Piano paesaggistico della Toscana: il confronto non è finito

In commissione quasi conclusi i lavori sullo strumento a salvaguardia del territorio toscano. Il Gruppo Pd presenta un testo coordinato che presuppone emendamenti. Fissato a lunedì 23 febbraio il termine ultimo per la presentazione di altre modifiche al testo. Innesca la polemica l'Assessore Marson. Rossi: "Lavoriamo per soluzioni avanzate". Forza Italia annuncia 200 emendamenti e mette in guardia il Pd "trionfalismi intempestivi". Ferrucci: “Il Pd porta avanti un importante lavoro di confronto”. Romanelli (SEL): “I renziani gettano la maschera: nuove cave, cementificazione dei litorali, piscine in spiaggia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2015 20:46
Piano paesaggistico della Toscana: il confronto non è finito

FIRENZE- In commissione Ambiente, presieduta da Gianfranco Venturi (Pd), si procede speditamente e si fissano date certe: lunedì 23 febbraio termine ultimo per la presentazione di emendamenti quindi il passaggio in Aula il 10 marzo. Il piano di indirizzo territoriale (P.I.T.) con valenza di piano paesaggistico della Toscana è stato adottato (art.

17, comma 1°, della legge regionale n. 1/2005 e s.m.i.) con deliberazione Consiglio regionale 2 luglio 2014, n.58, mentre la Giunta regionale, con deliberazione n.

1121 del 4 dicembre 2014, ha concluso l’istruttoria tecnica delle osservazioni presentate con le conseguenti proposte di modifica degli elaborati di piano. Mentre il Governo nazionale ha impugnato per conflitto di attribuzione (art.

127 cost.) la recente nuova legge urbanisticaregionale toscana (legge regionale 10 novembre 2014, n. 65), che andrà a costituire – insieme al Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n.

42/2004 e s.m.i.) – la base giuridica dello strumento di pianificazione paesaggistica, il Consiglio regionale, nel marzo 2015, si pronuncerà definitivamente con l’approvazione definitiva del piano.

Il gruppo consiliare P.D. ha presentato un maxi-emendamento sul piano paesaggistico. Uno snaturamento sostanziale della disciplina di tutela del territorio, dal contenimento dell’attività estrattiva sulle Apuane alla difesa delle coste, riprendendo in buona parte analoghi emendamenti del gruppo consiliare Forza Italia.

Il gruppo Pd ha presentato un testo coordinato che “a monte presuppone comunque emendamenti” ha spiegato il consigliere Giovanni Ardelio Pellegrinotti. “Il Piano è un atto complesso e condizionerà la vita dei cittadini toscani per i prossimi vent’anni. Non ci possiamo permettere di sorvolare su alcun punto”. “La nostra preoccupazione – ha continuato – è che il Piano non ingessi troppo l’attività e lo sviluppo della Toscana anche attraverso indicazioni, prescrizioni e direttive che possono più o meno incidere e condizionare a seconda di come vengono declinati i singoli termini”.

Pellegrinotti ha inoltre annunciato una serie di emendamenti su “disciplina di Piano, abachi, mantenimento o meno degli allegati, schede di ambito”.

"Anna Marson è un grande tecnico che ha dato un contributo fondamentale sulla svolta attuata in Toscana nelle politiche per il governo del territorio. Ma quando esprime giudizi politici compie scivoloni pericolosi. Respingo quindi con fermezza le sue dichiarazioni sul ruolo del Pd dipinto in un intervista al Corriere della Sera in modo grottesco, come un partito antiambientalista, asservito ad interessi particolari". Così interviene il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in relazione al piano paesaggistico attualmente all'esame del consiglio regionale. "Ricordo ad Anna Marson - prosegue Rossi - che è stato grazie al contributo del Pd che la Toscana ha potuto, prima regione in Italia, approvare una legge innovativa che blocca il consumo di suolo per nuove edificazioni.

