Platonismo e Antiplatonismo in Agostino d’Ippona

Il libro del prof. Padre Virgilio Pacioni. Assemblea 25 maggio: i ringraziamenti della Comunità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2024 11:54
Platonismo e Antiplatonismo in Agostino d’Ippona

Martedì 28 Maggio alle ore 17,30 presso la sala Capitolare del Convento di Santo Spirito verrà presentato il libro del prof. Padre Virgilio Pacioni “Platonismo e Antiplatonismo in Agostino d’Ippona” (Armando Editore, Roma 2023, 477 pagine). L’autore è professore emerito di Patrologia e di Filosofia presso l’Istituto Patristico Augustinianum della Pontificia Università Lateranense dove ha insegnato per venticinque anni ed è uno dei massimi esperti della figura di Agostino d’Ippona.

Intanto "la comunità agostiniana di Santo Spirito desidera ringraziare tutti coloro che la sera del 25 maggio hanno partecipato all’Assemblea pubblica sul Sagrato di Santo Spirito. Un grazie particolare al giornalista di RAI3 Gianni Bruno per aver moderato con grande competenza la serata. Grazie al coro e al chitarrista e a coloro che hanno offerto preziosi contributi per arrivare al cuore di coloro che avendone il potere, possano cambiare una decisione che sempre di più consideriamo ingiusta e inopportuna. Rimbomba sempre una domanda: perché perdere una occasione storica, come ha detto il Calvani? Un’occasione per ridare ad un complesso la sua unicità, sia come struttura che come obiettivo nelle sue motivazioni artistiche e culturali, attraverso le quali parte tutta una programmazione di evangelizzazione di apertura a tutti, come è di tradizione.

Gli Agostiniani di Firenze e l’Università di Villanova credono molto in questo progetto, tra l’altro noi come Agostiniani siamo una famiglia che abbraccia tutto il mondo e questo significa che il progetto può essere appoggiato da tutti coloro che nel nostro Ordine svolgono un compito educativo.

Questo interesse è tale che siamo disponibili ad investire anche più di quello che offre la società che avrebbe vinto il bando.

Ma, malgrado ciò, senza dover snaturare la struttura monumentale del complesso con interventi di trasformazione che non potrebbero che arrecarvi ferite insanabili. Il Convento di Santo Spirito per secoli è stato un luogo di preghiera e cultura. E per farne un luogo di preghiera e cultura, non c’è bisogno di trasformarlo. Tutti gli investimenti sarebbero destinati alla concessione da parte dello Stato, al ripristino della Biblioteca, alle dotazioni mobili per rendere l’immobile fruibile a chi organizza corsi e conferenze, a chi studia, a chi medita, a chi prega e a tutta la cittadinanza".

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