​Profilassi anti-meningite, farmaci possono causare shock

La competenza ad accertare la necessità della profilassi è della UOC Igiene Pubblica e del Territorio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2015 16:56
​Profilassi anti-meningite, farmaci possono causare shock

Livorno - "In merito a quanto apparso sulla stampa relativamente al percorso di profilassi seguito dai volontari di una delle associazioni di soccorso impegnate a livello locale, l’Azienda USL 6 tiene a precisare di aver incontrato, tramite il direttore del Pronto Soccorso di Livorno, dott. Paolo Pennati, la responsabile della suddetta associazione già il giorno successivo all’episodio. In questa occasione è stata data immediata e piena disponibilità a condividere e individuare una nuova procedura per questi casi.Per quanto riguarda il caso specifico, dalla ricostruzione fatta, emergono una serie di circostanze contingenti e di malintesi che si sono tradotte in un contenzioso spiacevole che, sicuramente, non si sarebbe dovuto nemmeno aprire.

A fronte di questo l’Azienda si impegna a rivedere i passaggi del processo assistenziale che saranno codificati in una specifica procedura organizzativa adottata nelle prossime ore e che stabilirà, in base alle evidenze scientifiche, quali sono gli atti da compiere e chi li debba compiere.

A fronte di questo è comunque opportuno ricordare come la normativa vigente in tema di profilassi del contagio della meningite meningococcica preveda l’utilizzo di antibiotici esclusivamente nel caso di contatti protratti nel tempo con condivisione prolungata di un ambiente chiuso oppure a seguito di manovre rianimatorie da parte dei soccorritori. La competenza ad accertare la necessità della profilassi è della UOC Igiene Pubblica e del Territorio, che deve essere immediatamente informata dei casi di ispezione meningococcica e intervenire per quanto di sua competenza.

L’Azienda, chiamando i soccorritori, ha dimostrato una attenzione nei confronti dei volontari che può, quindi, essere considerata quasi “un eccesso di zelo”. L’eccessiva facilità del ricorso alla somministrazione del farmaco apre, tra l’altro, temi rilevanti da valutare con attenzione su eventuali responsabilità nel caso di shock anafilattico per reazioni allergiche a seguito di profilassi non necessarie.

L’Azienda conferma l’apprezzamento sempre dimostrato nei confronti delle Associazioni di Volontariato e dei soccorritori che operano all’interno di esse e si scusa delle spiacevoli incomprensioni sorte. Ricorda tuttavia la possibilità, al di là dei momenti previsti all’interno degli organismi paritetici che regolano in maniera periodica i rapporti tra Azienda e Associazioni, che la attuale Direzione ha sempre lasciato un canale diretto per la presentazione e risoluzione delle problematiche che possano presentarsi senza il bisogno di utilizzare toni e modalità pubbliche che certo non favoriscono lo sviluppo di un rapporto sereno e collaborativo".

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