Partito il treno toscano di aiuti per l'Ucraina

I vagoni sono 27 (13 riservati a Veneto e Friuli Venezia Giulia). Nella nostra regione finora accolti 8.260 profughi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2022 19:32
Partito il treno toscano di aiuti per l'Ucraina
Ph Regione Toscana

E’ lungo quattordici vagoni il treno speciale carico di aiuti umanitari destinati all’Ucraina partito nel pomeriggio dalla Toscana, dall’interporto di Prato. Si è mosso poco prima delle 18.20, sotto un cielo per metà grigio e carico di nubi e per l’altra metà azzurro e limpido. Arriverà all’alba di mercoledì (13 aprile) nella cittadina polacca di Sławków Południowy ed è, come sottolinea il presidente della Toscana Eugenio Giani, “il più grande convoglio fino ad oggi partito, che viene incontro e soccorre il grande slancio di solidarietà delle nostre comunità e che custodisce, all’interno, il cuore di tante gente”.

“Qui – ripete più volte, ringraziando volontari, cittadini ed associazioni e la Protezione civile, tutti coinvolti in questa straordinaria operazione – in questi vagoni c è il cuor grande della Toscana che ha risposto al grido di aiuto del popolo ucraino. E’ la rappresentazione di cosa siamo capaci di fare, raccogliendo in poco tempo e con un grande lavoro di squadra cinquecento tonnellate di beni ed aiuti di prima necessità”. “La Toscana – conclude – sarà sempre terra di pace e solidarietà”.

Impiegherà tre giorni e mezzo ed oltre mille e trecento chilometri di strada ferrata il convoglio per arrivare in Polonia, passando attraverso Austria e Repubblica Ceca, dopodichè generi alimentari e medicinali prenderanno la via dell’Ucraina. Nel mezzo c’è la tappa stanotte a Verona, dove altro materiale distribuito su undici vagoni sarà caricato all’Hub nazionale del quadrante Europa e la sosta, da domani fino al 12 aprile, a Cervignano del Fruili, dove saranno agganciati ulteriori due vagoni.

Alla fine saranno ventisette in tutto (quattordici toscani, tredici riservati alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia) per cinquecento metri di lunghezza. Un treno di più regioni. E non per un caso era presente oggi alla partenza da Prato, capitale per un giorno della solidarietà toscana, il capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che spiega il doppio lavoro che vede protagonista la sua struttura e l’intero paese: da un lato gli aiuti inviati all’estero e dall’altro l’accoglienza.

Ricorda anche i numeri: cinque milioni di profughi fuggiti dall’Ucraina fino ad oggi, tredici milioni di sfollati all’interno. “L’Ucraina – conclude – soffre la mancanza di beni di prima necessità: perfino l’acqua. Siamo partiti dalle loro esigenze nel comporre questo convoglio”. “Un treno – aggiunge - che dimostra una grande capacità di lavoro di squadra, pubblico e privato insieme, in una regione importante come la Toscana che è punto di riferimento per la Protezione civile nazionale”.

“In Toscana in questo momento – ricorda Giani – ci sono 8280 ucraini profughi accolti, il 70 per cento ospitati in famiglia, il 43 per cento minori”.

Nei quattordici vagoni toscani ci sono farmaci (18 pallet di medicinali, acquistati grazie alle donazioni ricevute sul conto corrente della Regione dedicato all'Ucraina), prodotti alimentari generici a lunga conservazione (pasta, conserve, scatolame vario, biscotti), acqua (la maggioranza in bottigliette da mezzo litro ideali per i razionamenti, come richiesto da ambasciata ucraina), generi per igiene intima e personale, prodotti per bambini (alimenti specifici per neonati, pannolini, salviette), alimenti per animali domestici e coperte. Materiali per 500 tonnellate complessive, tutti decisi di concerto con l'ambasciata ucraina di Roma.

Alla partenza, oltre al presidente Giani e Fabrizio Curcio, erano presenti l’assessora alla protezione civile Monia Monni e i colleghi alle attività internazionali Alessandra Nardini, ai trasporti Stefano Baccelli e al sociale Serena Spinelli, il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni, il presidente della Interporto della Toscana centrale spa, Francesco Querci, e Maria Giaconia, amministratore delegato di Mercitalia Rail-Gruppo Fs italiane. Ha partecipato anche Oxana Polattaitchouk, rappresentante del Consolato ucraino a Firenze.

Presenti anche il presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi, di Anpas Toscana, Dimitri Bettini, il direttore del Comitato regionale toscano della Croce rossa italiana, e il presidente della Vab Mirco Scala, per il ruolo svolto nelle operazioni di raccolta dei materiali.

