Psicologi in Toscana, attenti ai falsi professionisti

​Il presidente dell’Ordine Lauro Mengheri commenta l'operazione della Guardia di Finanza di Arezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2015 16:27

Esercizio abusivo della professione. E' un reato e l'argomento torna di attualità dopo l'operazione che ha visto la Guardia di Finanza di Arezzo che ha portato ad una richiesta di rinvio a giudizio ai danni di chi ha svolto la professione per anni, senza alcun titolo riconosciuto.La psicologia è argomento delicatissimo perché affronta con metodo scientifico i disturbi inconsci dell'essere umano varcando a tutti gli effetti il mondo della Salute personale. Sono molti i pazienti in Toscana che davanti all'ennesimo caso di professionista "sedicente" hanno prestato attenzione a quanto accaduto.

"L’esercizio abusivo della professione è un reato e pertanto deve essere perseguito e sanzionato secondo quanto previsto dalla legge. Definirsi counselor non legittima l’esercizio di attività e atti riservati alla professione dello psicologo, ma si configura anzi come un abuso di professione, aggravato dal fatto che si esercita in un ambito delicatissimo quale quello della salute" sottolinea Lauro Mengheri presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana che aggiunge come ciò che "distingue l’intervento psicologico dagli interventi non psicologici è proprio l’utilizzo professionale di modelli, tecniche o strumenti derivanti dagli esiti delle ricerche scientifiche psicologiche, cioè dagli studi sui pensieri, emozioni e comportamenti".

Il legislatore ha riservato allo Psicologo regolarmente iscritto all’Albo territoriale ogni attività che comprenda “l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità …” (art. 1 L. 56/1989). «Rivolgersi a uno psicologo iscritto all’Albo – aggiunge ancora Mengheri - significa affidarsi nelle mani di un professionista sanitario che ha una laurea quinquennale in psicologia, che ha effettuato tirocini obbligatori per confrontarsi con la professione che andrà a fare, che ha superato un esame di stato per abilitarsi, che si aggiorna costantemente e che è tenuto a seguire un codice di comportamento deontologico e etico.

Nel caso sia anche psicoterapeuta significa che ha fatto una ulteriore formazione specifica di almeno 4 anni. Una garanzia insomma per gli utenti e per la loro salute, - conclude il presidente toscano - contrariamente a chi in seguito a un corso non universitario di brevissima durata si definisce counselor».

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