Nasce l’'accademia' del merletto di Tavarnelle

Le Fiascaie: il lavoro a domicilio delle donne in Valdelsa. Montepulciano 'mappa' e promuove le sue botteghe artigiane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 marzo 2024 20:58
Nasce l’'accademia' del merletto di Tavarnelle

Il Punto Tavarnelle, nato nel Chianti agli inizi del Novecento, continuerà a vivere nella creatività delle donne di ogni età che amano dedicarsi all’arte dell’ago e filo. Dalle ultime eredi di questo prezioso merletto, che oggi toccano la soglia dei cento anni, alle giovani e adulte cittadine interessate ad apprendere tecniche e segreti del prestigioso ricamo che negli anni Cinquanta e Sessanta fece splendere abiti e scarpe delle dive dello star system internazionale come Audrey Hepburn e Sofia Loren. Il progetto è stato lanciato dal sindaco David Baroncelli che qualche tempo fa, con l’obiettivo di non disperdere un importante tassello storico del patrimonio identitario della comunità di Barberino Tavarnelle, si mise alla ricerca delle cittadine che sapevano ancora realizzare il ricamo su foglio. Ora quel desiderio acquisisce contorni concreti.

Dal lunedì 8 aprile la volontà di dare continuità all’antica tradizione del ricamo nostrano che riempie ogni casa o quasi di Barberino Tavarnelle diventa realtà con l’apertura di una piccola ‘accademia’ del Punto Tavarnelle, una scuola gratuita alla quale entro il 28 marzo potranno iscriversi persone di ogni età. L’attività di formazione che si terrà nei locali dell’Auser di Tavarnelle (piazza della Repubblica) propone due livelli del corso. Il primo è rivolto a principianti, il secondo è pensato per coloro che hanno acquisito già qualche esperienza (intermedio). Il corso di formazione, promosso dal Comune grazie alla donazione di una cittadina del territorio, sarà realizzato e organizzato in collaborazione con l’agenzia formativa Chiantiform, presieduta da Elisa Corneli, e grazie alla disponibilità dell’associazione Auser di Barberino Tavarnelle.

La ricerca delle ricamatrici, avviata con un post sugli strumenti social del primo cittadino, ha portato alla creazione di un progetto di volontariato che ha messo in rete tante donne del territorio che hanno cominciato a ricamare, a ritrovarsi e socializzare intorno ai loro manufatti artigianali. Il progetto giunge adesso ad una tappa significativa che intreccia passioni collettive, recupero di un’antica manualità e nuove occasioni di valorizzazione delle abilità artigianali che si legano strettamente al territorio.

“L’obiettivo è quello di creare un ‘filo’ di continuità con il passato – dichiara il sindaco Baroncelli - e proporre nuove opportunità per la conservazione e la promozione di un’importante espressione del nostro territorio, una forma di sapienza artigianale che altrimenti rischia di disperdersi”. “Il progetto ha avuto uno slancio decisivo – continua – grazie al gruppo delle ricamatrici volontarie di Barberino Tavarnelle, che si è costituito a seguito del nostro appello lanciato tra le colonne di Facebook, un gruppo cresciuto nel corso dell’ultimo anno che oggi si ritrova periodicamente per apprendere, praticare in forma collettiva, come accadeva una volta, e tramandare l’arte del punto su carta”.

Iscrizioni aperte entro il 28 marzo 2024. Info e dettagli sul corso: Tel. 055/8294624, e-mail: info@chiantiform.it, dott.ssa Cinzia Dugo cell. 335 1601893 (ufficio stampa Unione comunale del Chianti fiorentino).

Si riunivano spesso in piccoli gruppi, per farsi compagnia e percepire meno i disagi di un lavoro duro. Luoghi designati erano i fondi a piano terra delle abitazioni, dove la “sala” si manteneva umida, ma – come ricorda un testimone - in un “ambiente malsano, pieno di animali e insetti di ogni tipo”. Sono le fiascaie, simbolo di una tradizione di lavoro a domicilio molto diffusa in passato nell’Empolese Valdelsa (in particolare Castelfiorentino e Empoli, dove esistevano delle vetrerie), che a Castelfiorentino saranno ricordate a partire dal 10 marzo con una mostra e varie iniziative che si terranno fino a giugno nel Monastero di Santa Maria della Marca.

Organizzata dall’Associazione “Sveliamo La Marca” (di cui Roberto Ciofi è Vicepresidente e promotore di questa iniziativa), la mostra sarà inaugurata il 10 marzo a conclusione di un incontro di presentazione alla Chiesa di Santa Maria della Marca (ore 15.30) dove sono previsti anche racconti e testimonianze, che si soffermeranno su aspetti e aneddoti di un’esperienza vissuta da tante famiglie di Castelfiorentino. La mostra rimarrà aperta fino al 14 aprile con il seguente orario: sabato 16.00-18.30, domenica 10.00-12.30, 16.00-18.30 (escluso vigilia e giorno di Pasqua).

