Positivo al Coronavirus esce di casa, va in banca e si sente male

UNA STORIA INCREDIBILE. Santa Croce sull'Arno, la vicenda di stamani è raccontata dal sindaco Giulia Deidda: "Come si può essere così irresponsabili?"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2020 15:23
Positivo al Coronavirus esce di casa, va in banca e si sente male
ph Facebook Giulia Deidda sindaco

Incredibile storia a Santa Croce sull'Arno, in provincia di Pisa: un uomo positivo al Covid si è recato in banca, contravvenendo a tutte le disposizioni delle autorità e anche al buon senso, e una volta in filiale si è sentito male. 

A raccontare questa vicenda è stata Giulia Deidda, sindaco di Santa Croce, su Facebook: "Questa mattina molte e molti di voi avranno letto cos'è successo in una filiale bancaria di Santa Croce sull'Arno: un uomo, accompagnato dalla moglie, ha avuto un malore e al momento dei soccorsi ha ammesso di essere positivo al Covid. Qualcuno di voi avrà scosso la testa. Qualcuno avrà pensato che servirebbero più controlli. Ma i numeri li conosciamo bene: i positivi nel nostro territorio sono oltre 200, e questa coppia nemmeno risiede a Santa Croce sull'Arno.

Serve responsabilità personale, serve rispettare le regole per il bene proprio e di quello degli altri. Come si può essere così irresponsabili da recarsi in un ufficio aperto al pubblico rischiando di contagiare decine e decine di persone, alcune delle quali lavorano per offrirci un servizio necessario? Ci si rende conto che così si mortifica l'impegno del personale sanitario che negli ambulatori e negli ospedali lavora senza sosta per salvare ogni giorno la vita di chi si è ammalato? Vorrei che questo facesse riflettere tutte e tutti su una cosa: controllare un po' meglio è possibile soltanto se c'è un lockdown come quello della scorsa primavera, che non vorremmo rivivere.

Per questo mi appello a tutte e tutti voi: facciamo attenzione, siamo prudenti e soprattutto rispettiamo le regole perché il nostro atteggiamento quotidiano è fondamentale per la lotta al virus. E se conosciamo qualcuno che deve restare a casa e vive questa cosa con disagio, proviamo a telefonargli e diamogli conforto. La socialità cambia, è vero, ma possiamo trasmettere vicinanza e affetto in molti modi, visto che fortunatamente rispetto al passato abbiamo più strumenti".

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