Pnrr: la Toscana perde oltre un miliardo

Giani: “Colpa delle modifiche del Governo”. Biffoni scrive ai parlamentari toscani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 agosto 2023 23:43
Pnrr: la Toscana perde oltre un miliardo

Firenze, 2 agosto 2023- “Sono fortemente contrariato dall’approccio a livello governativo, con una ridefinizione del Piano che per la Toscana significa la perdita di più di un miliardo di risorse che avevamo acquisito e impostato con progetti molto concreti. Le rassicurazioni del ministro Fitto, che saranno utilizzate altre risorse, sono generiche e rischiano di tradursi in assoluta inefficacia”.

Così Eugenio Giani, a proposito delle modifiche annunciate del Pnrr. “Il dato di fatto che cogliamo da lettura del documento del Governo del 27 luglio per la cabina di regia è che su capitoli importanti per la Toscana vengono a mancare, nella sostanza, più di un miliardo di euro”.

Nel documento governativo di sono innanzitutto ci sono i codici definanziati, cioè le misure che escono dal Pnrr. Giani cita “difesa del suolo e misure mitigazione ambientale su cambiamenti climatici”, in particolare a proposito dei 6 miliardi cassati su interventi per la resilienza, valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni. L’intera tabella proposta dal governo riporta poi gli investimenti per progetto di rigenerazione urbana per ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale (oltre 3 miliardi); i Piani urbani integrati – progetti generali (quasi 2 miliardi e mezzo); misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico (oltre 1 miliardo); l’utilizzo dell’idrogeno (un miliardo).

Tagli poi su aree interne-potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità; promozione di impianti innovativi; valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, tutela e valorizzazione del verde urbano e extraurbano.

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“Mi dispiace che con queste misure vengono a essere eliminati, ad esempio, i 96 milioni che avevamo messo come progetto bandiera per il contrasto all’erosione delle spiagge nelle cinque province toscane dove li avevamo destinati (per la quota parte regionale sulla rimodulazione nazionale), chiosa il presidente.

Capitolo ovviamente molto attenzionato anche quello della sanità. Continua Giani: “Nelle previsioni si parla di tagli di circa un terzo e a livello nazionale ci è stato dato un numero complessivo: si passa da 1350 interventi a 936. In Toscana questo passaggio ci costa circa 20 Case di Comunità, su 77 interventi che avevamo; gli ospedali di comunità a livello nazionale erano 400 e diventano 304: noi ne avevamo previsti 23, sicuramente 7 o 8 andranno perduti. Le Centrali operative territoriali, a livello nazionale passano da 600 a 524: in Toscana ne avevamo 37, diventeranno 30. Preciso che si tratta di lavori su cui avevamo una progettazione che stava diventando definitiva”.

A queste certezze si possono poi aggiungere alcune proiezioni sui definanziamenti parziali proposti dal Governo: in particolare le ciclovie turistiche (quella Tirrenica e quella del Sole); si tratta di una misura che sarà parzialmente deprogrammata, e se la modifica va avanti si tratta per noi di oltre 40 milioni di tagli.

“Quando un governatore parla dovrebbe avere contezza di quello che dice, purtroppo questa non sembra una dote del Presidente Giani. Vorremmo sapere su quali basi ritiene che la Regione Toscana potrebbe perdere un miliardo di euro di fondi del Pnrr. E poi quali sarebbero le opere che rischiano di non avere sufficienti investimenti? Ci fornisca un elenco preciso! E infine quali sarebbero i progetti pronti a partire che adesso subirebbero uno stop?Siamo convinti che un governatore non può parlare approssimativamente creando inutili e strumentali allarmismi.

Ricordiamo che il ministro Fitto ha già fatto sapere che il Governo si impegnerà a trovare ulteriori fonti di finanziamento per i progetti che potrebbero trovarsi senza copertura.Il governatore anziché parlare a vanvera dovrebbe dirci se sta pensando al modo di far funzionare le case di comunità e tutti gli altri progetti che saranno finanziati dal Pnrr. Non è che corriamo il rischio che queste strutture restino dei contenitori vuoti o delle cattedrali nel deserto perché nessuno ha pensato a come gestirle?” lo dichiara il gruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano (il capogruppo Francesco Torselli, il vice-capogruppo Vittorio Fantozzi, i consiglieri regionali Alessandro Capecchi, Diego Petrucci e Gabriele Veneri).

Il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni ha inviato una lettera ai parlamentari toscani, per chiedere un urgente intervento del Parlamento che faccia chiarezza sul destino dei progetti 'stornati' dai finanziamenti del Pnrr.

"La questione relativa alle modifiche annunciate al Pnrr sta allarmando tutti i nostri sindaci. Dalle grandi città ai piccoli borghi, la preoccupazione concreta è che gli interventi, molti dei quali già in via di realizzazione, non possano essere portati a termine - scrive Biffoni - Dai nostri primi calcoli, per i Comuni toscani il taglio ammonterebbe a circa 600 milioni. Per gli interventi sulla valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica, si tratterebbe di 227,35 sui 240,9 milioni previsti per finanziare i 1410 progetti in corso; per la rigenerazione urbana taglio di 306,9 su 355,7 milioni, per 199 progetti; per i piani urbani integrati di 53 su 64 milioni, per 16 progetti; per le aree interne di 13,3 su 14,3 milioni, per 28 progetti. Oltre al parziale definanziamento delle Case di comunità, che comunque hanno ricadute su Comuni e territori"

"In questo quadro il Ministro Fitto, nella sua relazione alla Camera, ha evidenziato anche un rischio: che gli interventi di competenza dei Comuni per la messa in sicurezza del territorio (6 miliardi), la rigenerazione urbana (3,3 miliardi) e i piani urbani integrati (2,49 miliardi) possano risultare non facilmente rendicontabili rispetto alla conformità agli obiettivi del Piano - aggiunge il presidente Anci Toscana - Il riferimento, in particolare, è fatto al principio "Do No Significant Harm" che prevede che gli interventi previsti dal PNRR non debbano arrecare alcun danno significativo all’ambiente, cosa che deve essere dimostrata con elaborati tecnici e progettuali, che in tali progetti mancano.

Si tratta infatti di “progetti in essere” cioè elaborati e finanziati in gran parte prima del PNRR con fondi nazionali, e poi fatti confluire dal Governo Conte nel Piano. Si tratta complessivamente di 67 miliardi che riguardano molti interventi, non solo quelli dei Comuni. È bene ribadire che come sistema dei Comuni avevamo segnalato sin da subito, ad inizio 2021, i rischi e le complessità di questo primo cambio di finanziamento, evidenziando tutte le difficoltà correlate; comunque i sindaci si sono adeguati e, dati alla mano, la percentuale di avanzamento dei progetti di loro competenza sono oggi superiori rispetto alla media".

Continua Biffoni: "Adesso la doccia fredda, con un nuovo cambio di finanziamento. Il Ministro ha rassicurato che nessun progetto perderà le risorse, ma finora non abbiamo contezza di quali saranno le nuove fonti; ha affermato che le procedure in corso non devono essere interrotte, ma probabilmente a livello ministeriale non conoscono le esigenze che regolano la contabilità degli Enti Locali".

"Tutto ciò detto, è evidente che le preoccupazioni dei sindaci sono più che giustificabili - conclude - Quello che chiediamo è che anche il Parlamento faccia il possibile per arrivare al più presto a un chiarimento di questa situazione, affinché i nostri Comuni non rischino di vedere vanificati il grande impegno e i notevoli sforzi fatti fino ad ora. Ne va del miglioramento concreto delle città, dei territori e della qualità della vita dei cittadini". 

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