L’iniziativa è nata da un’idea e dalla disponibilità dell’interporto della Toscana Centrale, con sede a Prato, e Gruppo Fs italiane che hanno messo a disposizione il treno. La Regione Toscana, fin da subito, ha ritenuto importante l’iniziativa e ha messo a disposizione le sue competenze in materia. Per il tramite della Protezione civile regionale sono stati coinvolti anche il Dipartimento nazionale di Protezione vivile e l’Ambasciata ucraina a Roma che si sono attivati fin da subito per la migliore riuscita possibile dell’iniziativa.

Obiettivo primo permettere che il materiale spedito giunga celermente a destinazione e venga distribuito nelle giuste mani a sostegno del popolo ucraino. Grazie al Dipartimento nazionale, è stata attivata anche la collaborazione con il Comune di Verona e la Regione Veneto che gestiscono l’hub nazionale di raccolta di aiuti umanitari per l’Ucraina a Verona e la Regione Firuli Venezia Giulia che sta gestendo l'HUB di Palmanova. Proprio per questo il treno ha assunto un valore di rilievo nazionale, e la Regione Toscana (con tutte le sue componenti regionali e locali, istituzionali, produttive e del volontariato) darà il suo contributo all’interno del sistema nazionale di Protezione civile.

“Siamo molto orgogliosi di questa operazione di livello nazionale che oggi parte proprio dalla Toscana -- dichiara Monia Monni- Tutto è iniziato da un’idea del Comune di Prato, dell’Interporto Toscana centrale e di Ferrovie dello Stato, che ha messo a disposizione un treno merci da 14 vagoni, che diventeranno 26 dopo aver fatto tappa a Verona e poi 27 con la tappa in Friuli”. Aggiunge l’assessora: ”Ringrazio il Dipartimento di Protezione Civile e l’ambasciata ucraina che ci hanno aiutati ad organizzare il viaggio garantendo che sia certo l'arrivo di beni realmente utili alla popolazione. Inoltre il mio ringraziamento va alla nostra Protezione civile regionale, alle nostre associazione di volontariato, alle cooperative di consumo toscane e alle imprese del territorio che hanno permesso di riempire il treno. Un grande lavoro di squadra che ci permetterà di aiutare tantissime persone”.

"Una grande prova di generosità della Toscana – ha commentato il sindaco di Prato Matteo Biffoni- che ha visto attivarsi il cuore dei nostri territori, a partire dal sistema di Protezione Civile. A Prato associazioni e cittadini con le loro donazioni al Comitato Pro Emergenze hanno permesso di contribuire all'invio di aiuti per l'emergenza ucraina. Quello che sta accadendo in Ucraina ci fa sentire impotenti, vedere partire da Prato questo treno di solidarietà è un gesto concreto di supporto alle popolazioni martoriate dalla guerra. Ringrazio la Protezione Civile, Regione Toscana, Interporto e Mercitalia di Ferrovie per aver reso possibile tutto questo".

“Il primo sentimento – spiega Francesco Querci, presidente dell’Interporto della Toscana Centrale- . è quello di orgoglio perché siamo riusciti ad assicurare un aiuto concreto alle persone che stanno affrontando il dramma della guerra. Poi c’è il senso di gratitudine verso tutta la comunità pratese e regionale, verso le istituzioni e verso le associazioni che hanno raccolto con entusiasmo la proposta, consentendo in pochi giorni l’allestimento e la partenza del convoglio. Infine c’è soddisfazione per come l’Interporto sia riuscito a gestire nel modo migliore questo convoglio nell’interesse della comunità, con la sensibilità verso certe tematiche che ha sempre contraddistinto la nostra struttura nei momenti più delicati di questi anni. Ancora una volta abbiamo dimostrato come il nostro terminal sia in grado di effettuare collegamenti con ogni parte d’Europa e del mondo”.

“Con questa iniziativa- aggiunge l’Ad Maria Giaconia- , il Gruppo FS Italiane prosegue e rafforza il proprio impegno contraddistinto da un forte spirito di solidarietà. Al treno con 14 vagoni ferroviari, che parte da Prato, se ne aggiungeranno altri 11 all’interporto di Verona e due in Friuli. L’ultima sosta sarà a Cervignano del Friuli per raccogliere altri beni. Il treno lungo circa 500 metri, lascerà l’Italia con 27 vagoni ferroviari carichi di aiuti umanitari per raggiungere la Polonia, dopo aver attraversato Austria e Repubblica Ceca. Vogliamo ringraziare ancora i partner esteri delle nazioni attraversate: Rail cargo Austria, CD Cargo Repubblica Ceca e PKP in Polonia che si sono messi sin da subito a disposizione”.

