(DIRE) Firenze, 24 mag. - "Quella dell'Istituto degli Innocenti di Firenze" è una storia che ha molto da insegnarci. Intanto, vede all'origine la generosità di un ricco banchiere, Francesco Datini, che donò la cifra con cui fu possibile avviare la realizzazione di questa opera. Anche oggi, la responsabilità sociale ed etica del mondo della finanza è un valore indispensabile per costruire una società più giusta e solidale". Lo ha spiegato Papa Francesco nel corso dell'udienza con dirigenti, operatori e bambini dell'istituto, che si è svolta nella sala del Concistoro del palazzo Apostolico Vaticano, in occasione del 600esimo anniversario dell'ente.
L'altro elemento che colpisce, continua il pontefice, "è che la progettazione fu affidata a Filippo Brunelleschi, l'architetto più importante dell'epoca, che proprio in quegli anni stava lavorando a un capolavoro che ancora oggi stupisce il mondo: la cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Perché la stessa bellezza che si dedica alla casa del Signore la si dedichi anche alla casa dei bambini meno fortunati". E perché, conclude Papa Francesco, "per i bambini bisognosi di accoglienza non bastava dare il latte delle balie, c'era il desiderio di farli crescere in un ambiente che fosse il più bello possibile. E da seicento anni, l'Istituto degli Innocenti si preoccupa di offrire ai suoi bambini e alle sue bambine tutto il necessario per crescere in maniera dignitosa. È una verità, questa, che oggi va detta con forza: ai poveri, alle creature fragili, a chi vive nelle periferie dobbiamo offrire il meglio che abbiamo".
Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, stamani, ha preso parte all'udienza di Papa Francesco dedicata ai dirigenti, operatori e bambini dell'Istituto degli Innocenti in occasione del 600esimo anniversario dell'ente. "È stato un momento emozionante e indimenticabile come gli altri incontri che ho avuto l'onore di fare con Papa Francesco", ha spiegato il primo cittadino. "In questo caso l'occasione della celebrazione dei 600 anni dell'Istituto degli Innocenti, simbolo laico dell'accoglienza che è nel Dna di Firenze, ha reso questa udienza ancora più speciale. Ho detto al Santo Padre che Firenze è tutta con lui".