Proroga Superbonus 110%: i consigli di Confconsumatori

Importante imparare a tutelarsi dalle imprese che abbandonano i lavori o impongono costi aggiuntivi illegittimi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2023 23:22
Proroga Superbonus 110%: i consigli di Confconsumatori

Come noto, il Governo ha prorogato dal 30 settembre al 31 dicembre 2023 il termine per il completamento dei lavori rientranti nel Superbonus 110% su tutti gli edifici unifamiliari e assimilati (le cosiddette villette). Questi mesi sono una boccata d’ossigeno per tutti coloro che al 30 settembre dello scorso anno avevano già completato almeno il 30% dell’intervento complessivo, e che potranno ora contare su altro tempo prezioso per non vanificare gli sforzi fatti sinora. Ma occorre fare attenzione ad alcuni aspetti importanti, per non rischiare di perdere questa nuova occasione.

EMERGENZA LAVORI BLOCCATI

 Per chi ha firmato tante carte e commissionato i lavori di ristrutturazione per importi spesso molto ingenti e poi hanno visto le imprese appaltatrici iniziare le attività, scontare le fatture e poi disinteressarsi completamente e, in alcuni casi, addirittura abbandonare del tutto il cantiere.

Approfondimenti

L’ulteriore tempo concesso da questa proroga è senza dubbio importante, ma potrebbe non bastare per tutti mettendo seriamente a rischio la possibilità di completare l’opera appaltata”.

I CONSIGLI

 “In questi casi, ci sono alcune buone pratiche da mettere subito in campo – spiegano gli avvocati Priscilla Martini, Elena Biagiotti, Alessandro Fagni, Stefano Bonacchi di Confconsumatori di Prato e Pistoia come ad esempio controllare i SAL emessi dall’impresa per verificare che ci sia esatta corrispondenza tra i lavori certificati e quelli effettivamente eseguiti.

Un secondo accorgimento è senz’altro quello di non confidare eccessivamente nella buona volontà dell’impresa appaltatrice e di diffidarla formalmente alla ripresa dei lavori e al completamento delle opere nei termini pattuiti. La delicatezza della situazione consiste anche nel fatto che il committente in buona fede ha comunque già ceduto il proprio credito fiscale all’impresa e quindi in caso di irregolarità sarà il primo soggetto sui cui ricadranno le pesanti responsabilità previste per legge”.

AGIRE SUBITO PER TUTELARSI

 Un’azione chiara e tempestiva è quindi indispensabile per tutelare al meglio il proprietario. Ovviamente, qualora le trattative non dovessero portare a una concreta soluzione, sarà necessario agire subito giudizialmente nei confronti dell’impresa e, nel caso, anche del Direttore Lavori, ad esempio con una procedura di Accertamento Tecnico Preventivo. Da questo punto di vista, la Giustizia ha certamente tempi molto lunghi e incompatibili con l’urgenza della situazione che stiamo vivendo, ma ci sono una serie di strumenti processuali che, se ben impiegati, possono iniziare a offrire una prima tutela effettiva al committente oppure agevolare un accordo transattivo con la controparte.

In ogni caso, per tutelare il committente in modo efficace sia nei confronti dell’impresa sia eventualmente del Fisco è fondamentale contestare subito le situazioni di grave ritardo o di inadempienza e fare ricorso al Tribunale affinché un tecnico cristallizzi la situazione sul cantiere prima della scadenza di dicembre.

COSTI AGGIUNTIVI E RICHIESTE ILLEGITTIME

 Un secondo problema è che alcune imprese stanno tentando surrettiziamente di ribaltare sui clienti i costi degli oneri finanziari che le banche che acquistano i crediti impongono loro. Sta infatti accadendo che gli istituti finanziari che ancora acquistano i crediti facciano pagare una “commissione” in percentuale anche fino al 15%. Ebbene, stiamo assistendo a lettere di imprese di costruzioni che impongono al cliente di sostenere quei costi, pena la mancata chiusura dei lavori. La richiesta è illegittima perché contrattualmente non è quasi mai prevista, tuttavia il cliente si trova dinanzi a un bivio ed è costretto a scegliere se cedere e pagare somme non dovute o rischiare di non finire i lavori e perdere tutto il beneficio, con l’aggravante del cantiere che rimane in casa.

Il vicepresidente regionale di Confconsumatori Toscana APS Marco Migliorati invita quindi i cittadini che stanno subendo queste condotte poco corrette “a rivolgersi alle sedi di Confconsumatori per verificare gli effettivi obblighi previsti nei contratti stipulati con le imprese in modo di predisporre iniziative a tutela dei propri diritti su questo tema così delicato, che tocca un bene primario come la casa”.

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