Non un semplice live, ma un grande show che omaggia il periodo d’oro della storica accoppiata Mogol–Battisti. “Canto Libero” è lo spettacolo nel segno dell’indimenticato Lucio in scena giovedì 25 gennaio al Tuscany Hall di Firenze.
I biglietti (posti numerati da 28,76 a 36,80 euro, compresi diritti di prevendita) sono disponibili sul sito del teatro www.tuscanyhall.it, su www.ticketone.it e nei punti vendita Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita).Sul palco un ensemble capitanato da Fabio “Red” Rosso - e composto musicisti già rodati nel corso di lunghe carriere - che porta avanti questo progetto con la benedizione dello stesso Mogol.
Lo storico paroliere di Battisti ha partecipato ad alcuni spettacoli, tra cui il concerto del ventennale dalla scomparsa di Lucio al Teatro Romano di Verona. “Mogol dopo un concerto ci ha detto: avete suonato esattamente come avrebbe voluto Battisti – racconta il front-man di Canto Libero –. È stato uno dei più bei complimenti. Ha apprezzato gli arrangiamenti, ha capito che abbiamo lavorato tanto e siamo riusciti a tirare fuori tutta la musica che Lucio aveva dentro: il blues, il rock, il soul”.In scaletta 40 canzoni che hanno fatto e fanno tuttora sognare intere generazioni.
Da “La canzone del sole” a “Una donna per amico”, da “Ancora tu” e “E penso a te”. E poi “29 Settembre”, “Aver paura d’innamorarsi troppo” e altre chicche non presenti nei precedenti tour.A rinverdire il mito sono la voce di Fabio “Red” Rosso, il pianoforte e la direzione musicale di Giovanni Vianelli, le chitarre di Emanuele “Graffo” Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, la batteria di Jimmy Bolco, le percussioni e la batteria di Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, le splendide voci di Joy Jenkins e Michela Grilli, i video di Francesco Termini e Giulio Ladini e gli eccezionali ingegneri del suono Ricky Carioti (fonico di Elisa e Gianna Nannini) e Jan Baruca.“Canto Libero si avvale spesso di ospiti prestigiosi, musicisti di fama internazionale come il trombettista Flavio Boltro (tra gli altri ha suonato con Michel Petrucciani), il sassofonista jazz Marco Castelli, il fisarmonicista ungherese Mihály Huszár (Branduardi)…“Canto Libero” ha all’attivo diversi tour in Italia e all’estero: “Ma è sempre una grande emozione tornare a suonare dal vivo – spiega la band – c’è qualcosa di magico nel salire sul palco e trovarsi davanti il nostro pubblico”.Prodotto da Good Vibrations Entertainment, Canto Libero nasce da un’idea di Fabio “Red” Rosso: “Avevo il desiderio di omaggiare il più grande artista della musica italiana - commenta il cantante – Canto Libero non è una copia dell’originale, non ci sono travestimenti per emulare e il pubblico apprezza”.Con la direzione musicale di Giovanni Vianelli, “Canto Libero” rilegge gli originali mantenendo una certa aderenza ma cercando di metterci la propria personalità e sensibilità, facendo emergere anche tutta l’anima blues e rock che Battisti aveva.Spiega il frontman della band: “Dopo aver studiato molto la sua musica, Battisti mi ha sorpreso ancor di più.
Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. “Un genio della melodia” come l’ha definito David Bowie. E poi, io amo anche la sua voce. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio. Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie, videoproiezioni.
Insomma, ci abbiamo messo il cuore”.Giovanni Vianelli aggiunge: “Da parte mia non c’è nessuna intenzione di rendere ‘attuale’ il sound delle canzoni di Lucio Battisti. Noi cerchiamo solo il sound giusto nei limiti delle nostre possibilità, e non lo facciamo in modo attuale, ma in modo volutamente classico: non usiamo click se non come riferimento iniziale, nessuna sequenza, ci sincronizziamo spontaneamente con i filmati, suoniamo con la strumentazione del buon vecchio rock, saliamo in dieci sul palco fregandocene delle attuali esigenze del mercato.
Queste sono cose che il nostro pubblico apprezza, e io sono totalmente d’accordo con loro! Ogni grande band apprende dalle altre ma deve andare alla ricerca del proprio sound, altrimenti non sarà che una brutta copia, è inevitabile. Nella nostra band ogni musicista ha il suo stile ed è amato per il suo stile. Io mi preoccupo di incanalarlo nella canzone”. La formazione ha all’attivo due cd e un terzo è in preparazione.LILT - Canto Libero sostiene la LILT - Lega italiana per la lotta contro i tumori: spesso ai concerti troverete i loro banchetti informativi.