Nuovi posti per l'emergenza covid in Toscana

Al S. Stefano di Prato il 1 gennaio inaugurazione con il presidente Giani. 150 nuovi posti letto attrezzati a Lucca. Potenziata l’attività delle USCA dell’Asl Centro grazie al contributo di Banca d’Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 dicembre 2020 13:30
Nuovi posti per l'emergenza covid in Toscana

Firenze- Il 2021 si aprirà infatti con l’inaugurazione – domani, primo gennaio, ore 12 – delle nuove ali dell’ospedale Santo Stefano di Prato, con altri 60 posti disponibili per l’emergenza Covid 19. Alla cerimonia per l’ampliamento dell’ospedale parteciperanno il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessore alla salute Simone Bezzini, l’assessora alla protezione civile Monia Monni, il sindaco di Prato Matteo Biffoni, la Asl - col direttore generale Paolo Morello, il direttore sanitario Emanuele Gori e la direttrice sanitaria del Santo Stefano Daniela Matarrese – e le altre autorità pratesi.

Lavori conclusi a tempo di record, un mese, grazie a quasi 30 ditte impegnate 7 giorni su 7 per ristrutturare la struttura ospedaliera padiglione “A” della Cittadella della salute Campo di Marte a Lucca. Sono stati inaugurati martedì mattina i 150 posti letto covid frutto dell’intervento straordinario che ha permesso il recupero della struttura ospedaliera. Il maxi cantiere è nato grazie a un appalto regionale di 2 milioni di euro, i nuovi 150 letti attrezzati sono destinati a ospitare pazienti da tutta la Toscana. Sono intervenuti il presidente della Regione, Eugenio Giani; l’assessore alla Sanità, Simone Bezzini; alle Infrastrutture Stefano Baccelli; alla protezione civile, Monia Monni. Con loro il direttore della protezione civile regionale, Giovanni Massini. Il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini e il direttore generale Maria Letizia Casati.

Giani ha ricordato la sfida rappresentata dalla pandemia per la Toscana, dove sono morte 3500 persone a causa del virus. Il Covid, però, “non solo un fatto eccezionale – ha detto il presidente -; è in atto una trasformazione del comportamento di virus e batteri”, sempre più resistenti agli antibiotici e sempre più aggressivi per il nostro sistema immunitario. Prepararsi alle pandemie “deve essere un atteggiamento costante per un sistema sanitario efficiente – ha continuato il presidente -; in Toscana abbiamo voluto realizzare due nuove strutture: una a Prato, inaugurata qualche settimana fa, e una appunto a Lucca. Questi 150 posti di Campo di Marte sono per il covid, ma resteranno comunque sempre in funzione, perché nel nuovo sistema sanitario abbiamo sempre bisogno di posti letto”. Uno spunto presente anche nelle parole del direttore Casati, che ha ricordato come i nuovi 150 posti si aggiungano a quelli predisposti nella prima ondata, circa 50.

Alla realizzazione dei nuovi posti letto Covid al Campo di Marte ha contribuito Estar: per la parte ICT, gli acquisti, le tecnologie sanitarie, dotazione di arredi, la logistica e la selezione del personale.

E’ stata potenziata la dotazione tecnologica delle Unità Speciali di Continuità Assitenziale con l’acquisto di 52 ecografi portatili da distribuire nei territori dell’Asl Toscana Centro. Questa importante fornitura è stata possibile grazie a un contributo liberale disposto dalla Banca d'Italia a favore della Regione Toscana che è stato messo a disposizione a seguito del protrarsi dell'eccezionale stato di crisi determinato dall'epidemia da COVID-19. Per l’acquisto dei 52 ecografi l’investimento è stato di circa 300 mila euro. Tali apparecchiature sono facilmente trasportabili e estremamente maneggevoli, perché sono di fatto costituiti da una sonda ecografica che si interfaccia con un tablet.

La possibilità di funzionamento della sonda in modalità sia lineare sia convex, insieme agli specifici moduli software di cui è dotato il sistema e all'interfaccia utente intuitiva, consentono l'esecuzione a domicilio di esami toraco-polmonari, finalizzati alla valutazione del polmone, e di esami addominali. Le specifiche caratteristiche di tale dotazione tecnologica permettono ai team delle USCA di potenziare la propria attività durante il trattamento domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 o sospetti tali.

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