Play off e stop definitivo: ipotesi per la quarta promossa? La C cerca il suo film a lieto fine

​Troppi rischi, protocollo sanitario di ardua applicazione. Forse, è ora dello stop definitivo. Play off: come risolvere? Ecco un’ipotesi suggestiva

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
01 maggio 2020 19:12
Play off e stop definitivo: ipotesi per la quarta promossa? La C cerca il suo film a lieto fine

“Tutto è bene ciò che finisce bene” film di Elijah Moshinsky datato 1981: titolo mai cosi corretto per sintetizzare l’ambizione del calcio italiano, in generale, e di quello di C in particolare: trovare un lieto fine che, appunto, sia positivo per tutti. Ammesso che esista.

Intanto, la situazione in atto racconta di una trama abbastanza complicata: lo evidenziano i responsabili degli staff sanitari, lo rimarca parte della stampa. La serie C è davvero vicina allo stop definitivo del campionato.

Un ulteriore peso, sulla parte della bilancia che pende per il “THE END”, è il comunicato stampa della lega che non lascia spazio a dubbi: “Il protocollo sanitario redatto dalla commissione medico-scientifica della FIGC è di difficile applicazione per i Club di Serie C e lascia ancora troppe domande aperte”. È la conclusione emersa dall’incontro che si è tenuto, in videoconferenza, tra i vertici di Lega Pro con i 60 medici sociali dei club di Lega Pro.

Non siamo ai titoli di coda ma quasi. L’intricata trama di quello che sembra un film “horror” deve trovare un finale che vada incontro alle esigenze di tutti nella speranza che i ricorsi non condiscano, nel peggiore dei modi, il film della nostra “Un’estate al mare” (pellicola del 2008). Amesso che, causa emergenza sanitaria, potremo permetterci il nostro amato mare!

Dando per (quasi) scontato lo stop definitivo del campionato di C, come nei migliori film thriller, c’è un “nodo da sciogliere”. Per la lega pro si chiama: play off. Come garantire un’altra promossa oltre le prime tre di ogni girone? “Il sorteggio” (film del 2010) pare trovare diversi pareri contrari. Uno su tutti quello è del Bari che vorrebbe, più di ogni altra, giocarsi, sul rettangolo verde, le sue possibilità. Altra ipotesi in campo è quella della valutazione dei parametri sportivi. Ancora, considerando che non tutte hanno lo stesso numero di partite, valutare la media punti (generale o computando solo un numero di match uguali per tutte?).

Sullo sfondo un'altra soluzione per la serie C: affascinante e suggestiva che troverebbe riscontro solo nel caso in cui la serie A riuscisse a ripartire.

Permettere a chi oggi è in posizione utile da play off (ci sarebbe anche la Robur) di giocarsi le sue carte per il salto di categoria in B. Il tutto con l'organizzazione di play off da disputare, in un'unica sede, nel pieno rispetto del protocollo sanitario e logistico approvato dalle autorità sanitarie (per intendersi, sarebbe lo stesso che riguarderebbe le squadre di A). Nel mese di giugno con incontri, temporalmente, ravvicinati? Potrebbe essere un'alternativa valida.

Questa soluzione sarebbe da considerare solo per quelle squadre che siano in grado, anche con investimenti consistenti, di mettersi "nella condizione corretta" per poter partecipare al mini torneo (cifra che il Bari ha individuato in circa 150.000 euro come precisato dalla "Gazzetta del Mezzogiorno"). Solo dopo il soddisfacimento dei requisiti indicati,  si potrebbero definire il numero delle compagini partecipanti al mini torneo.

Di non facile applicazione, considerati anche i pareri di qualche presidente, ma di non impossibile valutazione. “Si può fare” (pellicola con Claudio Bisio del 2008) potrebbe essere altro oltre che solo un film.

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