Nuovo Aeroporto di Firenze: la Cgil Toscana lo boccia e punta su Alta Velocità con Tunnel ed Hub

Il sindacato: “Sbagliato dimensionare la pista in funzione della crescita di un modello di turismo insostenibile. Sì a ulteriori sinergie con lo scalo di Pisa. Ascoltare le necessità di lavoro e manifattura, non quelle della rendita”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2018 13:42
Nuovo Aeroporto di Firenze: la Cgil Toscana lo boccia e punta su Alta Velocità con Tunnel ed Hub

 L'ampliamento di Peretola per dare un nuovo Aeroporto a Firenze subisce l'ennesimo contraccolpo con le dichiarazioni che arrivano dai sindacalisti toscani preoccupati per il futuro dell'Osmannoro, l'area manifatturiera tra Firenze e Sesto Fiorentino, per la quale solo poche ore prima è stato richiesto un servizio dedicato della Tramvia cittadina con un prolungamento pro-sviluppo industriale e commerciale. Il sindacato promuove il potenziamento del Galileo Galilei di Pisa e sottolinea la necessità di rafforzare il trasporto su ferro attraverso la realizzazione del sottoattraversamento fiorentino con Stazione ed Hub direttamente collegati a Santa Maria Novella, senza passare per la Tramvia. Di diverso avviso la Cisl che esprime rammarico per "la scelta immobilista della Cgil".

"Vedo con rammarico che la Cgil si schiera con chi non vuole cambiare nulla in questa regione, condannandola alla marginalità e al collasso economico" il commento del segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza.

Dal Dipartimento Infrastrutture Cgil Toscana arriva una dichiarazione destinata a far discutere "Noi siamo per la qualificazione e la tutela dell’occupazione dello scalo fiorentino, ma il progetto presentato, su cui ben sette amministrazioni locali hanno fatto ricorso contro il decreto di Via, apre moltissime criticità: dall’interruzione del collegamento diretto tra Sesto e l’Osmannoro, al pregiudizio sullo sviluppo del Polo Scientifico, alla messa in discussione del Parco della Piana così come previsto dagli strumenti urbanistici della Regione e del Comune di Sesto, al mantenimento della vocazione produttiva manifatturiera dell’Osmannoro.

Inoltre, la proposta non è inserita in un progetto organico di sviluppo dell’area di Firenze e della sua cintura. Non possiamo quindi esprimere come Cgil Toscana un giudizio positivo sull’attuale progetto, vista anche l’incongruenza degli interventi infrastrutturali che verrebbero ad insistere sul territorio della Piana, indice di una mancata condivisa e razionale programmazione da parte di tutti gli attori pubblici coinvolti" è il parere espresso da Maurizio Brotini (segreteria Cgil Toscana, delega alle infrastrutture), Damiano Marrano (Dipartimento Infrastrutture Cgil Toscana).

La Cgil ritiene "sbagliato prevedere e dimensionare la pista solo in funzione della crescita esponenziale e smodata dei turisti in entrata su Firenze: la sua realizzazione deve muoversi tra l’aumento delle condizioni di sicurezza di passeggeri, lavoratori e cittadini e resa compatibile con una idea regionale di sviluppo del manifatturiero ambientalmente sostenibile e di un turismo distribuito".L'attacco agli affitti brevi "Nei nostri territori si è affacciato un modello di turismo distruttivo di qualità della vita in ambito urbano, con processi di svuotamento di abitanti ed attività artigiane a favore di attività come gli affitti turistici di breve durata (la realtà della città di Firenze vede 18 milioni di turisti su base annua, di cui solo 10 ufficialmente censiti, alimentando un giro di affari che sfugge alle imposizioni fiscali e refrattario ad un lavoro in pienezza di diritti e di contribuzione).

La crescita smodata di tale modello provoca il collasso delle città d’arte ed universitarie, i quotidiani ingorghi, la crescita delle diseguaglianze sociali - lavoro povero e spesso grigio - e territoriali e la fuga dalle attività manifatturiere a favore della rendita immobiliare. Noi siamo per un modello di sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile, che renda possibili qualità della vita e mobilità sociale attraverso un manifatturiero rinnovato ed un turismo sostenibile e distribuito in maniera meno diseguale all’interno di tutto il perimetro regionale".

