Pancho Pardi interviene nel dibattito su Costa San Giorgio

“Quanto è green perseverare nella sostituzione sociale in Oltrarno?”, chiosa Idra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 luglio 2021 19:27
Pancho Pardi interviene nel dibattito su Costa San Giorgio
Gli ex conventi in Costa San Giorgio a rischio resort deluxe esclusivo

Nella ventiduesima lettera alla giunta di Firenze che accompagna le note arrivate a Idra a corredo dell’adesione al Manifesto Boboli-Belvedere ci sono oggi le parole di Francesco ‘Pancho’ Pardi, già senatore della Repubblica nel corso della XVI legislatura (2008-2013) e professore associato di Urbanistica all’Università di Firenze, studioso dei processi di trasformazione territoriale, in particolare dei temi legati all’ambiente e al paesaggio, su cui ha pubblicato numerosi articoli e saggi.

Il prof. Pardi riflette sui limiti oggettivi alla praticabilità del piano avallato da Palazzo Vecchio, con quella concessione di un 86% di turistico-ricettivo in un fazzoletto di città considerato proibitivo, in un’area fragile come il ‘Poggio delle Rovinate’: “Aprire in quel contesto l'enorme cavità ipogea immaginata per il parcheggio sotterraneo è scelta irresponsabile”.

In secondo luogo, evidenzia l’associazione, Pardi segnala la perdita di valore cui andrebbe incontro uno spazio di qualità del vivere amato dalla popolazione: per effetto della trasformazione accordata, la collettivitàsarà costretta ad assistere impotente allo snaturamento di un luogo urbano caratterizzato soprattutto dalla presenza umana rarefatta, dal riserbo e dal silenzio.

Inoltre, le parole di Pardi mettono il dito sulla piaga del trend che ormai caratterizza la demografia nel Centro storico:“Firenze ha già sperimentato i danni ormai irrimediabili del turismo mordi e fuggi e vuole ora assaggiare la tentazione del turismo per soli ricchi.”

“Anche gli ultimi mohicani resistenti dovranno sloggiare dall’Oltrarno?”, commenta Idra. “Le caratteristiche del destinatario che beneficerebbe del generoso avallo urbanistico prospettato aggiungerebbero allo spopolamento del centro storico causato dalla resa al ‘turismo mordi e fuggi‘ un’ulteriore sgradevolissima nota di selezione sociale. Si teme infatti, come osservava qualche settimana fa nel suo contributo Maria Cristina François, che la massiva turistificazione d’élite di Costa San Giorgio assesti “un ulteriore colpo all’identità dell’Oltrarno”.

Amara la conclusione dell’ex senatore sulla credibilità democratica del governo della città: “Non stupisce che le autorità politiche cittadine pratichino la più ipocrita negazione delle esigenze partecipative”.

Prossino intervento in arrivo nella casella postale del sindaco e degli assessori quello di Andrea DE MARCHI, professore ordinario di Storia dell’arte medioevale all’Università degli studi di Firenze.


Qualche motivo per non approvare la variante proposta per il complesso di Costa San Giorgio.

Un rilievo essenziale è stato espresso dai geologi. Le bancate arenacee del substrato hanno giacitura a franapoggio e immergono verso l'Arno. Il luogo ha subito franosità storica messa in evidenza anche da divieti granducali a costruire. Aprire in quel contesto l'enorme cavità ipogea immaginata per il parcheggio sotterraneo è scelta irresponsabile.

La vendita del bene pubblico a privati affinché ne facciano ciò che vogliono unicamente in vista del proprio guadagno è l'ennesima sconfitta nella difesa dei beni culturali comuni. L'alienazione è tutta a favore del privato, la collettività non riceve alcuna compensazione per il danno subito. Anzi sarà costretta ad assistere impotente allo snaturamento di un luogo urbano caratterizzato soprattutto dalla presenza umana rarefatta, dal riserbo e dal silenzio.

Il progetto della teleferica che vorrebbe concedere al nuovo paradiso del capitale privato il godimento di un suo personale legame con il Forte Belvedere è più che scandaloso. Sorvola abusivamente il giardino di Boboli per offrire all'utente privato la scenografia di lusso stupefacente per irretire clienti danarosi alla ricerca di emozioni esclusive. Firenze ha già sperimentato i danni ormai irrimediabili del turismo mordi e fuggi e vuole ora assaggiare la tentazione del turismo per soli ricchi.

Non stupisce che le autorità politiche cittadine pratichino la più ipocrita negazione delle esigenze partecipative. La partecipazione, inutilmente formalizzata con legge regionale, va bene solo se è rigorosamente finta. Costruita ad hoc con interlocutori compiacenti, come i commensali manzoniani che si limitavano ad annuire.

Sotto questo profilo l'operazione Costa San Giorgio si iscrive nella stessa logica che guida lo smantellamento delle Alpi Apuane fino al consumo definitivo del suo patrimonio marmifero. La Regione Toscana con la retorica della sua incomparabile personalità storica, paesistica e culturale nasconde invece proprio la demolizione dei suoi caratteri originali.

Post scriptum: se i soldi guadagnati con l'alienazione del bene pubblico saranno spesi con questa logica c'è da tremare.

Pancho PARDI

già professore associato di Urbanistica all’Università di Firenze e senatore nella XVI legislatura

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