Ora si tratta di chiudere la legislatura con il lavoro straordinario che è stato fatto sul piano del paesaggio e con la nuova legge sulle cave. Esasperare i toni e le polemiche è il miglior regalo che può essere fatto a coloro che vogliono far fallire questi obiettivi". "Invito quindi a lavorare seriamente in commissione - così conclude Rossi - confrontandosi con posizioni anche diverse ma legittime e ricercando soluzioni avanzate per conciliare ambiente e lavoro". In ogni caso sia chiaro che, per quello che mi riguarda, mi adopererò con impegno ed energia affinché questa legislatura si concluda con l'approvazione di questi importanti impegni.

Sono convinto che questo è il bene della Toscana al di là delle scaramucce politiche, calcoli elettorali, reazioni inconsulte che possono comprendersi se sono momentanee e, soprattutto, se si riprende subito il lavoro costruttivo per trovare le soluzioni più avanzate ai problemi."Le notizie apparse oggi sulla stampa in vita dell'approvazione del Piano del Paesaggio sono inquietanti. Da più parti si cerca di sfregiare con emendamenti un Piano lungamente studiato, basato su apporti scientifici di grande livello, condiviso col Ministero dei Beni culturali.

Sarebbe gravissimo se il Pd mantenesse l'intenzione di cambiare verso e stravolgesse il Piano, facendo saltare equilibri e giuste mediazioni trovate in corso d'opera". Lo afferma il coordinatore regionale toscano di Sinistra Ecologia e Libertà, Giuseppe Brogi. "Quel Piano - prosegue - non blocca uno sviluppo sano e durevole per la Toscana, l'unico che può garantire il futuro a partire dal valore aggiunto speciale e unico del nostro paesaggio. Non lo blocca né nell'area delle cave né nelle tante aree delle colture agricole.

Lo indirizza secondo linee equilibrate ormai acquisite dalla comunità scientifica e dalla maggioranza dell'opinione pubblica, al contrario di alcune lobbies che puntano ad un profitto immediato e scarsa occupabilità, lasciando danni irreversibili alle future generazioni. Il paesaggio, certamente non museificato ma correttamente plasmato dall'opera saggia dell'uomo, è un bene comune che non può essere lasciato in mani scriteriate".

Approfondimenti

“Trovo offensive e irrispettose del ruolo istituzionale che ricopriamo le affermazioni dell’assessore Marson sul Corriere della Sera di oggi. Il gruppo consiliare del PD è impegnato a portare a termine gli obbiettivi definiti dalla risoluzione del febbraio 2014 riguardanti i punti programmatici di fine legislatura. Tra questi, c’è il fondamentale Piano del Paesaggio che, così come la legge sull'estrazione, porteremo in Consiglio regionale il 10 marzo prossimo. Su questi provvedimenti stiamo lavorando meticolosamente, cercando un confronto con ogni parte coinvolta, valutando e approfondendo ogni aspetto.

Il compito di noi consiglieri regionali infatti, come ben dovrebbe sapere l’assessore Marson e come è ampiamente spiegato nella nostra Costituzione, non è di meri esecutori, ma di legislatori. E come tali ci comporteremo, così come abbiamo fatto per ogni normativa toscana, anche sul piano del paesaggio e sulla legge sull'estrazione, in quanto rappresentanti dei cittadini che ci hanno eletto e portatori di una visione collettiva della società. Quando a fronte di un percorso istituzionale e di confronto ancora in atto si utilizzano aggettivi come quelli che leggo nelle dichiarazioni dell'assessore, si esprime una cultura che non ci appartiene, si dà un’interpretazione errata e strumentale del nostro ruolo.

Credo piuttosto che sarebbe più utile e opportuno impiegare il tempo da qui al 10 marzo portando contributi fattivi al lavoro che stiamo facendo nelle commissioni”. Così Ivan Ferrucci, capogruppo Pd Regione Toscana, interviene nel dibattito sul piano del Paesaggio, rispondendo alle dichiarazioni dell’assessore Marson.«Meglio tardi che mai. Quasi un anno fa fu Forza Italia a evidenziare che il Piano paesaggistico avrebbe bloccato lo sviluppo della Toscana, dal settore lapideo a quello balneare, all’agricoltura, mettendo in ginocchio le imprese e lasciando a casa centinaia di lavoratori.

