Pensilina di viale Rosselli: i grulli son tornati

Cacciati la settimana scorsa, i senza tetto hanno già riconquistato il loro rifugio preferito

Nicola
Nicola Novelli
02 giugno 2021 14:30
Pensilina di viale Rosselli: i grulli son tornati

FIRENZE- L’etimo è incerto, forse riconducibile allo spagnolo grulha, la gru, dunque un animale dalla postura incerta, appollaiato immobile su una sola gamba, con il capo abbassato e il corpo raccolto sotto le grandi ali. Così paiono “tutti grulli” quei senza tetto che stazionano per l’intera giornata sempre nello stesso posto, in attesa di non si sa cosa.

Nei mesi scorsi i fiorentini avevano imparato a riconoscerne uno che spesso si incrociava lungo il tracciato della tramvia, nelle vicinanze di Porta a Prato, e che in certi momenti sembrava ingaggiare, con le braccia, un fantomatico duello di pugilato contro un avversario invisibile. Innocuo per gli altri, amava trascorre la notte sotto una pensilina fatta costruire di recente in uno slargo del viale Fratelli Rosselli.

Sinché, neanche due settimane fa, l’Amministrazione comunale ha fatto sgombere la struttura di servizio, costruita per essere, in futuro, un capolinea del trasporto extraurbano. Sono intervenuti gli agenti del Reparto Antidegrado, che hanno trovato cinque individui che avevano occupato l'esterno. Poi personale Alia ha provveduto alla pulizia e alla rimozione del materiale accumulato.

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Ma già nei giorni scorsi, qualcuno è tornato a dormine sotto la tettoia. Per forza! La pensilina è chiusa e inutilizzata e quel riparto pare fatto apposta per accogliere qualche bisognoso. "Ma a chi possono dare fastidio?" si domanderà qualcuno.

E poi gli esperti del servizio sociale lo sanno bene. Alcuni homeless sono del tutto insofferenti alle regole dei centri di accoglienza e non accettano alcuna delle soluzioni loro proposte. Per questo capita di vedere gente che dorme all’aperto e d’inverno all’addiaccio. Persino a Firenze che, nel rapporto posti letto per l’emergenza/numero di abitanti, è forse la città più accogliente d’Italia. Le ragioni sono svariate: patologie psichiatriche che si manifestano con psicosi e fobie, oppure l’irrinunciabile compagnia dei cani, da cui i senzatetto non si separerebbero mai, ma che non sono ammessi nei centri di accoglienza.

Sta di fatto che il “Pugile dei fantasmi” è stato sgomberato dal posto che aveva eletto a propria dimora. Certo: “Quella pensilina non può essere occupata impunemente dal primo che capita”, puntualizzerete.

Eppure, dite la verità. Verrebbe voglia di costruirne un’altra apposta per lui. Naturalmente in un luogo differente. Una enorme tettoia dove accogliere e proteggere dalle intemperie quei senza tetto, che rinchiusi tra quattro mura proprio non ci sanno stare. Servizi psichiatrici e sociali saprebbero suggerire chi. Perché nessuno ci ha pensato ancora?

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