Presentata in Palazzo Vecchio l’assemblea cittadina “Rusciano è un bene comune”

Martedì 9 dicembre al Circolo di Vie Nuove l’iniziativa contro la vendita della villa per idee e proposte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2014 18:51
Presentata in Palazzo Vecchio l’assemblea cittadina “Rusciano è un bene comune”

Un’assemblea cittadina, promossa dal Comitato “Beni Comuni – Q3” presentata stamani in Palazzo Vecchio assieme al capogruppo di SEL – Firenze Riparte a Sinistra Tommaso Grassi con la consigliera di SEL al Quartiere 3 Giovanna Sesti ed i consiglieri del Movimento 5 Stelle al Quartiere 3 Laura Magni e Luca Madiai per dire “No alla vendita della Villa di Rusciano e sì alla riqualificazione del Parco e dell’area agricola” martedì 9 dicembre, alle 21, al Circolo Vie Nuove in viale Giannotti, 13.

“Da qualche anno – hanno spiegato Tommaso Grassi e Giovanna Sesti – il Comune ha intrapreso una politica di frammentazione del complesso procedendo con la vendita degli immobili rurali di Villa di Rusciano e la messa all’asta di una porzione di terreno ma, soprattutto, della villa stessa, di cui ora s’ipotizza il passaggio alla Cassa Depositi e Prestiti. La tutela del parco – proseguono Grassi e Sesti – è andata progressivamente riducendosi, a danno non solo del bene stesso, ma anche dell’effettiva fruizione, per mancanza di elementi banali quali cartelli indicativi d’accesso, cestini per rifiuti, panchine.

Dei tre ingressi uno, quello di via del Larione, è chiuso da anni. Noi, in assemblea, proporremo delle idee per rendere finalmente l’intero complesso un luogo vissuto dagli abitanti del quartiere 3 avviando dei percorsi di partecipazione attiva dei cittadini alla gestione di un bene della collettività. Vogliamo bloccare la vendita – concludono Grassi e Sesti – e promuovere orti sociali, nuovi percorsi per giovani e anziani, panchine, recuperare porzioni della villa per creare una piccola biblioteca o luoghi di incontro.

La vendita della villa, che potrebbe diventare sede di un consolato, rischia di privare la cittadinanza del parco e dell’area agricola”.

Notizie correlate
In evidenza