Nuovo ponte sull'Arno, Leonardo collega Montevarchi a Terranuova

A pochi chilometri di distanza dal ponte di Buriano che, secondo alcuni studiosi, sarebbe anche quello che compare alle spalle della Gioconda

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2014 16:36
Nuovo ponte sull'Arno, Leonardo collega Montevarchi a Terranuova

 É il ponte che prende il nome del genio toscano perchè è una grande opera di ingegneria e perchè si trova a pochi chilometri di distanza dal ponte di Buriano che, secondo alcuni studiosi, sarebbe anche quello che compare alle spalle della Gioconda. Ma è anche quello scelto dal presidente della Regione Enrico Rossi per la sua copertina del suo 'Viaggio in Toscana' perchè è "un'opera che riesce a coniugare tre aspetti importanti: valore infrastrutturale, utilità e rispetto per il paesaggio. Un mix che sta alla base della strategia di sviluppo di questa regione".

C'erano anche il presidente Rossi e l'assessore a trasporti e infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, stamattina, all'inaugurazione del ponte Leonardo che collega Montevarchi e Terranuova passando sopra l'Arno e all'autostrada A1. Si tratta del lotto 1 della variante alla regionale 69, che da Arezzo porta in Valdisieve e che attraversa un'area densa di insediamenti industriali. Un'opera conclusa in 5 anni e costata 54 milioni di euro, oltre 40 dei quali finanziati dalla Regione. Lungo circa 500 metri, il ponte poggia su tre campate e comprende marciapiedi pedonali e pista ciclabile sui due lati, due corsie di marcia larghe 3,75 metri e due banchine laterali larghe 1,5 metri. Al taglio del nastro sono intervenuti anche il presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai ed i sindaci dei Comuni della vallata.

"Venni qui a vedere il ponte in costruzione – ha detto il presidente Rossi - a un paio di anni dall'inizio del mio mandato e constatai la determinazione e la volontà delle persone impegnate a completarlo. Un'opera costruita rispettando i tempi anche grazie all'impegno dei sindaci dei Comuni interessati e della Provincia di Arezzo. Un riconoscimento particolare va ai tanti lavoratori impegnati a costruire opere come questa, dalle quali derivano utilità e benessere per tutti".

Tre, secondo Rossi, gli aspetti strategici di Leonardo "che sono anche quelli che riassumono il mio modo di vedere la Toscana. É un'infrastruttura di ingegneria avanzata, di grande livello. Inoltre si colloca a servizio di due comuni e di una delle aree industriali più dinamiche e produttive della regione e primo compito delle istituzioni è organizzare infrastrutture e logistica in modo adeguato. É un investimento che attrae altri investimenti: quando offri alle imprese qualità di manodopera, formazione, capacità di relazione ed accoglienza e, appunto, infrastrutture, acquisti sul territorio un vantaggio competitivo indispensabile per garantirne crescita e progresso. Infine è il risultato di come si possa realizzare ancora, e sottolineo ancora, un miracolo di equilibrio in cui lo sviluppo non è distruttivo dei valori ambientali e paesaggistici. Il mix di questi tre elementi è la sintesi della nostra competitività e sta alla base della strategia di sviluppo di questa regione".

Il nome del ponte prende spunto da un'altra opera d'arte a poca distanza, il ponte di Buriano, che è quello che, secondo alcuni studiosi, appare alle spalle della Gioconda nel celebre dipinto di Leonardo. "Adesso – ha concluso Rossi – spero che anche lo storico ponte di Buriano, costruito nella metà del '200, possa presto essere consolidato e ristrutturato. So che le risorse per farlo sono previste in Finanziaria. E mi auguro che Leonardo possa essere il simbolo della capacità di sviluppo e ripresa della Toscana e che tra diversi secoli, come è successo al ponte di Buriano, sia ancora lì a svolgere il proprio compito e funzione".

Per l'assessore Vincenzo Ceccarelli oggi "è una giornata dal sapore particolare per molte persone perchè da lungo attesa. Ho visto nascere il progetto, approvato nel 2005, seguito tutto l'iter di appalto e consegna dei lavori, nel 2009. Viste le vicissitudini che caratterizzano le grandi opere, specie in Italia, ed il fatto che si siano avvicendante tre ditte alla sua costruzione, siamo difronte ad una bella pagina per la pubblica amministrazione perchè 5 anni non sono tempi lunghi".

Ceccarelli, oltre a ringraziare "tutti i Comuni della vallata che hanno compreso l'importanza e l'utilità strategica di quest'opera ed hanno compartecipato al suo compimento" ha voluto sottolineare come il ponte si inserisca "in tutta una serie di altre opere più piccole, per impegno di spesa, ma non meno importanti per la creazione di una rete che migliora la viabilità del Valdarno: mi riferisco alle varianti di Levane, di Loro, di Terranuova, di Cavriglia, della Penna. Sarà utilissimo per alleggerire il peso del traffico in tanti centri abitati, per migliorarne la qualità dell'aria, ma anche per l'economia della zona.

Inoltre è un'opera identificativa: chi passerà di qua riconoscerà il ponte e saprà dove si trova, non è un'opera banale e non passa inosservata". L'assessore ha concluso guardando al futuro. "Adesso dobbiamo procedere in modo rapido al completamento della bretella che consentirà di collegare i due lotti e dare impulso alla parte che coinvolge la provincia di Firenze dato che quest'opera dovrà servire anche per collegare il casello di Valdarno con quello di Incisa"."L'inaugurazione di stamani segna un punto di svolta per la mobilità valdarnese, il nuovo ponte "Leonardo" con la variante alla SR69, infatti, sono infrastrutture molto attese dal territorio e costituiscono l'opera pubblica più imponente e complessa realizzata in Valdarno" - dichiara il consigliere regionale valdarnese Enzo Brogi - "Un ponte da sempre è simbolo di unione, di avvicinamento e di scambio, e anche i 400 metri del nuovo ponte, in grado di coniugare un lavoro di ingegneria all'avanguardia con la bellezza delle forme e il rispetto del paesaggio, e sui quali da oggi comincerà a transitare il traffico, non faranno eccezione e accorceranno le distanze valdarnesi, decongestionando il traffico e migliorando i collegamenti con l’area industriale e produttiva".

"Con i suoi 50 milioni di investimenti pubblici" - prosegue Brogi - "questa è una delle opere strategiche più importanti della Toscana ed è motivo di soddisfazione e d'orgoglio che sia stata realizzata in Valdarno, e che, cosa purtroppo non sempre comune, nonostante alcune difficoltà durante il percorso, i lavori si siano conclusi in tempi ragionevolmente brevi".

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