Multiutility: in consiglio comunale il nuovo modello

Una petizione per dire No all’operazione S.p.A.. Parere negativo dalla Giunta di Calenzano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2022 22:30
Multiutility: in consiglio comunale il nuovo modello

La proposta di deliberazione è in discussione domani, 19 ottobre in Consiglio Comunale. La n. 55/2022 ha ad oggetto: “Approvazione dell’operazione MultiUtility”. Il progetto prevede la fusione per incorporazione in Alia delle quote detenute in Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana società partecipate dai Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia, che a loro volta detengono partecipazioni in società operative nei settori di pubblica utilità (acqua, energia, gas).

Il nuovo modello coinvolge infatti oltre 60 comuni della Toscana nella creazione di un unico polo per la gestione dei principali servizi pubblici con, in seguito, la previsione di entrata di altri soggetti pubblici e di un aumento di capitale funzionale alla quotazione in borsa. E’ previsto il mantenimento di almeno il 51% nelle mani dei Comuni che deterranno tali partecipazioni in una holding pubblica.

Domani presidio a Firenze davanti a Palazzo Vecchio dei comitati contro la costruzione della Multiutility.

Approfondimenti

“Se la delibera di istituzione della Multiutility dovesse passare – precisano De Blasi e Masi (MoVimento 5 Stelle)– beni comuni quali l’acqua e i rifiuti saranno gestiti da una nuova società a partecipazione pubblica che sarà quotata in borsa”.

“E questo significherà, per i cittadini fiorentini ma anche per quelli degli oltre 60 comuni dei territori di Firenze, Prato e Pistoia interessati, aumenti certi delle bollette e delle tariffe di acqua e rifiuti e, in un prossimo futuro, anche di gas e luce”.

“Non solo – proseguono i consiglieri - Con la quotazione in borsa della Multiutility, la nuova società sarà mossa da una logica di profitto nella gestione dei servizi e i comuni interessati non avranno più alcun potere di intervenire sulle scelte relative a investimenti, tipologia di impianti, reti, costi e tariffe di questi beni essenziali”.

“La rapidità con cui si stanno svolgendo le operazioni di voto in tutti i comuni interessati, il mancato coinvolgimento delle cittadinanze coinvolte, la totale assenza di pubblicità dell’iniziativa e il venire meno della volontà popolare espressa con il referendum del 2011 sull’acqua come bene pubblico – sottolineano De Blasi e Masi – sono inaccettabili”.

Anche il capogruppo di Forza Italia Mario Razzanelli presenterà alcune osservazioni.

A Lastra a Signa la delibera per l’attuazione del progetto comune di sviluppo e di riorganizzazione dei servizi pubblici denominato Multiutility è stata approvata nella seduta del consiglio comunale di ieri.

“Con questo nuovo modello di gestione – ha spiegato nel suo intervento il sindaco Angela Bagni- puntiamo al miglioramento della qualità dei servizi pubblici per l’utenza che risponde all’esigenza di curare meglio l’interesse complessivo delle comunità territoriali di riferimento, favorendo e consolidando le sinergie esistenti tra i comuni coinvolti nell’operazione al fine di offrire servizi complessivamente più efficienti. Con l’approvazione in consiglio comunale parte questo grande progetto e sono contenta che il nostro Comune possa cogliere questa opportunità”.

“Abbiamo seguito il percorso di formazione della Multiutility fin dall’inizio – ha spiegato l’assessore al bilancio e alle società partecipate Massimo Lari- perché crediamo sia la strada giusta per dare migliori servizi ai cittadini e in previsione futura tariffe più vantaggiose e maggiori investimenti. Questo progetto è anche finalizzato al mantenimento della ricchezza prodotta sul nostro territorio, rimanendo competitivi con altre regioni che già hanno adottato questo sistema”.

Un Ordine del giorno presentato dalla Giunta comunale di Calenzano al Consiglio comunale per impegnare il Sindaco a votare contro l'operazione MultiUtility nella assemblea della società partecipata Consiag S.p.A. e fare un appello ai Sindaci degli altri territori interessati all’operazione di interrompere l’iter procedurale in atto e ad attivare “un confronto reale che parta da un bilancio serio sugli effetti del modello misto pubblico-privato sperimentato in questi anni, ripensando il progetto di aggregazione dei servizi e dei soggetti gestori pubblici per dare vita ad un nuovo modello d’impresa pubblica”.

Il documento, presentato dall’Amministrazione calenzanese, verrà sottoposto in votazione al Consiglio comunale di domani, 18 ottobre. “I promotori del processo di costituzione della MultiUtility – scrive la Giunta – che ribadiamo, come prospettiva strategica condividiamo, avevano e tanto più adesso hanno il dovere di ascoltare le posizioni di tutti i territori, garantendo quel confronto reale tra visioni differenti che fino ad oggi non c’è stato, e contemporaneamente di fare un bilancio serio sugli effetti del modello misto pubblico-privato, di valutarne il funzionamento e i benefici per i territori e per i cittadini.

