Passante Tav: “Il Comune faccia retromarcia”

Comitato e forze di opposizione lanciano l’appello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2016 18:56
Passante Tav: “Il Comune faccia retromarcia”

Giovedì la Commissione Ambiente del Consiglio Comunale di Firenze ha ascoltato una relazione dell'Associazione No Tunnel TAV in cui sono stati illustrati i motivi per cui non andrebbe concessa l'autorizzazione paesaggistica per il Passante TAV. L'audizione, chiesta i primi di gennaio, è stata data dopo l'avvio del procedimento che la legge vigente prevede per addivenire al rilascio dell'autorizzazione paesaggistica. Infatti la Commissione per il Paesaggio nella seduta del 13/01/2016 ha espresso parere positivo a maggioranza e il Comune di Firenze, in data 18 gennaio 2016, ha inviato alla Soprintendenza il citato parere con i relativi elaborati progettuali. Da quest'ultima data (18 gennaio) la Soprintendenza ha 45 giorni per rilasciare o meno l'autorizzazione richiesta; nel caso non lo faccia il Comune ha ulteriori 15 giorni per decidere o meno sul rilascio dell'autorizzazione.

“E’ necessario che l'amministrazione comunale faccia retromarcia e riconsideri il parere favorevole espresso dalla Commissione Paesaggistica per il rilascio dell'autorizzazione e riesamino tutto il procedimento, nell’interesse della città e del suo patrimonio artistico”. Questo l’appello lanciato dal comitato No Tunnel Tav insieme alle forze di opposizione Alternativa Libera, Firenze Riparte a Sinistra e Movimento 5 stelle sul passante Tav. Il comitato è stato ascoltato dalla commissione Ambiente e, secondo gli esponenti dell'opposizione, "numerose sono le criticità emerse, illustrando i motivi per cui non andrebbe concessa l'autorizzazione paesaggistica per il Passante TAV". “Nel caso in cui il parere della Soprintendenza non pervenga, il Comune di Firenze può anche convocare una Conferenza dei Servizi che analizzi seriamente e dettagliatamente tutti i problemi che questo progetto si porta in seno” sottolineano le forze di opposizione ed il comitato. “Nessuno può ignorare i gravi rischi che Firenze sta correndo.

Nessuno potrà dire in futuro noi non sapevamo, noi non potevamo sapere: Crediamo sia chiaro a tutti che i nodi tecnici di questo progetto, emersi in parte anche nelle inchieste della Magistratura di Firenze, siano enormi e tali da indurre prudenza; non si parla di cantieri in mezzo alla campagna, ma sotto interi quartieri della città e sotto importanti monumenti, per questo è stata consegnata alla commissione tutta la documentazione che mette in luce i numerosi problemi riscontrati". "Il comitato ha puntato il dito su vari aspetti.

Innanzitutto le gallerie del Passante che saranno scavate interessando moltissimi edifici, alcuni di questi di alto valore storico ed artistico, compresa la Fortezza da Basso che potrebbe subire danni dalla discussa tecnica del “compensation grouting”. Ma anche gli impatti dei tunnel sulla falda, mentre è stato completamente ignorato l'effetto deriva della realizzazione delle gallerie in curva, così come sono stati completamente ignorati i maggiori valori dei cedimenti derivanti dallo scavo delle gallerie con una sola fresa” spiega il comitato.

Sempre i No tunnel Tav e le tre forze di minoranza esprimono preoccupazione per il “pozzo di aggottamento” previsto nei giardini attorno alla Fortezza nei pressi della cosiddetta vasca dei cigni: “le acque emunte saranno sicuramente inquinate, acide e corrosive. Per questo dovrà anche essere previsto un depuratore e si dovrà prevederne la manutenzione. I manufatti di questa struttura interverranno pesantemente nella zona, probabilmente anche sulle presenza di alberi di alto fusto”. “Purtroppo l'ingegner Giacomo Parenti ha teso a minimizzare o ignorare i rilievi fatti dimenticando tutti i problemi esistenti e irrisolti.

In particolare il direttore generale del Comune non vuol rendersi conto che l'autorizzazione paesaggistica per i lavori in sotterranea è fondamentale per studiare i danni che questi lavori potrebbero provocare in superficie. I tempi sono stretti per il rilascio dell’autorizzazione e per questo –concludono - chiediamo all’amministrazione di agire secondo buon senso ed evitare uno scempio annunciato”.

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