Martedì 24 gennaio si è tenuto anche nel Padule di Fucecchio il censimento annuale degli uccelli acquatici svernanti: 12631 presenze complessive, che collocano il Padule ai primi posti fra le zone umide di tutta la Toscana.
Se il dato generale è sostanzialmente stabile nell’ultimo decennio, iniziano a farsi sentire in alcuni settori gli effetti di recenti scelte gestionali: la Paduletta di Ramone e il Marconi sono state praticamente abbandonate dagli anatidi. In ambedue i casi ha influito l’aumento del disturbo venatorio, rispettivamente per la riduzione della superficie dell’oasi di protezione e per la caccia al cinghiale; per il Marconi ha inciso soprattutto la modifica dell’habitat da parte dell’ente gestore.
Analizzando i dati per aree, si vede che comunque 5662 uccelli acquatici (il 45 per cento del totale), sono stati rilevati all’interno della riserva naturale pistoiese che rappresenta solo il 10 per cento della superficie della zona umida.Considerando il dato relativo agli Anatidi e folaghe, le specie più sensibili al disturbo antropico, si nota che le aree protette Le Morette, Righetti-La Monaca e Il Coccio ospitavano il 69 per cento di questi acquatici, ben 5360 sui 7742 totali.
Approfondimenti
Questo nonostante che nell'area Le Morette l’ente gestore non abbia provveduto all’apertura della presa d’acqua nei periodi idonei, determinando uno stato di siccità per gran parte del periodo autunnale e limitandone l'uso da parte degli uccelli acquatici.
Il censimento, promosso a livello di grande area biogeografica da Wetlands International e svolto in Italia sotto l’egida dell’ISPRA, è organizzato in tutta la regione dal Centro Ornitologico Toscano, che nel Padule di Fucecchio si avvale del supporto locale del Centro di Ricerca; le operazioni di conteggio, a piedi e con imbarcazioni, hanno coinvolto quest’anno 11 rilevatori abilitati dall’ISPRA, con il supporto di 18 collaboratori.
Nel corso del censimento sono state rilevate ben 36 specie per un numero complessivo di 12631 uccelli, fra cui spiccano le Alzavole (5311), per le quali il Padule si conferma come l’area più importante della Toscana.
Di grande rilievo i dati per alcune specie di notevole valore conservazionistico, come il Moriglione (471) ed il raro Mignattaio (619); non sono mancati gli avvistamenti di specie rare come la Cicogna bianca (ben 21 esemplari svernanti), il Fistione turco, lo Svasso piccolo e il Marangone minore (6).I risultati confermano quindi il valore naturalistico della più grande palude interna italiana, ma anche l’importanza della gestione tecnico-scientifica effettuata nella parte protetta per oltre un ventennio, nonostante i problemi gestionali degli ultimi anni.
Il Padule di Fucecchio, il Padule di Bientina e il Lago di Sibolla fanno registrare insieme quasi 25000 presenze, a dimostrazione che le tre zone umide (riunite in un’unica grande area Ramsar) costituiscono ormai per gli uccelli acquatici un polo di attrazione paragonabile a quello della Maremma.
Il Centro di Ricerca e il Centro Ornitologico Toscano ringraziano: la Regione Toscana, la Provincia di Pistoia e la Città Metropolitana di Firenze, il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno e l’Azienda Agricola Castelmartini; l’associazione Il Padule e la LIPU di Massaciuccoli per le attrezzature; tutti i rilevatori ed i collaboratori che hanno contribuito alla buona riuscita del censimento.
EMPOLI
Il ‘Birdwatching invernale’ all’oasi naturale protetta Arnovecchio raddoppia l’appuntamento della stagione. Visto il numero importante dei partecipanti al primo appuntamento dell’anno, è stato deciso di organizzare una nuova tappa domenica 12 febbraio 2023, dalle 9 alle 11: sarà possibile osservare la bellezza di questo luogo incontaminato e che riserva sempre gradite sorprese. La visita è gratuita ma è necessario prenotarsi al Centro R.D.P. Padule di Fucecchio, inviando una email a fucecchio@zoneumidetoscane.it, comprensivo di un nominativo di riferimento, il numero dei partecipanti e un recapito telefonico. Per chi parteciperà sarà importante non dimenticare il binocolo.
Sarà possibile vedere dagli uccelli acquatici del lago ai piccoli passeriformi del bosco, ascoltando preziose indicazioni su come trasformare il proprio giardino in una piccola oasi per la fauna selvatica.
Nel mese di febbraio la piccola area umida ospita ancora anatre selvatiche come il Germano reale, il Mestolone ed altre specie: le coppie, per lo più già formate nei luoghi di svernamento, si apprestano a partire per le aree di riproduzione.
Altri uccelli acquatici utilizzano ancora il laghetto come area di foraggiamento: la Folaga, che si nutre di piante sommerse, e pescatori come il Tuffetto, lo Svasso maggiore e il Cormorano, accompagnato talvolta dal raro Marangone minore.
La visita consentirà, grazie agli osservatori faunistici disposti lungo il percorso, di vedere bene le specie presenti nel laghetto di Arnovecchio, illustrate da una esperta guida ambientale del Centro, e di imparare a riconoscere le varie livree.
La seconda parte dell’incontro sarà dedicata ai piccoli uccelli (pettirossi, cince, fringuelli) che in questo periodo frequentano le mangiatoie invernali approfittando dell’offerta di cibo per superare meglio la stagione fredda.I partecipanti alla visita riceveranno anche indicazioni su come trasformare il proprio giardino in una piccola oasi per la fauna selvatica, con arbusti che offrono frutti autunnali e invernali e attrezzature per il “birdgarden”.
CARATTERISTICHE DELL’OASI
L’area di Arnovecchio, collocata in un paleomeandro dell’Arno rettificato nel corso del XVI secolo da Cosimo I de’ Medici, fu interessata in tempi più recenti da attività estrattive per la produzione di ghiaia, durate circa quarant'anni, che portarono alla formazione di alcuni bacini lacustri.
Attualmente è caratterizzata da un mosaico di ambienti diversi che, sebbene di origine artificiale, con il progressivo abbandono delle attività produttive sono andati incontro a processi spontanei di naturalizzazione; le cave in particolare sono state colonizzate da numerose specie faunistiche e floristiche.Nella parte di proprietà comunale (ex Cava Pierucci) è stato realizzato un sentiero natura dotato di strutture che facilitano l'osservazione di piante ed animali selvatici e concepito per una completa accessibilità anche da parte di persone con difficoltà motorie o non vedenti: oltre a quattro osservatori della fauna ci sono infatti cartelli illustrativi e pannelli tattili con ambienti, piante ed animali in rilievo e testi in alfabeto braille.ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO - Nel mese di febbraio l'area naturale protetta di Arnovecchio è aperta il sabato pomeriggio (14-17) e la domenica mattina (9-12), sempre ad accesso libero.
Per informazioni, contattare il Centro R.D.P. Padule di Fucecchio, 0573 84540, fucecchio@zoneumidetoscane.it.