Il 4 maggio giornata dedicata ai “ricordi personali”: foto private, la tipica “sala” (la materia prima) ma anche i piccoli strumenti di lavoro come gli “aghi” che venivano utilizzati per il rivestimento dei fiaschi. Personale esperto darà vita in quell’occasione anche a dimostrazioni dal vivo, come si faceva un tempo. Il tutto rimarrà in esposizione fino al 26 maggio (stessi orari di apertura della mostra). Conclusione del progetto il 7 giugno al Ridotto del Teatro del Popolo con una riflessione a tutto tondo e le relazioni di storici autorevoli. Interverranno Laura Cantini (parlamentare ed ex Sindaco, cui si deve tra l’altro la realizzazione nel 2005 di un monumento alle fiascaie, opera di Salvatore Cipolla), Antonio Casali (ricercatore indipendente), Giovanni Contini (Presidente dell’Istituto della Resistenza di Pistoia), Alessandra Pescarolo (studiosa di storia contemporanea, già dirigente IRPET).

D’intesa con la dirigenza scolastica, l’associazione “Sveliamo La Marca” è disponibile a organizzare visite guidate e iniziative specifiche con gli studenti delle scuole.

“Il lavoro delle fiascaie – sottolinea il Sindaco Alessio Falorni - è strettamente connaturato allo sviluppo delle prime industrie in Valdelsa, che alla fine dell’800 vide la comparsa anche a Castelfiorentino della prima moderna vetreria, la Marconi e Taddei, la quale in seguito sarebbe stata acquisita dai Busoni e infine dai Rigatti, nel sito dove oggi sorge il Monumento dedicato alle Fiascaie. Ben venga, dunque, questa bella iniziativa promossa dall’associazione “Sveliamo la Marca”, che ha il pregio di valorizzare e stimolare la conoscenza e la riscoperta di una tradizione di lavoro femminile un tempo profondamente diffusa e radicata nella nostra comunità”.

“Per l’associazione Svelliamo La Marca – osserva il vicepresidente Roberto Ciofi – e per chi, come me, ha ricordi legati a quell’epoca, rievocare questo contesto è un modo per ricordare le storie familiari e sociali che hanno costruito il nostro oggi attraverso il lavoro, i sacrifici, le lotte e la speranza di un mondo migliore”. Il progetto sulle fiascaie è stato realizzato in collaborazione con il Gruppo Fotografico “Giglio Rosso”, il Museo Be.Go, con il sostegno e il patrocinio del Comune di Castelfiorentino, dell’Ente Cambiano Scpa, della Banca Cambiano 1884 Spa e della Città Metropolitana di Firenze.

Valorizzare le storie di produzioni artigianali locali che, tramandate nel tempo, hanno contribuito a creare una vera e propria storia di tradizione e cultura. Sono “I mestieri Artigiani Poliziani”, il nuovo progetto promosso dall’Amministrazione comunale e finalizzato alla mappatura e allo sviluppo del comparto artigianale presente nel territorio di Montepulciano. Un patrimonio identitario di saperi riconosciuto in tutto il mondo e sinonimo di eccellenza e di qualità.

“L’Amministrazione comunale – sottolinea il sindaco Michele Angiolini – ha voluto dare una prima risposta alla valorizzazione di quello che è un vero e proprio patrimonio di qualità ‘riunendo’, per la prima volta, il patrimonio di saperi della nostra produzione artigianale. Abbiamo avviato un percorso, fatto di dialogo e partecipazione con i nostri artigiani, che sono sicuro potrà portare nei prossimi anni alla piena valorizzazione delle loro botteghe attraverso valori condivisi e attività sempre più strutturate”.

“L’artigianato è una componente fondamentale del nostro patrimonio culturale e, al tempo stesso, rappresenta una realtà dinamica del nostro sistema economico locale. Oltre all'artigianato artistico di eccellenza, infatti, Montepulciano vanta antiche tradizioni e attività artigianali che oggi rischiano di essere dimenticate e quindi perdute; vere e proprie storie di antichi mestieri da riscoprire dal valore anche sociale. Con questo progetto abbiamo gettato le basi per condividere, insieme agli artigiani che voglio ringraziare per la loro disponibilità, un percorso che ha l’ambizione di andare a strutturare nei prossimi mesi una vera e propria valorizzazione dei saperi della produzione dal valore sociale, economico e culturale”, aggiunge l’assessore alle attività produttive Monja Salvadori.

Il progetto ha visto il coinvolgimento diretto degli artigiani che, attraverso delle interviste, hanno raccontato le loro storie di valore, fatte di passione e esaltando le radici con la tradizione artigiana di Montepulciano e del suo territorio. A questo proposito è stato realizzato il logo ‘I mestieri artigiani Poliziani’ che potrà in futuro caratterizzare le botteghe artigiane poliziane, identificandole, è stata creata una sezione specifica sul sito di destinazione turistica www.montepulcianoliving.it con l’inserimento di contenuti specifici per ciascuna bottega artigiana (interviste video e testuali, schede attività, indicazione georeferenziate, immagini).

Ad oggi, quella che è una mappatura digitale, che sarà oggetto anche di un’apposita campagna social, potrà diventare un vero e proprio itinerario nel centro storico per vivere Montepulciano attraverso anche il racconto e le testimonianze delle sue botteghe artigiane e le storie delle persone.

Il progetto, che proseguirà nei prossimi mesi, con il coinvolgimento di altri artigiani ha, tra i suoi obiettivi, quello di arrivare a condividere una carta dei valori fino alla strutturazione di un prodotto di destinazione turistica legato al settore. Tra le altre azioni portate avanti il possibile coinvolgimento delle scuole e degli studenti con la realizzazione di attività laboratoriali.

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