Permuta di terreni tra Comune e Parrocchia di Bellariva

L’assessore Martini: “Atto finalizzato a sanare discrepanza che sta bloccando gli uffici. Nessuna corsia preferenziale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 maggio 2022 18:29
Permuta di terreni tra Comune e Parrocchia di Bellariva

È stata approvata oggi dal consiglio comunale la delibera che prevede la permuta di terreni tra il Comune e la Parrocchia di Sant’Antonino a Bellariva. Si tratta di piccole aree ma lo scambio consente di trovare una soluzione ad una vicenda che si trascina da tempo. Negli anni ’70 per errore un locale parrocchiale fu realizzato su un terreno di proprietà comunale. Con la permuta il Comune cede alla parrocchia l’area in questione (circa 65 metri quadrati del valore stimato di 9.396 euro) in cambio di un altro appezzamento di terreno vicino (del valore 8.961 euro). A carico della parrocchia un pagamento di conguaglio di 435 euro a favore del Comune e l’assunzione di tutte le spese di rogito.

L’assessore al patrimonio immobiliare Alessandro Martini nel suo intervento ha fatto la storia della vicenda, iniziata con una prima permuta nel 1968 funzionale alla realizzazione della chiesa e dei relativi locali accessori e del giardino pubblico. E sottolineando che la questione era stata oggetto di una delibera nel 2010 che avrebbe sanato la situazione ma che nel corso degli atti successivi erano emerse alcune discrepanze relative ai metri quadrati oggetto di permuta che avevano bloccato le procedure. “La delibera di oggi non è relativa alla permuta, che è già stata approvata dal consiglio comunale nel 2010, né prefigura una corsia preferenziale la procedura di condono richiesta dalla parrocchia e al vaglio della direzione urbanistica. Si tratta al contrario di un atto che permette agli uffici di andare avanti con il loro lavoro e per mettere una parola fine alla vicenda che si trascina da troppi anni nell’interesse generale” ha concluso l’assessore Martini. 

Queste le dichiarazioni di Antonella Bundu e Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune"Purtroppo è difficile dialogare in politica. Fratelli d'Italia pensa che sia stato addirittura esagerato prendersi del tempo per discutere una delibera, tra i pochi atti di cui il Consiglio comunale ha ancora competenza. La maggioranza si limita a rivendicare di essere paladina della legalità. Una cosa che abbiamo sempre pensato essere di destra, ma che per il Partito Democratico è ragione di vanto, tanto da riuscire a ribaltare il senso stesso dei nostri interventi.Comunque si conclude la cessione di un terreno su cui una chiesa ha edificato per sbaglio, dopo diversi decenni e un passaggio in Consiglio comunale segnato da un ulteriore errore.Abbiamo tentato di approfondire con la documentazione e provato a capire se la fretta di queste settimane sia legata a eventuali ricorsi.Si è negato persino che un condono fosse legato a qualcosa di non legale.

Ci chiediamo cosa si chieda un condono a fare, se tutto è regolare.Sarebbe bastato mettere nero su bianco la lunga serie di errori che ci sembra trasparire dalle carte, chiedendo anche scusa (politicamente) per aver portato avanti per decenni questa situazione.Rispondere a tutte le richieste di documentazione e poi arrivare anche velocemente a un voto.Invece per la maggioranza tutto diventa questione personale, ma è un piano su cui non scendiamo. O ci si fida o non ci si fida, sembrano volerci dire.

Ma a noi non è stato chiesto di fidarci, ricevendo il mandato, è stato chiesto di esercitare le nostre funzioni in Consiglio e continuare a fare politica".

Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Centro Emanuele Cocollini ed Ubaldo Bocci

"A quale cittadino viene permesso di costruire abusivamente su un terreno di proprietà comunale e poi sanare la sua situazione con una permuta? L'assessore Martini dovrebbe dircelo. Non ci si può presentare questa delibera come un passaggio tecnico.

I documenti che ci sono stati forniti sono chiarissimi, il Comune aveva correttamente intimato alla parrocchia di demolire le opere abusive, provvedimento sospeso visto il ricorso al TAR fatto dal sacerdote.Non c’è quindi a nostro parere alcun interesse pubblico, ma le regole sono chiare e da applicare per tutti; non può essere consentito a nessuno di edificare abusivamente in un terreno di proprietà del Comune e poi acquisire con una permuta quello stesso terreno in modo tale che possa condonare il fabbricato.

Si tratta di un precedente che rischia di aprire ad altri contenziosi simili. E diciamo questo sottolineando che non intendiamo mettere in dubbio la buona fede del parroco.Per di più la stima del valore del terreno non tiene assolutamente conto che sullo stesso insista un fabbricato che può essere condonato.In questa città è difficile per i normali cittadini perfino aprire una finestra o realizzare una pergotenda. A Firenze non ci possono essere cittadini privilegiati e altri che invece sono vessati da una rigorosa applicazione di regole troppo spesso astruse e poco comprensibili.

Per questo la delibera votata oggi non è un passaggio tecnico ma un'ingiustizia nei confronti della maggioranza dei cittadini che quelle regole le rispetta e talvolta le subisce".

Così Nicola Armentano, capogruppo Pd e Renzo Pampaloni, consigliere e presidente commissione Urbanistica, replicano a Centro e Spc sulla delibera approvata dal Consiglio comunale relativa alla permuta di terreni tra Comune e Parrocchia di Sant’Antonino a Bellariva.

“Oggi in Consiglio comunale da parte di colleghi delle opposizioni abbiamo assistito a una speculazione politica assolutamente gratuita. Ogni volta che si parla di aree da cedere o da acquistare deve essere coinvolto il Consiglio comunale che è chiamato a valutare, positivamente o negativamente, la presenza di interesse pubblico nella permuta. Solo ed essenzialmente questo. La permuta per noi riveste interesse pubblico a prescindere da chi l’abbia proposta, tant’è che non è e non sarà la prima volta che al vaglio dell’assemblea fiorentina arrivano provvedimenti del genere, o ancora alienazioni e acquisizioni.

Sul resto c’è la legge nazionale che prevede un iter di questo genere. Il condono non è oggetto della delibera, non è tema di cui si deve occupare il consiglio comunale, deriva piuttosto da una legge eccezionale dello Stato su cui il Comune non ha alcuna competenza. Bocci e Cocollini strumentalizzano in modo gratuito questa vicenda con una ricostruzione parziale e faziosa per arrivare a conclusioni puramente demagogiche. Per Palagi e Bundu ci ‘vantiamo’ di essere dalla parte della legalità, ebbene sì, per noi tutelare la legalità è motivo di orgoglio, così come non è mancata la disponibilità istituzionale nei confronti di chi come loro voleva approfondire ancora di più il tema oggetto della delibera.

Non accettiamo lezioni di legalità e strumentalizzazioni che nulla hanno a che vedere con quanto abbiamo approvato oggi, esprimiamo solidarietà all’assessore Martini che ha lavorato in modo corretto nell’interesse comune”.

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