Proprio per arginare questi rischi abbiamo presentato nei giorni scorsi circa 200 emendamenti mirati ad arginare le criticità e a garantire prospettiva all’economia toscana. Non può che far piacere prendere atto che con enorme ritardo il Pd si sia accorto dell’errore, annunciando un maxiemendamento parzialmente in sintonia con le nostre proposte. Ma prima di cedere ai trionfalismi il Pd si confronti con i suoi esponenti al Governo. Le parole del sottosegretario del Mibac Ilaria Borletti Buitoni, esponente del Pd, riportate oggi dal Corriere fiorentino, infatti, lasciano ancora intendere che la terza versione del Piano del Paesaggio non sarà controfirmata dal ministero.

Ciò nonostante le dichiarazioni rassicuranti del segretario regionale dem Parrini sul ruolo del Governo su questa importante vicenda». Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Giovanni Santini e il vicepresidente della Commissione Attività produttive Nicola Nascosti a commento della presentazione di un maxiemendamento del Pd al Piano paesaggistico, che per la terza volta ne modifica i contenuti. «In principio fu il Piano di Rossi e Marson, poi fu la versione Marson-Salvadori, ora la stesura del gruppo Pd, già messa in discussione dalla sottosegretario, e con numeri non certo rassicuranti in Regione.

Gli annunci li porta via il vento, le conseguenze negative per imprese e lavoratori restano. Vale la pena ricordare che già i vincoli conseguenti all’adozione del Piano hanno inciso negativamente su alcune attività, in particolare del settore estrattivo. Prima di cantar vittoria sarebbe il caso si mettessero d’accordo tra di loro: di tempo se n’è già perso sin troppo», concludono Santini e Nascosti.“Con un blitz in Commissione Ambiente, il Pd e Forza Italia, in piena sintonia “Nazareno-style”, ha stravolto il Piano paesaggistico togliendo di fatto ogni tutela che era stata introdotta a difesa della fragilità delle Alpi Apuane grazie al buon lavoro dell'Assessore Marson” - dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. “Le motivazioni risiederebbero nella necessità di tutelare lo sviluppo senza troppi vincoli e prescrizioni.

Ma di quale sviluppo si parla? Con queste proposte di modica si salverebbero solo i crinali oltre i 1200 metri, sempre che non siano stati già aggrediti (nel caso si potrebbe continuare a eroderli). E molto pericolose sono anche la definizione di “nuova cava”, che non vale più per gli ampliamenti, l’incremento delle possibilità autorizzative per i ravaneti, per le cave in galleria e per la riattivazione delle cave dismesse nelle aree attigue al parco delle Apuane”. “Insomma un attacco a tutto campo alla tutela paesaggistica e ambientale, cui si collegano, scendendo dalle montagne al mare, anche norme molto discutibili per gli stabilimenti balneari che potranno realizzare nuove piscine in spiaggia cancellando l’obbligo di tutela della qualità percettiva dei luoghi e l’obbligo di evitare l'impermeabilizzazione permanente del suolo”. “Voglio ricordare le parole del segretario del PD Parrini che solo pochi giorni fa si era molto risentito per le parole di Vendola che invitavano il Presidente Rossi a prendere le distanze da un modello di sviluppo basato sul cemento: cosa ha da dire ora? Probabilmente niente perché il nuovo corso dei democratici toscani ricalca lo stile del Premier Renzi, dire tutto e il contrario di tutto”. "Per concludere, nell'esprimere la mia rinnovata stima e solidarietà all'Assessore Marson, giusto ieri licenziata a mezzo stampa su Repubblica dai renziani, ribadisco di nuovo la mia incredulità per il silenzio imbarazzante del Presidente Rossi, che di fronte alla distruzione pezzo per pezzo degli aspetti più virtuosi della propria politica, ma vorrei dire della nostra politica, della buona politica del centro-sinistra di questi anni, continua a non battere ciglio e a non proferire parola" - conclude Romanelli.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus in questi anni ha contrastato e contrasta numerosi stravolgimenti ambientali – dalla Tenuta di Rimigliano a Firenze, dalle dune di San Vincenzo a Marina di Castagneto – e da un giudizio positivo sul piano paesaggistico toscano, strumento che pone buone basi giuridiche e scientifiche per la salvaguardia del territorio.

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