Pagano Imu e Tasi dopo recupero del borgo abbandonato

E fino ad ora? Non c'era nessun nominativo sul campanello

Antonio
Antonio Lenoci
03 luglio 2014 18:07
Pagano Imu e Tasi dopo recupero del borgo abbandonato

Fa discutere il provvedimento del Ministero del Tesoro che decide di stringere le maglie per le strutture turistico ricettive, ad esclusione di quelle organizzate in modo "non imprenditoriale" come ad esempio collegi e conventi. Ad essere tenuti al pagamento di Imu e Tasi anche gli "Alberghi diffusi", in Toscana recentemente riconosciuti ed utili a limitare il fenomeno dell'abbandono del territorio rurale. A novembre 2013: "Con questa legge, la Toscana punta a rivitalizzare i piccoli centri storici attraverso un sistema turistico diffuso e di qualità, senza nuove costruzioni (dunque senza alcun impatto ambientale), ma utilizzando gli edifici esistenti come potenziali strutture ricettive". L’obiettivo lo spiegava il consigliere Tognocchi (PD) "quello di offrire un sistema di ricettività turistica diffusa di qualità, senza però costruire nuovi edifici, anzi andando a recuperare e riqualificare luoghi spesso a rischio di abbandono.

Insomma una proposta turistica originale attraverso la quale potremo valorizzare tanti angoli eccezionali del patrimonio culturale, storico, artistico, paesaggistico e ambientale della Toscana, rilanciando in modo ecosostenibile l’economia e l’occupazione di questi centri storici e borghi rurali".

"Albergo diffuso" è una tipologia ricettiva, nata dall’idea di utilizzo a fini turistici delle case vuote ristrutturate. Il modello di ospitalità “albergo diffuso” è stato messo a punto da Giancarlo Dall’Ara, docente di marketing turistico ed è stato riconosciuto in modo formale per la prima volta in Sardegna con una normativa specifica che risale al 1998.

La progressiva e costante diffusione dell’”albergo diffuso” è dovuta principalmente all’attenzione di una parte della domanda turistica ai contenuti di sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Privilegiati i piccoli centri storici ed i borghi e nuclei di antica formazione o gli insediamenti rurali o montani.Molto spesso, lo raccontano coloro che hanno investito nell'idea, prima che nel progetto "Con i costi si va pari" almeno inizialmente. Perché? Immaginiamo il Borgo abbandonato dove le case sono al limite della verifica di stabilità, dove spesso all'Ufficio del Catasto il bene neppure risulta o ci si imbatte nell'annesso agricolo senza proprietari conosciuti.

Un nuovo stile di vita che ha infatti permesso, non è un segreto, di dare un nome ed un cognome ad antiche porte di legno che non si aprivano da decenni.La ristrutturazione parte dalle fondamenta ed arriva al tetto. L'impegno non è solo quello di realizzare la struttura - spiega chi ci è passato - ma anche e soprattutto attirare nuovamente il passaggio dei villeggianti in una zona rimasta lungamente isolata e fuori dai percorsi canonici. Fiscalmente la "beffa" sarebbe colossale ed al web non è sfuggito il puntuale commento: "Hanno trovato chi tassare in un Borgo che non aveva più proprietari". L'accusa è dunque quella di disincentivare un fenomeno che avrebbe necessità di attecchire ulteriormente su un territorio come quello toscano ed italiano, in certi casi lasciato da anni nel degrado urbanistico e sociale. 

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