Toscana: aumenta l’attacco di Dacos Olee, la mosca dell’olivo

Anche tronchi-esca e trappole contro il bostrico, l’insetto che mangia l’abete rosso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 agosto 2016 01:26
Toscana: aumenta l’attacco di Dacos Olee, la mosca dell’olivo

Dall'inizio di agosto i possessori di colture olivicole stanno effettuando attenti monitoraggi e, dove la soglia di intervento (10%) è superata, stanno mettendo in atto sistemi di difesa biologici o chimici. Questo al fine di evitare una propagazione massiccia dell’attacco viste le temperature medie giorno e il grado di umidità che creano una situazione favorevole all’insetto. La soglia è un limite, superato il quale, è necessario l'intervento per non avere ulteriori danni alle colture: se su più del 10% dei frutti campionati viene rilavata la presenza della mosca è necessario predisporre gli opportuni trattamenti. Tutti i dati relativi ai monitoraggi e alla situazione del territorio regionale possono essere consultati tramite la app “AgroAmbiente.Info” o sul sito http://agroambiente.info.arsia.toscana.it/arsia/arsia.

Taglio selettivo, scortecciatura e distruzione dei residui, tronchi-esca e trappole. Sono stati messi in campo questi interventi di carattere fitosanitario in località Il Giogo, nel comune di Firenzuola, per debellare gli attacchi dell’Ips typographus,il cosiddetto bostrico tipografo, “ghiotto” di abete rosso. Si tratta di un insetto parassita che penetra nel tronco della pianta causandone in breve tempo la morte, e la sua rapidità nel propagarsi da pianta a pianta rappresenta una reale minaccia per l’esistenza stessa di un bosco. Rinvenuti nei mesi scorsi dei focolai in sopralluoghi e attività di controllo, l’Ufficio Paf (Patrimonio Agricolo Forestale) dell’Unione montana dei Comuni del Mugello ha concordato col Servizio Fitosanitario della Regione Toscana e il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura) misure urgenti di contenimento e lotta.

Così è stato eseguito un programma d’interventi fitosanitari che prevedeva da un lato il diradamento delle piante deboli e attaccate e dall’altro il taglio delle piante colonizzate con scortecciatura o allontanamento dei tronchi ed infine distruzione dei residui. Per catturare gli insetti sono stati anche sistemati tronchi-esca e apposite trappole (fatte arrivare dall’Austria). I trattamenti fitosanitari previsti sono stati portati a termine e l’Unione dei Comuni in accordo con il CREA sta monitorando la situazione con 70 trappole (12 nel taglio raso e 49 nel diradamento e 9 in un’altra area in prossimità di Prato all’Albero dove è stato rinvenuto qualche attacco).Ed i risultati finora raccolti confermano il massiccio attacco sui boschi d’abete rosso sul Giogo: nella zona di taglio raso (3,2 ettari) sono stati raccolti fino a 4700 insetti per ogni trappola ogni 15 giorni e 2800-3000 insetti nelle aree di diradamento.

Se in quest’area la presenza è stata considerevolmente ridimensionata e ora è in deciso calo, desta invece qualche preoccupazione la cattura di 1200 insetti nei boschi d’abete rosso in zona Prato all’Albero sottoposti a controllo: un numero abbastanza consistente che potrebbe far scatenare un attacco anche su quest’altro versante. Il monitoraggio continua e l’Ufficio PAF ha in programma una serie di controlli con il Servizio Fitosanitario e il CREA entro metà settembre, nel periodo di riproduzione dell’insetto.

L’esito dirà se sarà necessario o meno attivare ulteriori interventi.

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