Polo Museale di Firenze, Uffizi ed Accademia a parte

Italia Nostra interviene in solidarietà con la lettera inviata dalla direttrice del Museo di San Marco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 luglio 2014 17:44
Polo Museale di Firenze, Uffizi ed Accademia a parte

Magnolia Scudieri, direttrice del Museo di San Marco e dell’Ufficio e Laboratorio restauri della Soprintendenza SPSAE e per il Polo museale della città di Firenze ha inviato giorni fa una lettera al premier.

Il presidente di Italia Nostra, Marco Parini e Maria Rita Signorini per Italia Nostra Firenze esprimono pieno sostegno e condivisione della lettera inviata al premier Matteo Renzi dalla direttrice del Museo San Marco: "L'intenzione di estrapolare la gestione di alcuni musei statali, tre a Firenze - la Galleria degli Uffizi, la Galleria dell'Accademia, il Museo nazionale del Bargello -, da quella globale della Soprintendenza, così come annunciato dal ministro Franceschini nella riforma del MiBACT, metterebbe a rischio un sistema che, nella stessa Firenze comprende altri 24 musei, e che rappresenta un esempio di tutela e valorizzazione così come dimostrato dai risultati di gestione - 20 milioni di euro di incassi all'anno – e dai dati del primo semestre del 2014, che hanno fatto registrare un incremento dell'8,16 per cento, con oltre 210mila visitatori in più rispetto ai primi sei mesi del 2013. Un sistema in grado di produrre dati di questo tipo non può essere smantellato.

Al contrario, va tutelato e tradotto in modello di gestione".

Tra i musei a pagamento, il maggiore aumento l'hanno fatto registrare quelli del circuito Giardino di Boboli/Museo degli Argenti/Galleria del Costume/Museo delle porcellane di Palazzo Pitti con 79.076 visitatori in più, pari al 20,59%. Seguono poi la Galleria degli Uffizi (con +42.396 visitatori, pari a +4,73%), la Galleria dell'Accademia (con 37.269 visitatori, pari a +6,38%), leCappelle Medicee (con +10.181 visitatori, pari a +6,71%), il Museo nazionale del Bargello (con +8.016 visitatori, pari a +7,61%), il Museo di San Marco (con +7.237 visitatori, pari a +8,80%), i musei del circuito Galleria Palatina/Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti (con +6.538 visitatori, pari a +2,93%) e il Museo di Palazzo Davanzati visitato nei primi sei mesi del 2014 da 2.792 persone in più rispetto allo stesso periodo del 2013, con un incremento dell'11,35%.Tra i musei a ingresso libero, incrementi a doppia cifra per la Sala del Perugino (+73,84%), il Museo di Casa Martelli (+72,91%), la Villa medicea di Cerreto Guidi (+64,42%), Orsanmichele (+37,08%), il Cenacolo di Andrea del Sarto (+34,81%), la Villa medicea de La Petraia (+23,31) e per la Villa medicea di Poggio a Caiano (+20,43%).

"L’invito alla riflessione - recita la lettera a Renzi - va particolarmente a quanto esposto al punto 4 della proposta («verso un sistema museale italiano») che, nella forma sintetica in cui è stato presentato, non chiarisce i termini della trasformazione e lascia adito a fortipreoccupazioni e perplessità.Esse nascono dall’osservare l’intenzione di estrapolare la gestione di alcuni museistatali, tre a Firenze (la Galleria degli Uffizi, la Galleria dell’Accademia, il Museonazionale del Bargello), da quella globale della Soprintendenza, che nella stessaFirenze comprende altri 24 musei.

Si tratta di realtà museali assai variegate pertipologia di collezione, storia e dimensione, che costituiscono lo straordinario sistemamuseale statale fiorentino e che rendono inimitabile la ricchezza di offerta culturaledella città.La Soprintendenza si è adoperata al massimo per rendere la loro fruibilità articolatissima e, oggi, vediamo affiancarsi alla fruizione «normale» dei musei una notevole fioritura di eventi straordinari che allargano enormemente il panorama dell’offerta con un calendario che garantisce la possibilità di una fruizione complementare tra un sito e l’altro. Innumerevoli ormai le collaborazioni con prestigiose scuole di musica, gruppi di musicisti, compagnie di teatro e spettacolo, e le attività didattiche concertate con scuole di ogni genere.Vorrei sottolineare, se mai ce ne fosse bisogno, che i musei fiorentini non sono(come forse qualcuno ancora crede) luoghi ingessati, dediti solo a custodire gelosamente e mostrare i capolavori che conservano, anche se credo che mettere al primo posto la tutela, per un funzionario del Ministero dei Beni culturali, sia da considerare un vanto e non una vergogna.Individuare e isolare all’interno di questa organizzazione, che riesce a mantenerela sua efficienza solo grazie ai vantaggi di una struttura gestionale unica, alcuni «mostri sacri» e separarne le gestioni dal resto, oltre a rappresentare una violenza storica, non sarebbe utile né a mantenere vitale questa particolare identità fiorentina di museo diffuso, né alla sopravvivenza delle realtà museali «minori»,  impossibilitate a mantenere gli standard attuali se tenute fuori dalla gestione unitaria di tutti i Musei, né alla tutela e alla valorizzazione del territorio fiorentino, cui lecollezioni museali sono collegate, e neppure alla vita dei «grandi musei».Sappiamo bene che, per sopravvivere, le splendide 27 entità museali di Firenze e illoro territorio hanno bisogno di far parte di un sistema museale e attingere alle risorsemesse in comune, prodotte perlopiù dalla Galleria degli Uffizi e dalla Galleriadell’Accademia.

Tutti, anche i grandi musei, per vivere, hanno bisogno del sistemamuseale: comuni sono i servizi che fanno funzionare il tutto, dall’amministrazione alpersonale di custodia, ai tecnici, ai conservatori. Se si separano le gestioni, ilproblema della carenza ormai cronica di personale, si acuirebbe mettendo in crisil’organizzazione generale che sopravvive grazie ad un continuo mutuo soccorso traun museo e l’altro.Firenze è un esempio di museo diffuso tra i più vasti e ricchi, amati e apprezzati in tutto il mondo e l’attuale modello organizzativo della Soprintendenza lo sostiene e lo fa vivere.Forse è bene riflettere prima di stravolgerlo".

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