My Guest Friend raccoglie firme online contro la Regione Toscana

Contro il nuovo testo unico del turismo approvato, che penalizza l'affitto breve

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 Gennaio 2025 19:30
My Guest Friend raccoglie firme online contro la Regione Toscana

Il nuovo testo unico del turismo approvato dalla Regione Toscana viene contestato online dall'organizzazione My Guest Friend che ne critica le "disparità introdotte". In particolare l'associazione di proprietari di case in affitto breve chiede di bloccare l'entrata in vigore a causa di:

- agevolazioni per gli albergatori, che sembrano privilegiare un'unica categoria a discapito di altre forme di ospitalità.

- limitazioni per le locazioni turistiche, che penalizzano chi ha scelto o sceglierà questa formula di accoglienza.

Approfondimenti

- Requisiti più stringenti per le attività extralberghiere (es. CAV, ecc.), che rischiano di creare ostacoli ingiustificati al settore.

"Queste disposizioni evidenziano incongruenze che sembrano mirate a favorire gli albergatori, senza tenere conto della missione della legge regionale, ovvero la promozione e regolamentazione equilibrata del turismo" si legge nell'invito online a firmare la petizione "Un ulteriore aspetto critico è il rischio che la Regione Toscana diventi un modello per altre regioni italiane, incentivando l'adozione di normative simili e amplificando le problematiche su scala nazionale. Riteniamo che il nuovo T.U. del Turismo presenti elementi di incostituzionalità. Per tale motivo, auspichiamo un intervento della Presidenza del Consiglio affinché impugni il testo e la Corte Costituzionale lo dichiari invalido".

"La sinistra ha dichiarato guerra al lavoro, all'impresa, al turismo. Vuole che Firenze sia un enorme museo a cielo aperto e che i residenti campino d'aria, al contrario dei grandi investitori stranieri. L'ennesima dimostrazione di una tendenza grottesca giunge dalla mancata richiesta dei CIN. Un tema solo in apparenza tecnico, sul quale servono alcune precisazioni. Le banche dati regionali della Toscana non sono ancora aggiornate, con anagrafica organizzata. È quindi risultato estremamente difficile per gli operatori avere il CIN.

I privati e le aziende, quando cercano di portare a termine la richiesta del CIN, spesso si trovano di fronte ad un muro: perché il sistema informatico non si aggancia correttamente alla banca dati regionale i cui dati vanno poi trasmessi alla banca dati nazionale che, al contrario, è tecnologicamente moderna. Non va poi dimenticato come la politica di Nardella prima, Funaro poi, abbia creato grande instabilità nel settore, inducendo qualche migliaio di persone a richiedere il CIN a scopo cautelativo, anche senza lo scopo di utilizzarlo a breve.

In Toscana non è stato consentito ai gestori di appartamenti, pur in regola con le norme, di prendere il CIN del proprietario per convertirlo in CIN. Occorre cioè passare dal proprietario che spesso vive all'estero o è anziano. Una stortura burocratica assurda, che sta producendo un danno importante agli operatori stessi. Inoltre, se i dati regionali non sono aggiornati e tempestivi (si sono verificati numerosissimi casi di immobili spariti e di immobili assegnati ad un nominativo diverso dal proprietario effettivo), si ha una ricaduta negativa sulla programmazione strategica anche del ministero stesso. Su questo chiederemo spiegazioni in Consiglio regionale all’assessore Marras e al presidente Giani” affermano il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Sandra Bianchini e il responsabile turismo di FdI-Toscana Francesco Palmigiani.

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