Firenze – Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il Piano sanitario e sociale 2024-2026: hanno votato a favore i gruppi del Pd, Italia Viva e gruppo Misto – Alleanza verdi e sinistra; contrari Fratelli d’Italia, Lega, gruppo Misto – Merito e Lealtà e Forza Italia.
Precedentemente all’espressione di voto finale sul provvedimento, l’Aula di palazzo del Pegaso ha preso in esame una serie di ordini del giorno collegati al Piano. Nello specifico ne sono stati respinti 3 di Vittorio Fantozzi (FdI), 2 di Alessandro Capecchi (FdI), 1 di Diego Petrucci (FdI) e 4 di Andrea Ulmi (Gruppo Misto – Merito e Lealtà).
Tra quelli approvati, invece, ricordiamo i 3 illustrati dal Portavoce dell’opposizione, Alessandro Capecchi, che rispettivamente impegnano l’esecutivo regionale a favorire corsi di formazione per la guida delle ambulanze, mediante accordi con gli enti locali; a stanziare maggiori risorse per la realizzazione di nuovi impianti sportivi e la riqualificazione di quelli esistenti; a sostenere e promuovere le comunità terapeutiche garantendo adeguati finanziamenti per sostenere quelle esistenti e promuovere lo sviluppo di nuove strutture.
Tali atti sono stati approvati con voto unanime, così come quello presentato da Elisa Tozzi (FdI), che impegna la Giunta ad attivarsi affinché venga sottoscritto, con l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana, un protocollo di intesa per la realizzazione di un progetto regionale di potenziamento delle politiche per il diritto allo studio degli alunni affetti da patologie croniche, anche mediante la figura dell’infermiere di comunità scolastica.
Approvati anche tre ordini del giorno, illustrati da Andrea Ulmi, che impegnano il presidente e l’esecutivo regionale affinché sia garantito come priorità il completamento e l’implementazione degli ospedali di comunità; ad attivarsi affinché sia riconosciuto il ruolo dell’odontoiatra come “sentinella epidemiologica e contro la violenza di genere”; a prevedere l’implementazione dei servizi del fascicolo sanitario elettronico, garantendo l’interoperabilità dello stesso con i sistemi ospedalieri e le strutture sanitarie private.
Approvati due degli odg presentati dal consigliere Giovanni Galli (Lega). Uno impegna la Giunta “a valutare la possibilità della presenza di un medico di medicina generale nelle Rsa” per superare le frammentazioni dovute al fatto che “ogni paziente può mantenere quale riferimento il proprio medico di base”; l’altro a chiedere a Irpet e Ars una valutazione tecnica e finanziaria della riforma sanitaria introdotta nel 2015 e a relazione alla commissione competente circa l’incidenza del settore sanitario privato sulla spesa e i servizi del sistema sanitario regionale
Nel corso delle operazioni di voto sono stati approvati alcuni emendamenti: uno presentato da Diego Petrucci (FdI), due presentati da Enrico Sostegni (Pd) e sempre due presentati da Alessandro Capecchi (FdI) e da Andrea Ulmi (gruppo Misto – Merito e Lealtà). Respinti altri emendamenti presentati sempre da Petrucci, Capecchi e Ulmi.
“Il piano – sottolinea il presidente Eugenio Giani, soddisfatto del via libera del Consiglio regionale – si regge su pilastri che mirano a ripensare i modelli organizzativi del sistema sanitario, sociosanitario e sociale per realizzare una crescita che tenga conto della lotta alle disuguaglianze, la garanzia di un futuro sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale”.
“Con il voto favorevole del Consiglio regionale, il Piano sanitario e sociale integrato della Regione Toscana è realtà – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini –. Ci accompagnerà nella realizzazione del nuovo modello di assistenza territoriale: un piano sviluppato tenendo conto dell’approccio One Health, che riconosce la profonda interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, e propone strategie capaci di affrontare in maniera integrata le sfide del futuro: dai cambiamenti climatici alla diffusione di nuove patologie, dalla prevenzione al benessere complessivo delle comunità”.
L’assessore ringrazia tutti coloro che hanno concorso all’obiettivo finale: la direzione regionale sanità welfare e coesione sociale, il gruppo di lavoro composto da Anci Toscana, l’Agenzia regionale sanità, l’Organismo toscano per il governo clinico, il laboratorio Mes del Sant’Anna, il settore programmazione della Direzione Bilancio per il lavoro di elaborazione e stesura e il Consiglio regionale, “che ha arricchito il piano attraverso un confronto serio e costruttivo, in aula e nei territori”.
Al ringraziamento si associa anche l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli. “Quello che proponiamo attraverso questo piano è un modello di sistema socio sanitario, che rappresenta e prova ad interpretare quelli che sono i cambiamenti demografici e sociali che le nostre comunità stanno incrociando – sottolinea l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli –. All’ottica di un modello solo prestazionale noi rispondiamo con la programmazione di percorsi condivisi.
La frammentazione del sistema fiscale e il definanziamento di fatto del fondo sanitario nazionale spingono verso una sanità privata: il nostro modello è una sanità pubblica ad accesso universalistico, dove la responsabilità della cura delle persone, dei loro bisogni di cura e protezione, è una responsabilità collettiva e delle istituzioni e che comporta una presa in carico pubblica, con servizi di prossimità e percorsi personalizzati, in alleanza con il terzo settore da coinvolgere sempre di più attraverso la coprogrammazione.
Una programmazione condivisa, un sistema sanitario capace di rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchia, della cronicità e della non autosufficienza, così come delle persone con disabilità, che non ci chiedono solo assistenza ma diritti e opportunità di autodeterminazione”.