Il ruolo primario delle pubbliche amministrazioni è quello di tutelare i propri cittadini e di offrirgli il miglior servizio possibile in ogni ambito. Noi crediamo che solo la gestione interamente pubblica di energia, acqua e rifiuti sia in grado di garantire il massimo contenimento dei costi in bolletta, i maggiori investimenti nella rete idrica, nella raccolta differenziata, nelle politiche per la riduzione dei rifiuti e dell’utilizzo delle discariche, nella promozione di un‘impiantistica incentrata sull’economia circolare, per non parlare della difesa della risorsa acqua e dell’ambiente”.

“La costituzione di una MultiUtility dei servizi – prosegue l’Odg – non può dunque connotarsi come mera operazione finanziaria o di ingegneria societaria, ma deve semmai partire dalla centralità del ruolo pubblico e da progetti industriali negli ambiti attuabili e pertinenti: servizio idrico, energia (anche alla luce della dinamiche conseguenti alla crisi energetica in atto), e lo stesso ciclo dei rifiuti, devono essere considerati e riconosciuti come ‘beni universali e comuni’ dalle nostre comunità, le quali devono impegnarsi a gestirli e ad averne cura non solo nel proprio interesse, ma anche di quello delle future generazioni, superando le logiche dettate dal cosiddetto mercato, delle performance legate alla massimizzazione del profitto per rispondere alle richieste di breve termine degli azionisti, anche se l’economicità della gestione deve essere ovviamente salvaguardata”.

Un ulteriore punto su cui è necessario riaprire un confronto, secondo la Giunta di Calenzano, è quello della scelta della quotazione in Borsa della nuova società. “La Borsa, nella logica di chi ha pensato il progetto, garantirebbe la possibilità di attingere le risorse per gli investimenti dal mercato, pur restando l’azienda sotto il controllo della parte pubblica. Lo stesso impianto che due decenni fa giustificava l’apertura ai privati nella gestione del servizio idrico. La teoria è la solita: i privati garantiscono i capitali, il pubblico controlla e orienta le scelte strategiche.

La prospettiva della quotazione in Borsa di aziende che forniscono servizi essenziali per la vita collettiva contrasta con il loro carattere di ‘beni comuni’ indisponibili alle logiche del profitto. E mette in secondo piano la grande questione della qualità dei servizi e dell’abbattimento delle tariffe, che invece dovrebbero essere tra gli obiettivi principali di tutta questa operazione”.

“Siamo convinti che la politica – dice la Giunta di Calenzano - debba rivendicare la funzione primaria di decisione, di indirizzo e di piena rappresentanza degli interessi pubblici, superando l’ambiguità che deriva dal sistema pubblico/privato che assoggetta la figura del sindaco a quella del socio d’impresa, e se la politica ha il dovere di favorire e salvaguardare modalità di gestione legate a criteri di efficienza ed economicità, dall'altro lato deve evitare quelle operazioni sistemiche puramente finanziarie, proprie di un ambito privatistico. Il Comune, e il Sindaco che lo rappresenta, non è un’impresa, non deve realizzare profitti, ma deve gestire beni collettivi limitati e preziosi ed erogare servizi socialmente fondamentali, possibilmente di buon livello e a tariffe accessibili alla comunità”.

«La decisione assunta da alcuni grandi comuni della Toscana di creare un'azienda multiservizi regionale da quotare in borsa è un grave errore. Sinistra Civica Ecologista già lo scorso anno aveva espresso forti riserve sull'operazione di concentrazione, ricapitalizzazione e quotazione delle azioni delle società partecipate da 66 comuni della Toscana centrale, evidenziando la necessità che il percorso di riorganizzazione coinvolgesse cittadini e lavoratori e tenesse conto delle esigenze degli enti locali più piccoli.

Controllo e gestione dei beni comuni, come acqua, gas e rifiuti, devono infatti rimanere saldamente in mano pubblica a garanzia della qualità dei servizi erogati e della sostenibilità ambientale dei territori. La quotazione in borsa, come è ancor più evidente in questo momento di grave crisi energetica, espone al forte rischio di speculazioni finanziarie e a possibili 'scalate'. Questo non significa essere contrari a processi di aggregazione e ipotesi di rafforzamento finalizzati a creare un sistema di servizi pubblici efficienti, per esempio utilizzando nuovi strumenti come le forme societarie 'benefit' o l'emissione di 'green bond' o 'social bond'Sinistra Civica Ecologista, nel ribadire una netta contrarietà alle scelte di finanziarizzazione dei beni e dei servizi pubblici essenziali, si rende disponibile ad aprire un vasto confronto sulle alternative alla quotazione in borsa della multiutility, con l'obiettivo di mettere al sicuro gli interessi dei cittadini e dei comuni più piccoli» rende noto Sinistra Civica Ecologista.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza