Nardella pronto a spegnere i lampioni, Draghi lo attacca

Il capogruppo Fdi: "Ci sono altri modi per fare cassa". Cabrele (Q3): "300 milioni solo per la tramvia verso Bagno a Ripoli, priorità da rivedere". Critici anche Bussolin e Cellai

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 maggio 2020 15:38
Nardella pronto a spegnere i lampioni, Draghi lo attacca

“Si comprende il disagio del Sindaco che lamenta 200 milioni di deficit nelle casse comunali; nella sua posizione chiunque si troverebbe in difficoltà, consapevole immagino delle incertezze a livello naturale nella distribuzione delle risorse. Tuttavia ascoltando la proposta di un gesto eclatante che consisterebbe nel limitare l'illuminazione pubblica per risparmiare, qualche dubbio mi sorge”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi.

“Ci sono altri modi di fare cassa, non credo che spegnere la città sia la manna dal cielo. L’ipotesi, in ottica ambientale sarebbe da valutare – continua Draghi –; il provvedimento inciderebbe positivamente da un punto di vista di eco sostenibilità, ma tuttavia aumenterebbe i rischi per la cittadinanza, agevolando la microcriminalità organizzata e l'insicurezza per i fiorentini. Infatti una regione e una città che non fosse governata da sempre dal centro sinistra non avrebbe così tanti problemi legati alla sicurezza, e di questo l’intero Partito Democratico deve farsene una ragione, avendo da sempre sottovalutato questo aspetto”.“Inoltre - aggiunge Guido Cabrele, consigliere di Fratelli d’Italia al Q3 - il 78% degli investimenti previsti nel bilancio comunale è destinato alle tramvie (300 milioni solo per la linea verso Bagno a Ripoli). In una città come Firenze, economicamente devastata dalla crisi, forse, conviene rivedere alcune priorità”.

“Quale sarà la prossima mossa del nostro lungimirante sindaco? dirci di non buttare la spazzatura perché non la raccoglieranno più?” conclude Draghi.

“Le provocazioni del Sindaco Nardella – dichiara il Capogruppo della Lega Federico Bussolin – cadono nel vuoto. Comprendiamo le difficoltà attuali di chi amministra, ma un “buco” da 200 milioni ha un nome ed un cognome, una cattiva gestione della spesa pubblica e degli investimenti, e questa fa capo a Nardella non ad altri. Anziché spegnere le luci a danno dei cittadini, incominciamo a tagliare le spese improduttive: la Lega su questo è a disposizione, riportando i fiorentini al centro e non solo chi ha la tessera del PD in tasca. A Gennaio il Sindaco ha promesso che sarebbe andato a Roma a battere i pugni per Firenze: evidentemente con Nardella abbiamo perso autorità.

A Pisa, Siena, Grosseto ed altri comuni del centrodestra siamo stati capaci di agevolare Tari e Cosap per i commercianti, cosa aspetta Firenze? Servono fatti e tempi certi – conclude Bussolin – non parole, e la manifestazione di oggi dei Ristoratori Toscani ne è l'esempio. Il tempo delle promesse è finito”.

“C’è qualcosa che non ci torna sul bilancio di Palazzo Vecchio - dichiara il capogruppo di Forza Italia e coordinatore cittadino del partito Jacopo Cellai - . Oggi il Sindaco di Firenze parla di un deficit di 200 milioni, lo scorso 30 marzo nel corso del primo consiglio comunale telematico stimava una forbice tra i 110 e i 135 milioni. Il Sindaco ha ripetutamente parlato di 25 milioni al mese di spesa per gli stipendi per i dipendenti comunali, ma a bilancio abbiamo messo 161 milioni da redditi da lavoro che corrispondono ad una spesa mensile nettamente inferiore. All’approvazione del bilancio preventivo 2020, lo scorso dicembre, Nardella lodava la solidità del bilancio comunale evidenziando i livelli altissimi degli investimenti messi in campo e durante l’emergenza ha parlato di un bilancio comunque solido pur nelle gravi difficoltà.

Comprendiamo bene il peso delle entrate di varia natura saltate da marzo ad oggi, ma le cifre non ci tornano. Come si arriva ai 200 milioni di deficit? Il Sindaco venga in Consiglio Comunale a spiegare nel dettaglio la situazione del bilancio. Sono settimane che chiediamo chiarezza in merito all’avanzo di amministrazione disponibile usato da moltissimi Comuni italiani per vari milioni per finanziare interventi in favore di imprese e famiglie.

Avanzo di amministrazione disponibile che noi non abbiamo utilizzato ad oggi perché, e ci piacerebbe essere smentiti, nel nostro caso è un avanzo “indisponibile” data la nostra situazione contabile. Il Partito Democratico è al comando da decenni a Firenze. Se non ci sono soldi “di riserva” da spendere, la responsabilità politica è soltanto sua.

Non bastano le provocazioni come quella di sospendere l’illuminazione pubblica. Servono a poco e trasmettono un grande senso di paura. Anche perché il Partito Democratico è asse portante di questo Governo e Firenze è amministrata dallo stesso partito. Si facciano ascoltare, altrimenti traggano le debite conseguenze”. 

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