Poste Italiane: disastro consegne in Toscana

Uilposte: "Ritardi e lunghe file davanti agli Uffici"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2022 14:36
Poste Italiane: disastro consegne in Toscana

Sono alcune settimane che arrivano segnalazioni sulla posta non recapitata. Il Covid ha colpito anche i lavoratori di Poste Italiane della Toscana, causando numerose assenze di personale: la situazione contagi adesso sta nettamente migliorando ma i problemi restano. La carenza di personale è ormai strutturale e sconta un'insufficiente turn-over tra pensionamenti e nuove assunzioni.

"La questione è grave e, nonostante l’acqua sul fuoco che la dirigenza di Poste sta buttando, non sembra che al momento ci siano soluzioni, complice anche la nuova pandemia covid che comunque taglia il personale. Ma sembra che il problema principale non sia questo, visto che Poste spa registrano crescita di lavoro derivata anche dall’acquisto di Nexive a ottobre scorso che ha portato le raccomandate a Firenze da 1.400 a 5.000. Una operazione finanziaria a cui non è stato dato il necessario supporto logistico e di personale… e i risultati, probabilmente gravati anche da carico della corrispondenza di fine anno, sono esplosi nell’attuale situazione" confermano dall'Associazione Diritti Utenti e Consumatori.

Si risolverà?

Approfondimenti

"Per ora è certo che questo disservizio pubblico ci è cascato addosso e nessuno, per esempio, ha avuto l’accortezza di avvisarci quando siamo andati alle Poste a fare una raccomandata per qualche scadenza importante che, a questo punto, per molti sarà stata elusa, con relative conseguenze. Non è la prima volta e non sarà l’ultima che l’arroganza del monopolio cade sugli utenti dei servizi. Crediamo che non solo non sia giusto ma neanche legittimo, ragion per cui provvediamo a denunciare Poste spa per omissione di atti d’ufficio. E segnaliamo all’Autorità garante delle comunicazioni che Poste spa sta violando l’incarico di gestore unico del servizio postale universale, a loro affidato fino al 2026 e che, a conseguenza di quanto in corso, sarebbe opportuno provvedere con solerzia a levarglielo e appaltarlo ad altre aziende o ad un insieme di altre aziende".

"Si ricorre, almeno nel settore del recapito e dello smistamento, a personale a tempo determinato con 253 portalettere in tutta la Toscana fino al 30 aprile, ma ciò aumenta solo il precariato! Infatti, il personale a termine deve essere formato e questo richiede tempo, in un lavoro che oggi è sottoposto ad importanti carichi di posta e pacchi da consegnare, su porzioni di territorio piuttosto vaste" conferma Silvia Cirillo Segretaria Generale UILposte Toscana.

"Inoltre, l'applicazione del Decreto Dignità fa sì che ogni 12 mesi si debba attuare un ricambio del personale a termine: ciò non giova ai lavoratori con contratto a tempo determinato che, una volta appreso il lavoro, vengono mandati a casa e non giova alla qualità del servizio per i cittadini".

"Inoltre, per il lavoro negli uffici postali, il personale a tempo determinato non viene mai utilizzato e quindi manca qualunque meccanismo sostitutivo, se non quello di ricorrere a personale proveniente da altri Uffici Postali ma la coperta è corta, molto corta! In ogni caso, c'è bisogno di personale stabile e non di precari: sia per evitare un abbassamento delle tutele dei lavoratori, in quanto i precari sono molto più fragili in questo senso, sia per garantire un servizio adeguato ai cittadini, erogato da personale formato, che conosca bene il territorio e le sue esigenze".

Entro marzo saranno assunti in Toscana 62 portalettere ex precari a tempo indeterminato (32 ad Arezzo, 19 a Siena, 10 a Livorno, 1 a Grosseto) attraverso una graduatoria prevista da accordo sindacale, ma queste numeriche sono ancora nettamente insufficienti. Il personale andato in pensione non è stato adeguatamente sostituito, nemmeno nella misura del 40%.

"A questo quadro si aggiunge un’ inadeguatezza sui sistemi informatici per l'erogazione dei servizi, con strumentazione e programmi spesso da cambiare e ammodernare. Lo stesso controllo del green pass negli Uffici Postali non sta funzionando adeguatamente, il sistema automatizzato spesso si blocca, portando ad un aumento consistente delle code e ad un aggravio sugli operatori, costretti ad intervenire manualmente sul controllo e a subire intemperanze della clientela, che sono ormai all'ordine del giorno".

"Le disposizioni, in questi casi, prevedono di contattare le Forze dell'Ordine che, però, nel contesto generale, accade spesso che tardino ad arrivare. Per questo, abbiamo chiesto all'azienda di potenziare il presidio di vigilanza privata davanti agli Uffici Postali ma, nella pratica, non abbiamo ancora riscontri adeguati sugli Uffici Postali della Toscana. Ci teniamo a ricordare che i lavoratori di Poste Italiane erogano un servizio pubblico essenziale per i cittadini, tanto che il loro lavoro non ha mai conosciuto interruzioni nel periodo pandemico, neanche durante il primo lockdown, quando non esistevano né mascherine, né plexiglass né vaccini. Anche per questo motivo, i lavoratori postali meritano il rispetto e l'attenzione che un servizio essenziale per la comunità richiede e non di essere messi a rischio dalla corsa contro il tempo sulle strade o da offese alla loro dignità negli Uffici Postali".

Notizie correlate
In evidenza