Nardella: "La Toscana dimostra che la Lega si può battere"

Il sindaco di Firenze ospite stamani ad Agorà: "L'avanzata del Carroccio non va sottovalutata ma il primo partito siamo noi. In due terzi dei Comuni abbiamo vinto al primo turno"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2019 11:32
Nardella:

(DIRE) Firenze, 28 mag. - L'avanzata della Lega in Toscana, che alle europee supera il 30% e si mette in scia del Pd "è un dato che non va sottovalutato". Tuttavia il risultato di Firenze "dimostra che è possibile vincere contro la Lega". Lo sottolinea ad Agorà, su Rai 3, il sindaco Dario Nardella, riconfermato alla guida della città con il 57% dei voti. Al Carroccio infatti "si possono contrapporre una serie di fatti positivi" emersi proprio dalla urne, aggiunge.

Nardella ne intercetta tre: il Pd che in Toscana è sempre il primo partito; i risultati dei Comuni toscani al voto, oltre la metà in regione, dove "in due terzi abbiamo vinto al primo turno". Infine i risultati delle grandi città: a Prato il sindaco uscente Matteo Biffoni ha sfiorato la vittoria al primo turno; a Livorno "il centrosinistra torna competitivo con il ballottaggio" con il centrodestra, mentre "i 5 Stelle spariscono dalla scena cittadina". E poi c'è la sua vittoria a Firenze, che "ora si dà per scontata, ma fino a poche settimane fa Salvini non faceva mistero di voler conquistare quella che è considerata una città simbolo, tanto è vero che è venuto tre volte in campagna elettorale, ma qui ha racimolato il 15%.

Sono dati positivi che si devono contrapporre alla crescita della Lega in Toscana".

Alla 'ricetta' anti Carroccio aggiunge poi un altro elemento vincente: la concretezza. Durante i giorni della campagna elettorale, spiega, "abbiamo parlato di cose concrete. Non di progressismo contro sovranismo, o riformismo contro populismi, ma di anziani, sicurezza, traffico e ambiente come grande tema".

Perché "quando si affrontano questioni molto concrete e si riparte dal territorio, il Pd cresce e ha grandi consensi".Nardella, infine, rivendica l'autonomia del Pd fiorentino "che non si è lasciato attraversare dagli scontri delle correnti, dagli influssi dei padrini".

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