Prostituzione: Empoli Campi e Scandicci con Firenze

Viene colpita la "richiesta di prestazioni sessuali a pagamento". Respinta una mozione a Figline e Incisa Valdarno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 ottobre 2017 14:05

L'area metropolitana del capoluogo toscano intende uniformarsi al modello applicato dal primo cittadino Dario Nardella nelle scorse settimane. Brenda Barnini sindaca di Empoli, Emiliano Fossi di Campi Bisenzio e Sandro Fallani di Scandicci sposano l'ordinanza firmata da Nardella. Una ordinanza, quella varata sulla scia del Decreto Minniti, che ha raccolto numerosi elogi sul territorio toscano e non solo: la previsione dell'arresto per i clienti ha fatto e sta facendo discutere, mentre sul deterrente della contravvenzione spedita al domicilio si sono levate critiche da parte di chi ha proposto opposizione in via giudiziale.Una stretta voluta dal primo cittadino per cercare di combattere un fenomeno, quello della prostituzione, che caratterizza in maniera importante alcuni quartieri di Firenze, in particolar modo quelli in ingresso città.

Nardella ha lanciato anche un appello perché l’ordinanza venga estesa a tutti i Comuni della Città Metropolitana di Firenze, onde evitare un semplice spostamento del fenomeno nei comuni limitrofi. Una proposta che ha trovato consensi, seppur con dinamiche diverse, da parte di altri sindaci. Lo dimostra nel Chianti l’iniziativa congiunta di Impruneta, Greve e San Casciano, ma questa sembra essere la strada anche di altre amministrazioni, come quella di Scandicci. 

A Empoli, uno dei Comuni maggiori della Città Metropolitana, si era già provveduto a qualcosa del genere, ma il modello Firenze potrebbe portare ad ampliare le sanzioni. Ordinanza da valutare con attenzione anche in un comune come quello di Campi Bisenzio, confinante con due delle zone più colpite dal fenomeno, Firenze appunto e Calenzano."Una forma di mercificazione del corpo della donna, peraltro spesso connessa a forme di schiavismo e di oppressione - così definisce la prostituzione palazzo vecchio - ma anche un fenomeno che agisce pesantemente sulla qualità della vita urbana comportando forti aspetti di degrado e di illegalità, anche per il controllo esercitato in questo settore dalla criminalità organizzata che ne ricava ingenti profitti. A spese della dignità della donna e a conferma di una insopportabile cultura patriarcale che sta alla base degli atroci episodi che ogni giorno riempiono le cronache". 

Il Comune di Firenze ha deciso di intervenire nel merito con una ordinanza contingibile e urgente che è già entrata in vigore prevedendo tra l’altro un procedimento penale, con arresto fino a 3 mesi, o una ammenda fino a 206 euro. I provvedimenti potranno scattare a carico dei ‘clienti’ e in questo senso sarà sufficiente agli agenti della Polizia Municipale, sia in borghese che in divisa, accertare se c’è stata una richiesta, un consenso o un accordo su una prestazione sessuale a pagamento.

In questo caso scatterà la denuncia per il cliente sulla base dell’articolo 650 del codice penale, per violazione di una ordinanza delle autorità. Non sono previste sanzioni per chi offre la prestazione, a meno che non ricorrano altre violazioni di legge. L’atto firmato dal sindaco è stato reso possibile dal decreto Minniti, convertito in legge lo scorso mese di aprile, che per la prima volta consente ai sindaci di emettere un’ordinanza contro coloro che fanno richiesta di prestazioni sessuali a pagamento.

Respinta invece a Figline e Incisa Valdarno una mozione sull’esempio di Firenze. La settimana scorsa il Consiglio comunale di Figline e Incisa Valdarno ha sviluppato un dibattito sulla mozione presentata dal consigliere Sottili sul contrasto alla prostituzione. Il dibattito è molto acceso, anche all'interno della stessa maggioranza del Partito Democratico. La sindaca Mugnai ha dichiarato che la scelta adottata da Nardella è stata dettata dalla necessità di coprire problemi legati alla sicurezza, ma il tema è molto più profondo. E in sostanza la sindaca Mugnai, la capogruppo PD Farini e la presidente dell'Assemblea comunale PD Orpelli hanno bocciato la mozione presentata dal consigliere Sottili. La votazione si è conclusa con 8 contrari e 5 favorevoli, su 13 votanti.

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