L’allestimento del convoglio è stato reso possibile grazie alle donazioni, per la parte Toscana, delle Misericordie, di Anpas e della Croce Rossa italiana, oltre a Prato e gli altri Comuni della provincia, dell’Associazione “I colori della Pace” di Massa, dell’Unione dei Comuni della Lunigiana, delle Acli nazionali e di Ipsia Acli, Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Unicoop Amiatina, Fondazione Noi Legacoop Toscana, Beyfin s.p.a., El.En. spa Calenzano, C.I.T.I.S. Siena ed ARCHA srl Pisa.Per gli aspetti logistici oltre all'Interporto di Prato e Mericitalia (Gruppo FS) hanno contribuito di nuovo le Misericordie della Toscana. Anpas Toscana, la Croce Rossa Italiana (sezione Toscana), la Vab, l’associazione Autieri d'Italia, La Racchetta, la Città Metropolitana di Firenze e il Comune di Prato.

ACLI - “Un primo aiuto concreto che inviamo a Leopoli dopo il viaggio dei giorni scorsi, dove abbiamo ascoltato le angosce e i bisogni della popolazione ucraina”. Così il presidente nazionale Emiliano Manfredonia ha commentato la partenza del primo carico di medicinali acquistati dalle Acli nazionali, con la collaborazione delle Acli toscane e grazie alla raccolta fondi attivata da Acli e Ipsia Acli. Questo primo carico è una fornitura di farmaci salvavita per il reparto di cardiologia del St. Luca’s Hospital a Lviv, nel distretto di Leopoli. Si tratta di circa 25mila farmaci che sono stati acquistati, grazie ad un accordo con la Regione Toscana, al prezzo ottenuto tramite la centrale d'acquisto Estav per un totale di spesa di circa 20 mila euro.

Le medicine sono partite pochi minuti fa dall’Interporto di Prato con un treno speciale: 27 vagoni carichi di farmaci, generi alimentari di ogni tipo, acqua, prodotti per l’igiene personale, latte e pannolini per i bambini, alimenti per animali domestici e coperte. Il treno si fermerà a Verona e a Cervignano del Friuli per un ulteriore rifornimento di aiuti e da lì arriverà in Polonia e poi in Ucraina. L’iniziativa è nata grazie al sostegno delle Regioni Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dell’Interporto della Toscana Centrale, del Gruppo Fs italiane, alla Croce Rossa Italiana e di tante associazioni che, come le Acli, hanno avviato delle raccolte fondi. Una rete di solidarietà che si è mossa unita per aiutare i profughi che stanno fuggendo e chi è costretto a restare in Ucraina.

I farmaci acquistati dalle Acli saranno consegnati dalla Protezione Civile Nazionale direttamente all’ospedale di St. Luca. La fornitura di medicinali è il primo effetto del viaggio in Ucraina, in cui le Acli hanno stabilito un contatto diretto anche con gli amministratori locali e hanno portato la propria vicinanza al Patronato Acli di Leopoli, dove si continua a lavorare per aiutare la popolazione. Il prossimo passo sarà quello di acquistare un'ambulanza per il trasporto neonatale all’ospedale pediatrico di Leopoli. Nel viaggio di ritorno la delegazione Acli, in accordo con la Caritas, ha accompagnato in Italia quattro profughi, tra cui una donna incinta.

“Abbiamo la consapevolezza che siamo nella fase dell’emergenza e dell’accoglienza, ma ci sarà una seconda fase importante, quella dell’inserimento, dell’integrazione in Italia e della ricostruzione sociale in Ucraina, a cui le Acli vogliono dare il loro contributo”, ha spiegato Emiliano Manfredonia. “Da quando è iniziata la guerra in Ucraina – ha aggiunto il presidente delle Acli toscane Giacomo Martelli – i toscani stanno dimostrando di essere pronti ad aiutare e accogliere chi è in difficoltà. Noi come Acli toscane siamo orgogliosi di far parte, insieme alla nostra associazione nazionale, di questa missione per il popolo ucraino”. Un ringraziamento particolare da parte delle Acli nazionali e delle Acli Toscane va alla Regione Toscana, al governatore Eugenio Giani e in particolare ai dirigenti regionali Federico Gelli e Claudio Marinai".

Il LINK alla campagna di raccolta fondi attivata dalle Acli nazionali e da Ipsia Acli.

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