Pubblico Impiego: sciopero dei musei a Pasqua

La consigliera comunale Scaletti (La Firenze Viva) presenta un'interrogazione al Sindaco. Confcommercio: “Pessimo biglietto da visita”. Scuola dell'infanzia, Grassi (SEL-FRS) e Cellai (FI): "Un disastro occupazionale annunciato e un colpo alla continuità educativa". La vicesindaca Giachi: «È falso dire che la riforma azzererà l'ultimo concorso indetto dal Comune»

Redazione Nove da Firenze
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19 marzo 2015 22:55
Pubblico Impiego: sciopero dei musei a Pasqua

Trascorsi 3 mesi dalla richiesta tesa ad ottenere un interlocutore per confrontarci sulla predisposizione del capitolato di gara dei servizi aggiuntivi che vede coinvolti oltre 300 lavoratori che operano presso i Musei Statali Fiorentini, Filcams e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero per le giornate del 4 e 5 Aprile. Le richieste sono l'inserimento e riconoscimento della clausola sociale e il mantenimento delle condizioni contrattuali e retributive.

"La cancellazione del Polo Museale Fiorentino dovuta alla Legge Franceschini non solo mette in pericolo il lavoro di 309 persone con contratto a tempo indeterminato, senza contare i contratti a tempo determinato e quelli a progetto, ma rischia di causare un problema non banale alle casse dell'amministrazione comunale". Lo scrive, in una nota, la Consigliera Comunale de La Firenze Viva, Cristina Scaletti, che stamani ha presentato un'interrogazione in proposito al Sindaco Nardella. "L'accordo Renzi-Bondi del 2011 prevedeva infatti che il 15/20 per cento degli introiti da biglietti del Polo Museale Fiorentino fossero destinati al miglioramento della fruizione del patrimonio culturale della città", spiega Scaletti. "Tale cifra per il 2014 ha permesso un ingresso nelle casse comunali di circa 2.6 milioni di euro", conclude la consigliera comunale.

"A questo punto mi chiedo come farà il Comune a sopperire alle somme mancanti visto il venir meno del Polo Museale, se pensa di riformulare un nuovo accordo e con chi e, in particolare, come pensa di difendere queste centinaia di posti di lavoro a rischio".

“Far trovar chiusi i musei proprio nei giorni di Pasqua è il peggior biglietto da visita che possiamo presentare ai nostri turisti”. Jacopo De Ria, presidente Confcommercio Firenze, non usa mezzi termini. “Come spiegheremo ai clienti stranieri che in quei giorni non possono effettuare la visita che magari hanno prenotato da mesi?” “Capisco le ragioni dei dipendenti – continua De Ria, - ma qui dobbiamo fare un discorso un po’ più ampio. Anche in vista dell’Expo, certe figuracce non sono ammissibili.

In questo modo l’Italia si dimostra non in grado di rispondere alle esigenze del mercato. Insomma, bisogna ritrovare efficienza. Anche la chiusura degli Uffizi il lunedì, prevista pure per l’alta stagione, non è più tollerabile. Il Partenone, ad esempio, è sempre aperto”."La riorganizzazione delle scuole dell'infanzia comunali annunciata ieri dalla ViceSindaca Giachi non garantirà più la contnuità educativa e rappresenta l'ennesima dimostrazione della poca attenzione di questa amministrazione nei confronti del personale che da anni lavora nel Comune di Firenze.

- affermano Tommaso Grassi e Jacopo Cellai, rispettivamente Consiglieri di Firenze riparte a sinistra e di Forza Italia - Nella medesima scuola ci saranno insegnanti comunali la mattina, e il pomeriggio personale di privati o di cooperative: davvero un bel risultato. Insegnanti che faranno sostanzialmente lo stesso lavoro avranno fino a tre retribuzioni e tre contratti diversi: tra il personale comunale ci sarà chi ha il contratto scuola e per i neoassunti nell'ultimo anno il contratto enti locali, ed invece uno stipendio da dipendente di cooperative, assai minore sarà riservato al personale che lavorerà il pomeriggio." "Sono molti gli aspetti su cui vogliamo vedere chiaro e sui quali abbiamo presentato oggi alcune interrogazioni che verranno discusse lunedì prossimo in Consiglio comunale: a partire dalle garanzie occupazionali del personale, che si vedrà azzerato un concorso bandito solo lo scorso settembre, e garanzie per la qualità del servizio educativo che subirà conseguenze anche organizzative per quel che riguarda le attività extra, finora svolte in compresenza di due insegnanti, e la programmazione delle attività, che saranno impossibili essendo il personale dipendente di due soggetti diversi".«È falso che la riforma della scuola dell’infanzia azzererà il concorso indetto di recente dal Comune».

Lo puntualizza la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi rispondendo alle dichiarazioni dei consiglieri Grassi e Cellai. «Prima di sparare frasi in libertà – ha aggiunto la vicesindaca – sarebbe bene documentarsi sugli atti e non fare il copia-incolla dei comunicati sindacali. Tutti gli elementi di qualità che caratterizzano la scuola comunale saranno non solo garantiti dalla riforma ma addirittura valorizzati. Lo abbiamo detto ai rappresentanti sindacali e agli insegnanti ieri, lo ribadiremo in commissione istruzione domani e in consiglio nei prossimi giorni».

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