Norme Covid e ambulanti toscani, a Firenze una rabbia civile

Oggi pomeriggio in piazza Signoria la manifestazione organizzata da Confcommercio e Confesercenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 aprile 2021 17:31
Norme Covid e ambulanti toscani, a Firenze una rabbia civile

 Ampia partecipazione all’iniziativa congiunta Anva Confesercenti Toscana e Fiva Confcommercio Toscana #SALVIAMOGLIAMBULANTI, che si è svolta lunedì 19 aprile 2021 alle ore 16 in Piazza della Signoria a Firenze. Gli ambulanti toscani sono scesi in piazza a Firenze per rivendicare la messa in sicurezza delle loro imprese, oltre 15mila in Toscana, fiaccate da 14 mesi di attività a singhiozzo o, nel caso dei fieristi e di chi opera nei mercati turistici, praticamente cancellata dai provvedimenti di gestione dell’emergenza pandemica.

Oltre a chiedere la riapertura completa di mercati e fiere in qualunque fascia di colore, gli ambulanti uniti hanno nuovamente chiesto ristori adeguati a compensare le perdite subite e il congelamento delle uscite, come l’esenzione dal pagamento di suolo pubblico e Tari e la sospensione dei versamenti contributivi fino al 31.12.2021, poi l’esenzione dal Durc per il 2021. Necessario anche, per la categoria, il rinnovo delle concessioni fino al 2032, per dare stabilità e futuro al settore.

Sul palco allestito dinanzi a Palazzo Vecchio, con la moderazione dei segretari regionali di Fiva-Confcommercio Gianni Picchi e di Anva-Confesercenti Gianluca Naldoni, si sono alternati per i loro interventi i presidenti regionali delle due associazioni Anna Lapini (Confcommercio Toscana) e Nico Gronchi (Confesercenti Toscana), e i presidenti della categoria del commercio su area pubblica Maurizio Innocenti (Anva Confesercenti nazionale e regionale) e Giacomo Errico (Fiva-Confcommercio nazionale). All’iniziativa sono intervenuti, inoltre, la Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Caterina Bini in video collegamento ed il sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella.

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Ancora una volta siamo a chiedere dignità per le imprese e rispetto per il nostro lavoro. Il sistema di restrizioni con zone a colori si è dimostrato inadeguato; e colpisce duramente e in maniera discriminante soprattutto alcune categorie di imprese, tra cui sicuramente quella del commercio su area pubblica. – afferma Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana - Il tempo scorre e non c’è più tempo da perdere, è il momento di prendere decisioni concrete e sostenibili per le aziende. Chiediamo un Decreto Imprese con sostegni adeguati e indennizzi per i mancati incassi determinati dalle chiusure forzate; tutto questo accompagnato da un chiaro piano per le riaperture ed un’accelerazione del piano vaccinale. Vogliamo lavorare in sicurezza e chiediamo dignità per il nostro lavoro. Se ripartono le imprese, riparte il lavoro e riparte il Paese. Avere un futuro è un nostro diritto”.

Dal nuovo Governo ci aspettiamo una diversa gestione della pandemia, lo chiediamo a gran voce e l’abbiamo affermato in ogni sede istituzionale. Una gestione che non mortifichi le imprese del terziario come è stato fatto finora: costrette a non lavorare, ma con gli stessi costi da pagare e senza aiuti necessari – ha sottolineato la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini - Il commercio su area pubblica è fatto per lo più da aziende di piccole dimensioni, a conduzione familiare e poco capitalizzate: non possono reggere oltre. Hanno bisogno di mettere in sicurezza il proprio futuro anche sciogliendo il nodo delle concessioni, che da troppo tempo ha congelato investimenti e sviluppo. La Regione Toscana aveva provato a risolverlo ma ci si sono messi di mezzo vari ostacoli. È l’ora di chiudere questa vicenda una volta per tutte”.

