella valigia” con cui si è ricostruita una vicenda giudiziaria ormai definita attraverso l’attività svolta all’epoca dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica.

Il seminario è stato impostato su un percorso virtuale guidato da un’equipe completa composta dal Dirigente del Gabinetto Regionale dr Paolo Terracciano che ha illustrato l’attività della Polizia Scientifica con particolare riferimento al sopralluogo, dal dr Alessandro Possi che ha affrontato il tema delle indagini chimiche e genetiche, dall’Ispettore Capo Antonia Zizza e dall’Assistente Capo Vincenzo Tordela che hanno svolto un vero e proprio sopralluogo dopo la simulazione di una rapina, dal Sovrintendente Stefano Ruggeri che ha approfondito i temi della balistica e dell’analisi dei residui dello sparo e dall’Assistente Capo Giustino di Rienzo che ha parlato degli accertamenti dattiloscopici.

  

Un’occasione per sfatare alcuni miti delle fiction e presentare un’immagine più rispondente alla realtà dell’attività svolta dalla Polizia Scientifica sul territorio, inquadrandola in quella che è, più in generale, l’attività della Polizia di Stato sulla scena del crimine. Valorizzando, nel contempo, il lavoro di squadra nell’ambito delle indagini di polizia giudiziaria.

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