Il sindaco di Firenze Dario Nardella durante la diretta Facebook poco fa si è scagliato contro i "furbetti delle mascherine", cioè coloro che (a quanto pare non pochi) ai supermercati stamattina hanno fatto più volte la fila per accaparrarsi più mascherine possibile. Infatti proprio stamani è iniziata la distribuzione gratuita da parte della Regione presso supermercati e farmacie ma mentre in queste ultime è necessaria la tessera sanitaria, presso la grande distribuzione no per cui c'è stato chi se ne è approfittato. "Segnalerò questa situazione alla Regione, bisogna combattere questi furbetti delle mascherine - ha detto Nardella - intanto invito i fiorentini a prendere queste mascherine nelle farmacie e chiederò alla Regione di distribuirle anche attraverso le parafarmacie".
"Sul territorio toscano si stanno verificando da stamani episodi non chiari sulla distribuzione delle mascherine, che da oggi sono obbligatorie in tutta la Toscana", sottolineano anche l'onorevole Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia eletta nel collegio di Massa Carrara, e il vicepresidente dell'Assemblea toscana, Marco Stella (FI), che stanno presentando interrogazioni rispettivamente alla Camera e al Consiglio regionale, circa la distribuzione delle mascherine, che la Regione Toscana sta effettuando in queste ore su tutto il territorio regionale."Nelle farmacie le mascherine vengono 'smarcate' - sottolineano Bergamini e Stella - perché viene utilizzata la tessera sanitaria dell'utente che va a ritirarle (5 per ogni utente, come da ordinanza), pertanto si conosce con esattezza il numero esatto delle mascherine donate.
E fin qui, nulla di male, almeno apparentemente. La situazione cambia quando ci si reca presso i supermercati della Gdo. In diversi supermarket non vengono smarcate le mascherine che vengono consegnate, perché è ovvio che un supermarket non abbia la possibilità di registrare i codici fiscali delle persone, quindi non si sa quale sia l’esatto numero di mascherine consegnate. Si corre il rischio che diverse persone tornino tre, quattro, cinque volte a prenderle, visto che nessuno vigila sulle quantità donate, lasciandone altre senza dispositivi di protezione"."La cosa che lascia più perplessi, però, è che le mascherine non vengono consegnate agli utenti, se non fanno la spesa - spiegano Bergamini e Stella -.
Se un cittadino si reca al supermercato e le chiede, non gli vengono consegnate se non entra e non fa degli acquisti. A quel punto, alla cassa, consegnano le mascherine. Sembra una sorta di fidelizzazione del cliente, non una campagna di salvaguardia della salute dei cittadini toscani".Nelle interrogazioni presentate nelle due rispettive assemblee elettive, pertanto, sia la deputata di Forza Italia che Stella chiedono se "la Regione Toscana abbia effettuato un accordo commerciale con la Gdo per la distribuzione di queste mascherine; quali criteri abbia adottato per la distribuzione di esse; in quali e quanti Comuni della Toscana vengano registrate tali anomalie, e per quale motivo già in mattinata le mascherine risultavano esaurite quasi ovunque sul territorio toscano".
In una nota serale, la Regione sottolinea che procede a pieno ritmo la distribuzione gratuita di mascherine per tutti i cittadini, avviata oggi 20 aprile, presso le 1150 farmacie, pubbliche e private, e nei 230 punti vendita dei supermercati della Grande distribuzione, che al momento hanno sottoscritto l’accordo.
Le mascherine possono essere ritirate da un componente della famiglia per tutti, nel rispetto della normativa in vigore per contrastare la diffusione del contagio del Covid-19: ossia un kit di 5 mascherine alla volta (per un massimo di 6 volte nell’arco di 30 giorni) per singolo componente familiare, di età superiore a 6 anni, con tessera sanitaria o in possesso di codice fiscale.
La distribuzione gratuita delle mascherine è per tutti i cittadini residenti della Toscana con tessera sanitaria (occorre, dunque, avere l’iscrizione all’anagrafe sanitaria della Toscana). I non residenti, salvo verificare se ci sono iniziative del proprio Comune, possono rivolgersi ai tradizionali rivenditori.
Ogni kit contiene 5 mascherine e se ne possono avere in tutto 30, quindi il Kit può essere preso per sei volte anche in un Comune diverso da quello di residenza, visto che il ritiro avviene tramite tessera sanitaria, sulla quale viene registrato il quantitativo prelevato.
Al momento, la distribuzione delle mascherine non coinvolge le parafarmacie, perché non utilizzano il software attraverso il quale sono gestite e tracciate le consegne delle mascherine. Il software è, infatti, quello utilizzato dalle farmacie per l’erogazione delle ricette del canale distributivo della Dpc (Distribuzione in nome e per conto). Tuttavia, sono in corso verifiche tecniche per coinvolgere le circa 320 parafarmacie della Toscana in questo sforzo organizzativo.
L’erogazione delle mascherine andrà avanti per tutto il periodo di emergenza Covid-19 e ci sono per tutti. Non occorre fare le corse per accaparrarsi i kit spettanti: ogni giorno e per più settimane saranno consegnate ai vari distributori le forniture necessarie, che sono in costante produzione. Si tratta, infatti, di mascherine in tessuto non tessuto, prodotte in Toscana grazie al neonato “distretto delle protezioni” capace di garantire una produzione quotidiana pari a 1 milione di pezzi, cui si sommano quelle chirurgiche standard acquistate da Estar nelle ultime settimane (altri 500 mila pezzi al giorno).
La Regione Toscana, dopo una prima fornitura di oltre 8 milioni di mascherine avvenuta con la collaborazione dei Comuni, ha rafforzato in modo intensivo la distribuzione di questi dispositivi di protezione individuale grazie a un’intesa con Federfarma e Cispel Toscana, e con la Grande distribuzione organizzata (UniCoop Tirreno, UniCoop Firenze, Federdistribuzione, Conad, Esselunga, Lidl e Carrefour), nei cui supermercati sono previste, dalle ore 9 alle 16, postazioni gestite da personale del Servizio sanitario regionale per la consegna gratuita delle mascherine e per informazioni sul loro corretto utilizzo.