Patrimonio abitativo vecchio: ristrutturazione e destinazione d'uso

Il presidente di Confartamministratori: “Giusto semplificare le procedure. Il patrimonio edilizio ha bisogno di interventi volti alla riqualificazione e all’adeguamento alle nuove normative”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 giugno 2017 14:19
Patrimonio abitativo vecchio: ristrutturazione e destinazione d'uso

Ristrutturazioni di casa più facili, con un solo modulo per tutta Italia, meno certificati e procedure più semplici. Questo grazie all’accordo sottoscritto da Governo, Regioni e enti locali che prevede l'adozione di moduli unificati e standardizzati per la presentazione di segnalazioni, comunicazioni e istanze. I moduli per i titoli abilitativi edilizi vengono adeguati ai nuovi decreti Madia: ci sarà un modulo unico per la Scia e moduli più snelli per la Cila e l'agibilità, consentendo di eliminare 150 mila certificati che ogni anno vengono rilasciati in Italia.

“Una scelta che come Confartamministratori non possiamo non condividere, poiché va nella direzione di rendere più semplici le procedure per le ristrutturazioni edilizie, che oggi sono gravate da troppi adempimenti e soprattutto norme e procedure diverse da regione a regione. Siamo di fronte a un patrimonio edilizio che sta invecchiando e ha sempre più bisogno di interventi volti alla riqualificazione e all’adeguamento alle nuove normative, oltre al fatto che il cambiamento degli stili di vita ha determinato la necessità di riorganizzare i moduli abitativi. In questo modo si incoraggiano i proprietari a investire nell’ammodernamento strutturale e funzionale”, afferma il presidente di Confartamministratori, Alessandro Ferrari.

“Semplificare le procedure per le ristrutturazioni edilizie è fondamentale - commenta Franco Pagani, vice presidente nazionale Confassociazioni - visto che di nuove case ormai non si parla quasi più. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, elaborati dall’Osservatorio sociale della Toscana, in ogni provincia le unità abitative sono assai più delle famiglie residenti. La percentuale di abitazioni eccedenti il numero di famiglie residenti è più elevata nelle province di Grosseto (+38,4%), Massa Carrara (+ 30,5%), Lucca (+ 27,2%) e Livorno (+ 26,8%), complice il numero di case destinate alle vacanze estive.

Le province dove la percentuale è inferiore sono invece quelle di Prato (+7,6%) e Firenze (+10,7%)”.Intanto in Regione Toscana la consigliera regionale Elisabetta Meucci (Pd) ha presentato in aula una mozione in cui si impegna la Giunta regionale ad “attivarsi in Conferenza delle Regioni perché possa essere avviata una discussione e possano essere sollecitati il Governo e il Parlamento, al fine di prevedere la modifica delle disposizioni normative in materia di edilizia”.

“Vogliamo che l’amministrazione si attivi in conferenza Stato Regioni – ha ribadito Meucci – per promuovere un’integrazione del testo unico dell’edilizia in materia di restauro e risanamento conservativo, perché da sempre in tutta la Toscana questa modalità di restauro è stata accompagnata dal cambio di destinazione d’uso. La regione deve farsi vanto della sua tradizione edilizia urbanistica, accompagnando il restauro al cambiamento di destinazione d’uso, senza alterare le strutture e non più basandosi sull’urbanistica di espansione”.

L’atto, sottoscritto dai consiglieri del Partito democratico Marras, Baccelli, Scaramelli, Vadi, Bugliani, Ciolini, Monni, De Robertis, Gazzetti e Giovannetti, è stato approvato all’unanimità, dopo che erano stati accolti alcuni emendamenti del gruppo Sì-Toscana a sinistra. Il senso degli emendamenti è stato illustrato daTommaso Fattori. “Si chiede al Governo e al Parlamento una sistematizzazione delle norme in materia di edilizia per restituire coerenza e chiarezza – ha detto il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra – e di precisare il rapporto tra restauro e cambio di destinazione d’uso, all’interno di una pianificazione urbanistica coerente”.

Voto favorevole è stato annunciato da Elisa Montemagni a nome del gruppo Lega nord. “È noto – ha detto la consigliera regionale – che la burocrazia blocca l’edilizia e andare incontro a quei cittadini che vogliono restaurare o mettere a norma edifici mi sembra il minimo che possa essere fatto”.

“Una norma che va a beneficio delle nostra città, non si può pensare di bloccare tutto, dobbiamo valorizzare gli edifici” – così anche il vicepresidente Marco Stella (Forza Italia) ha espresso voto favorevole alla mozione.

In evidenza