 La Confederazione sindacale toscana sostiene il potenziamento di Pisa "Abbiamo ritenuto sostanzialmente positiva la scelta di riunire in un’unica Società gli aeroporti di Firenze e di Pisa, evitando un declassamento e ragionando in un’ottica di sistema regionale, meno la riduzione delle quote e del peso politico dei soggetti pubblici nella nuova Toscana Aeroporti e le scelte di sostanziale privatizzazione di quote significative di attività, con ricadute negative su centinaia di lavoratori e lavoratrici.

Occorre puntare ad un ulteriore sviluppo delle sinergie con Pisa, il vero aeroporto di ambito regionale, dando finalmente il via alle opere già programmate relative all’ampliamento dello scalo, riconsegnando a Peretola il ruolo di City Airport, potenziando i collegamenti ferroviari Pisa-Firenze, favorendo i collegamenti rapidi con Siena e su tutta la direttrice dell’area Lucca- Pistoia-Prato sia verso Firenze che Pisa e sul collegamento su ferro Peretola-Firenze e con il futuro hub dell’Alta Velocità, da realizzarsi attraverso il sottoattraversamento e la realizzazione di una stazione che svolga la funzione di interfaccia con i treni locali tramite il collegamento diretto con Santa Maria Novella, assolutamente non sostituibile con la tramvia".

 I sindacalisti analizzano infine l'intero sistema logistico ed infrastrutturale della Toscana che "mostra un differenziale negativo rispetto alle più avanzate aree europee sia rispetto alla mobilità delle merci che a quella delle persone. Rischiamo di subire un processo di definitiva marginalizzazione dai grandi flussi di livello sia continentale che planetario. Investimenti programmati e mirati sono fattori indispensabili come volano di sviluppo e di occupazione in settori stremati dalla crisi, verso un sistema che sia costruito sulle esigenze del lavoro produttivo e non su quelle della rendita.

Un sistema funzionale anche alla riduzione delle differenziazioni interne alla nostra Regione: la Toscana Centrale, la Costa e le Aree interne, montane e insulari hanno avuto dentro la crisi traiettorie che ne hanno ulteriormente marcato il disequilibrio e le diseguaglianze. Liberare fisicamente i binari della stazione fiorentina di Santa Maria Novella dall’Alta Velocità per destinarli esclusivamente per il trasporto pendolari è una scelta non più procrastinabile, assieme al potenziamento del numero e degli orari lungo la direttrice tirrenica".Solo una settimana fa era la Cisl a lanciare un appello ad unire le forze per realizzare le infrastrutture necessarie all’economia della Toscana: "Vedo con rammarico che la Cgil si schiera con chi non vuole cambiare nulla in questa regione, condannandola alla marginalità e al collasso economico” il commento del segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza.“Il potenziamento del sistema aeroportuale della Toscana, con lo sviluppo di Firenze e di Pisa, è indispensabile per salvaguardare il nostro sistema manifatturiero, rilanciare la nostra economia e consentire lo sviluppo non solo di Firenze ma di tutta la Toscana.

Tutta la Cisl è convinta di questo e rilancia l’appello a tutti i riformatori che vogliono lo sviluppo della Toscana ad uscire allo scoperto, contro le forze dell’immobilismo e della rendita, di destra e di sinistra. La Fit-Cisl – dice il segretario regionale della categoria Cisl dei trasporti, Stefano Boni - chiede di decidere lasciando perdere i campanilismi e le spinte territoriali. Bisogna decidere in fretta, sviluppando l'occupazione pregiata e nel contempo creando le condizioni per una reale collaborazione ed integrazione fra i due aeroporti.

Decidiamo di andare avanti e realizziamo la pista parallela-convergente avendo cura di assicurare la massima sicurezza al nuovo aeroporto di Firenze. Un’operazione in quest’ottica ci collocherebbe ai primi posti nel panorama nazionale e nello stesso tempo creerebbe le condizioni per uno sviluppo eccezionale, visto che sia il Vespucci che il Galilei, hanno utili in crescita. Un’unica cabina di comando consentirebbe di sviluppare sia il territorio fiorentino che quello pisano, attraverso un piano di potenziamento complessivo e complementare come una sorta di assegnazione condivisa dello spazio aereo; insomma un sistema aeroportuale regionale efficiente ed efficace per i cittadini toscani.”

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