Le associazioni Italia nostra Firenze e Oasi Laudato Sì avevano presentato una richiesta formale, al presidente del Consiglio Comunale Cosimo Guccione ed ai membri della conferenza dei capigruppo, per una seduta aperta del Consiglio comunale per poter esporre le proprie valutazioni e proposte in merito al Piano del verde approvato dal Consiglio comunale lo scorso il 3 marzo.
Il 1° agosto, un mese dopo la sua presentazione, la richiesta del Consiglio Comunale aperto sul Piano del Verde è stata respinta per opposizione del PD.
“Un Consiglio comunale aperto – obietta il capogruppo PD Luca Milani – non è lo strumento adatto per interloquire con le associazioni. Non è la sede adatta da utilizzare per portare le loro istanze. Per la maggioranza di Palazzo Vecchio è sicuramente un onore poter parlare nuovamente del piano del Verde in Consiglio comunale dopo averlo già approvato ma per il confronto con le associazioni riteniamo che siano le singole Commissioni consiliari le sedi più adatte per avere un confronto aperto e leale. Abbiamo suggerito al gruppo politico del Consiglio che si è fatto portatore della richiesta – conclude il capogruppo PD Luca Milani – della nostra assoluta disponibilità ad organizzare un’audizione nella Commissione competente”.
"Nessuna risposta ci è pervenuta dai canali istituzionali e dagli altri destinatari della nostra istanza, ovvero dal Presidente del Consiglio e da tutti gli altri gruppi consiliari -fanno sapere da Italia Nostra Firenze- Rimandando una risposta più articolata nel merito di questa decisione alla ripresa post ferie dell'attività istituzionale del Consiglio Comunale, a caldo ci sentiamo di esprimere quanto segue.
- più profondo per un’ennesima grave dimostrazione di disattenzione se non di ostilità da parte della maggioranza che governa la Città verso la partecipazione dei cittadini alle decisioni che riguardano beni pubblici di grande rilevanza per la qualità della vita degli abitanti, come il verde urbano e le linee strategiche e gestionali per la sua conservazione e incremento.
- Preoccupazione altrettanto profonda per gli effetti gravi che questo deficit di partecipazione democratica dei cittadini produce anche sull’importante versante della trasparenza dell'attività amministrativa di chi governa la Città.
Problema non a caso sollevato proprio in questi giorni anche da una lettera di un gruppo di noti architetti e accademici fiorentini a proposito di organi chiamati a dare pareri su progetti di nuova edificazione e di trasformazione urbanistica.
- La volontà di continuare a battersi per una gestione pubblica e trasparente del verde urbano".
Già nel febbraio 2025 Italia Nostra Firenze aveva richiesto senza alcun esito positivo che il testo del Piano posto all'approvazione del Consiglio fosse reso pubblico prima della sua approvazione per consentire un dibattito pubblico all’interno dell’iter di espressione di parere dei Consigli di Quartiere.
"Tra le giustificazioni addotte, ancor più preoccupante è il ritenere che l'applicazione di un diritto stabilito dal regolamento del Consiglio Comunale possa costituire non una dimostrazione di trasparenza e apertura democratica del Consiglio, bensì un precedente che non aiuterebbe il funzionamento del Salone de’ Dugento” commenta il Capogruppo di Firenze Progetto Comune, Dimitrij Palagi.