Protezione Civile della Toscana, un futuro da organizzare

La situazione attuale vede competenze in materia di territorio e protezione civile diffuse a più livelli di governo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2016 14:33
Protezione Civile della Toscana, un futuro da organizzare

La riorganizzazione del sistema regionale di protezione civile al centro di un incontro che si è tenuto ieri sera a Palazzo Medici Riccardi. E’ stato fatto il quadro della situazione attuale, che vede competenze in materia di territorio e protezione civile diffuse a più livelli di governo e sono state analizzate le prospettive future nell’ambito della regione Toscana. Hanno partecipato al tavolo, presieduto dal prefetto Alessio Giuffrida, l’assessore regionale all’Ambiente e Difesa del Suolo Federica Fratoni, i prefetti della Toscana, il direttore regionale dei Vigili del Fuoco Gregorio Agresta, presidenti e vice presidenti delle amministrazioni provinciali toscane, il consigliere Angelo Basso per la Città Metropolitana Fiorentina.

La riunione è stata l’occasione per fare una riflessione comune alla luce del riassetto istituzionale che sta portando un riordino delle competenze degli enti territoriali. Laprotezione civile ad oggi è rimasta nella titolarità delle Province, ma il trasferimento di molte altre funzioni, con il conseguente passaggio di personale (soprattutto delle professionalità tecniche) ha determinato la carenza di risorse finanziarie e la scarsità di organico negli uffici del settore. Una situazione a macchia di leopardo, che non si presenta con le stesse caratteristiche in tutta la regione, ma che potrebbe incidere sulla operatività di alcune strutture. Finora comunque non si sono venute a creare criticità, per quanto riguarda la difesa del suolo, perché gli accordi e i rapporti consolidati con la Regione Toscana e la Città Metropolitana hanno sempre permesso l’attivazione di servizi importanti, come quelli relativi al rischio idraulico.

Da qui la decisione di rivisitare il modello organizzativo del sistema regionale di protezione civile perché sia sempre in grado di garantire risposte efficienti e tempestive in caso di emergenza. Tra le prime proposte del tavolo; la standardizzazione delle azioni da intraprendere durante gli eventi critici, in modo da non creare vuoti nella catena di comando e di intervento; la formazione tecnica del personale amministrativo; la rapida stesura dei piani comunali di protezione civile laddove non sono ancora presenti e l’aggiornamento di quelli esistenti; l’integrazione di questi piani a livello di area vasta perché le emergenze idrogeologiche spesso coinvolgono più territori comunali.

E’ stato un confronto molto ricco – ha detto Giuffrida alla fine della riunione” - che ha permesso di mettere a fuoco punti di forza e problematiche attuali e iniziare a delineare il percorso futuro. C’è una sinergia operativa positiva, una volontà corale di fare sistema tra competenze statali e regionali”.

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