Oggi da Firenze, come nei giorni scorsi in altre parti d’Italia, sono partiti alcuni segnali chiarissimi – ha detto il presidente nazionale della Fiva Confcommercio Giacomo Errico - La nostra gente è stanca e vuole tornare al più presto a lavorare, quale che sia il colore della zona. I nostri mercati e le nostre fiere si possono svolgere in tutta sicurezza e non vediamo alcuna ragione per essere ancora chiusi. E riaprire non basta se non si ricreano le condizioni di fiducia nei confronti delle nostre attività, se non riparte il turismo che crea movimento, se non si sostengono le imprese con ristori adeguati. Il rischio della perdita di oltre un terzo delle imprese attive è reale, visto il crollo dei fatturati dell’ultimo anno. Per questo abbiamo bisogno di ripartire. E abbiamo anche bisogno che vengano rinnovate al più presto, secondo le norme previste dalla

legge, le concessioni di posteggio. Ogni ulteriore ritardo comporta incertezze sociali, fermo degli investimenti, rinvio delle necessarie riqualificazioni delle aree mercatali. Se si sommano gli effetti della crisi all’inerzia della pubblica amministrazione la vedo durissima per il nostro settore.”

Siamo pienamente d’accordo sul fatto che il diritto alla salute sia la priorità assoluta così come la battaglia nel combattere il virus e la sua diffusione in tutti i modi possibili. Comprendiamo meno i metodi che vengono adottati per raggiungere questo obiettivo, che alla fine colpiscono quasi esclusivamente il mondo delle imprese soprattutto quelle su area pubblica. – afferma Maurizio Innocenti, presidente Anva Confesercenti Nazionale e Regionale Alle nostre imprese è stato chiesto di dotarsi di strumenti e comportamenti adeguati al rispetto delle norme di sicurezza per poter operare; e nonostante l’applicazione rispettosa dei protocolli di sicurezza sono state imposte ulteriori chiusure.

Vogliamo rispetto per le imprese del commercio ambulante, vogliamo lavorare e possiamo farlo in sicurezza. I mercati sono luoghi all’aria aperta dove si possono effettuare acquisti in sicurezza, è fondamentale ribadire questo concetto. Vogliamo certezze per il nostro futuro”. 

Nutrita la delegazione di ambulanti proveniente da Pisa, guidata dal presidente provinciale Fiva Confcommercio Franco Palermo, che all'ombra di Palazzo Vecchio, insieme a commercianti su area pubblica provenienti da tutta la regione, sono scesi in piazza per chiedere di lavorare con la certezza di non subire più restrizioni e chiusure. A testimoniare la vicinanza agli operatori, la presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Federica Grassini e il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli.

Alla manifestazione, dove è intervenuto il presidente nazionale di Fiva Confcommercio Giacomo Errico, gli ambulanti hanno rivendicato “Il sacrosanto diritto di lavorare! Anche in Zona Rossa i mercati devono stare aperti” dichiara il presidente provinciale Fiva Confcommercio Franco Palermo. “Il nostro lavoro si svolge all'aria aperta, ed è dimostrato che i mercati sono luoghi sicuri. Per resistere alla pandemia, per evitare la chiusura di 15mila imprese in Toscana, chiediamo la cancellazione di tutte le tasse, la sospensione del Durc, e regole uguali per tutti”.

Questo il messaggio che gli ambulanti pisani lanciano da Firenze, in un luogo simbolico come piazza della Signoria.“È vergognoso parlare ancora di decreti che non portano nessun beneficio alle imprese” afferma il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “Non si capisce perché si continui a impedire di lavorare agli ambulanti, che svolgono attività all'aperto, ed è assurdo che per il settore non sia ancora stata prevista una data per la riapertura. La spiegazione è una sola: chi emana provvedimenti non ha la minima idea di come funzioni questo lavoro, proprio come accade per il commercio e il turismo”.

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