Poste Italiane: ancora disservizi e code sempre più lunghe agli sportelli

Portinerie Trenitalia: doppio incontro in Regione. Riforma camerale: mozione chiede impegno per rinvio e confronto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 agosto 2016 01:18
Poste Italiane: ancora disservizi e code sempre più lunghe agli sportelli

Lo sciopero degli straordinari dal 25 luglio al 24 agosto indetto da Slc-Cgil, Slp-Cisl, Uilposte, Failp, Sailp, Ugl per i lavoratori delle Poste della Toscana sta producendo molti disservizi nel territorio fiorentino, in molti uffici postali si arriva anche a un'ora di attesa e la posta viene recapitata anche una volta ogni dieci giorni. "La protesta che stiamo portando avanti è per manifestare la nostra netta contrarietà al processo di privatizzazione deciso dal governo e la forte carenza di personale", dicono i sindacati.

“In provincia di Firenze - spiega Marco Nocentini della Slp-Cisl -il personale applicato alla sportelleria e al recapito è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini e questo determina una situazione non più sostenibile”. Agli sportelli i clienti subiscono il disagio di file interminabili e scaricano poi tutta la loro rabbia nei confronti degli sportellisti. Al recapito la carenza di personale, sta mettendo in ginocchio il servizio e la privatizzazione produrrà soltanto una riduzione di servizi”.

“I lavoratori e le lavoratrici dei Servizi Postali e della sportelleria, con lo sciopero delle prestazioni aggiuntive, oggi, oltre a manifestare la propria contrarietà alla privatizzazione e alla riorganizzazione di PCL (Servizi Postali), possono rispondere anche alle continue pressioni aziendali, la cattiva organizzazione di lavoro e i precari mezzi e strumenti di lavoro messi a loro disposizione. Rivendicano, inoltre, l'utilizzo e la trasformazione dei lavoratori a Part Time a tempo indeterminato per far fronte all'attuale carenza di personale”, dichiara Claudio Bellatti coordinatore Poste Slc-Cgil Firenze.“Dovremmo scongiurare la scellerata idea del governo di privatizzare totalmente Poste Italiane, per garantire l'occupazione dei nostri lavoratori, che già oggi lavorano in una situazione difficile e garantire ai cittadini la funzione sociale di Poste", è invece il pensiero di Renzo Nardi segretario regionale Uilposte.La nuova organizzazione del recapito a giorni alterni che è partita nella provincia di Arezzo e Prato sta producendo grossissimi disservizi, infatti la corrispondenza rimane ferma negli uffici.

Poste Italiane non ha finora dato segni di voler sopperire a queste carenze, nonostante le lamentele della clientela. Con questo sciopero, affermano i sindacati, "vogliamo sbloccare una situazione non più accettabile e poter offrire un servizio migliore ai nostri clienti".

Doppio incontro in Regione sulla vicenda del personale delle portinerie delle sedi Trenitalia, questione che riguarda direttamente 11 lavoratori. L'incontro con Trenitalia ha peraltro permesso di affrontare anche la questione dell'appalto dei servizi di pulizia per treni e stazioni, che coinvolgerà un totale di circa 500 dipendenti. A seguito di una richieste delle organizzazioni sindacali, il consigliere per il lavoro del presidente della Toscana Enrico Rossi, Gianfranco Simoncini, ha incontrato nei giorni scorsi prima il direttore regionale di Trenitalia Gianluca Scarpellini, poi i rappresentanti dell'azienda Sistemi di sicurezza/Pegaso, che si è aggiudicata l'appalto per il servizio di portineria. Trenitalia ha manifestato la massima disponibilità a trovare una soluzione condivisa che superi le tensioni che si sono create sul tema del personale di portineria.

Inoltre il direttore Scarpellini ha dato piena rassicurazione sul fatto che, pur nel rispetto dei volumi messi a gara, i futuri servizi in appalto per le pulizie dei treni prevederanno l’applicazione del ccnl della mobilita/ Area attivita ferroviarie, che comprende la clausola di salvaguardia sociale. L'azienda Sistemi di sicurezza/Pegaso, pur confermando le proprie posizioni, si è detta disponibile ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali per cercare di dare una risposta sociale per i lavoratori che rischiano di perdere il posto. Un incontro tra azienda e sindacati sarà quindi organizzato a breve dalla Regione, con l'auspicio che presto si possa giungere ad una soluzione positiva che salvaguardi l'occupazione.

La Giunta regionale è impegnata ad attivarsi nei confronti del governo nazionale, affinché rinvii l’approvazione del provvedimento di riforma del sistema camerale per un tempo utile “a consentire un confronto tra le parti sociali” e per giungere alla redazione di un testo che “preveda la salvaguardia complessiva del sistema camerale, delle sue attuali funzioni e di tutto il suo personale attualmente occupato a vario titolo”. Lo prevede una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale – “In merito alla prevista riforma del sistema camerale” -, firmata dai consiglieri di Si Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, e dalla consigliera M5S Irene Galletti. Il testo impegna la Giunta regionale anche a “riconvocare tempestivamente il tavolo con le parti sociali già attivato a febbraio 2016, per valutare l’impatto del nuovo testo del decreto legislativo sui servizi territoriali e l’occupazione”. La mozione prende le mosse dalla presentazione, nei giorni scorsi, della bozza di Decreto legislativo di riforma del sistema camerale, allegata a un documento della presidenza del Consiglio dei ministri.

Secondo il testo approvato dall’aula del Consiglio regionale, la bozza da una parte ricorda quella già diffusa a gennaio e “già oggetto di mobilitazione e assemblee da parte del personale camerale”; dall’altra appare “per alcuni aspetti più punitiva nei confronti dell’assetto delle Camere di commercio”. La mozione considera che già a luglio si sono tenute nel territorio toscano una serie di assemblee del personale del sistema camerale delle diverse circoscrizioni. Tali assemblee hanno ora preso atto del testo circolato ieri e allegato ad un atto della presidenza del Consiglio, chiedendo un confronto in merito “prima della sua approvazione, minacciando in caso contrario ogni forma di lotta e mobilitazione idonea a tal fine”.

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