Moschea, vincoli urbanistici proposti in Toscana

Tra i parametri anche "un referendum consultivo ove richiesto da un congruo numero di cittadini"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2015 16:02
Moschea, vincoli urbanistici proposti in Toscana

Omogeneità dal punto di vista architettonico e paesaggistico, adeguata distanza da altri luoghi di culto, adeguate infrastrutture senza alcun onere a carico della regione, impianti di sicurezza, referendum consultivo ove richiesto da un congruo numero di cittadini

Sono queste le principali caratteristiche che dovranno avere gli edifici di culto secondo la proposta di legge regionale presentata da Forza Italia su iniziativa del consigliere regionale e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Tommaso Villa e firmata dalla Portavoce dell’Opposizione Stefania Fuscagni, dal capogruppo Giovanni Santini e dal consigliere regionale Nicola Nascosti.

Le disposizioni riguardano la realizzazione di aree o spazi destinati al culto delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha già siglato intese o comunque a tutte le confessioni che abbiano una presenza organizzata a livello locale. “Tali confessioni – recita il testo – devono stipulare una convenzione a fini urbanistici con il Comune interessato e devono prevedere il pieno e incondizionato rispetto dei principi e dei valori della Costituzione e delle normative di pubblica sicurezza vigenti”.

Nel dettaglio la proposta di legge prevede che prima della realizzazione di ogni opera destinata al culto:

Siano espletate procedure di partecipazione – compreso il referendum consultivo, se richiesto – e ottenuti i pareri di Questura e Prefettura, al fine di valutare eventuali profili di sicurezza pubblica.

Sia tutelato l’impatto architettonico e paesaggistico dei nuovi edifici di culto.

Sia verificata la presenza di strade di collegamento adeguate; se assenti se ne deve prevedere la realizzazione con oneri a carico dei richiedenti.

Sia garantita la distanza minima di 800 metri tra aree ed edifici di culto.

Sia verificata la presenza di un parcheggio pubblico di misure adeguate.

Sia garantita la presenza di una fermata di linea del trasporto pubblico a non meno di 1600 metri dall’ingresso del luogo di culto.

Sia prevista una realizzazione degli spazi senza alcuna differenziazione di genere tra uomini e donne.

Sia previsto un impianto di videosorveglianza esterno all’edificio.

«Nessuna volontà di limitare la libertà di culto, sacrosanto principio che l’Italia così come tutti i paesi occidentali garantisce, ma le nuove dinamiche in atto anche in Toscana impongono una regolamentazione che non penalizzi nessuno, ma che metta dei paletti di buon senso per ogni confessione. La Regione Lombardia ha recentemente approvato una legge simile a quella che noi proponiamo oggi: confido che anche la Toscana percorra la stessa strada», commenta Villa, ricordando le polemiche legate alla realizzazione delle moschee di Pisa e di Firenze. Proprio nella sala del Consiglio provinciale di Pisa sabato prossimo alle 15,45 si terrà un incontro con Daniela Santanchè e Magdi Cristiano Allam organizzato dal Comitato #Nomoschea, a cui parteciperà anche il consigliere regionale lombardo Fabio Altitonante, tra i promotori della legge regionale recentemente approvata.

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