​Milleproroghe, a Palazzo Vecchio una risoluzione per mantenere i fondi alle periferie

L'atto ha ricevuto l'unico voto negativo dal Movimento 5 Stelle, Xekalos "Più facile accusare che fare mea culpa"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 settembre 2018 18:30
​Milleproroghe, a Palazzo Vecchio una risoluzione per mantenere i fondi alle periferie

Il consiglio comunale di Firenze "chiede al parlamento e in particolar modo ai deputati della Repubblica di proporre modifiche al decreto Milleproroghe tendente al mantenimento dei fondi previsti dal decreto periferie agli enti locali nonché il mantenimento delle previsioni di stanziamento di fondi in favore dei piccoli comuni, così come disposto dall'emendamento 13.2 approvato dal Senato della Repubblica". Questo il testo del dispositivo della risoluzione approvata dal Consiglio comunale oggi.

L'atto, proposto da Tommaso Grassi (Fras), sostenuto dal PD è stato firmato da tutti i capigruppo (Xekalos e Torselli per presentazione) ha ricevuto il solo voto negativo del Movimento 5 Stelle.“Fratelli d’Italia ha sostenuto la risoluzione, approvata oggi dal consiglio comunale di Firenze, volta ad invitare la Camera dei Deputati a modificare la decisione del governo nazionale di cancellare i fondi previsti dal decreto periferie per finanziare progetti di riqualificazione delle aree urbane delle nostre città.

Il voto favorevole di Fratelli d’Italia è arrivato dopo che il consiglio comunale aveva approvato un nostro emendamento che chiedeva che il ripristino di tali fondi, non configgesse con gli stanziamenti previsti invece dal governo per finanziare progetti di riqualificazione nei comuni italiani minori”. Questo è quanto fa sapere Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Firenze. “Siamo al fianco - spiega Torselli - del sindaco di Firenze, ma anche del sindaco di Pistoia, di Siena e di tutte le altre città della Toscana, quando chiedono di non sacrificare i fondi previsti per finanziare progetti per le nostre periferie.

Al tempo stesso però, non vogliamo che questa battaglia venga strumentalizzata dalla sinistra per attaccare il governo nazionale: nella proposta del governo è contenuta la decisione aberrante di cancellare quanto di buono aveva fatto il piano periferie, ma anche la volontà, condivisibile, di aiutare i comuni più piccoli, che non hanno certo le stesse possibilità di introito dei capoluoghi”.“Al di là della risoluzione approvata oggi in consiglio comunale - conclude Torselli - il gruppo alla Camera dei Deputati di Fratelli d’Italia ci ha già fatto sapere che presenterà in parlamento emendamenti analoghi a quelli presentati oggi a Palazzo Vecchio: ripristinare i fondi per i progetti di riqualificazione delle periferie delle nostre città, senza penalizzare però i comuni più piccoli”. “Il famoso emendamento al decreto milleproroghe, oggetto oggi di dibattito in aula, nasce perché la Corte Costituzionale ha giudicato illegittimo l’art.

1 che ha istituito il Fondo Investimenti, cioè il fondo istituito dal precedente Governo. Capiamo che sia più facile prendersela col Governo attuale M5S-Lega, piuttosto che fare mea culpa per le proprie scelte assunte precedentemente, dichiarate poi illegittime da un organo terzo ed imparziale, quale la Corte Costituzionale” commenta Arianna Xekalos, capogruppo del Movimento 5 Stelle.

“In aula abbiamo ascoltato di tutto, c’è chi ha detto che i piccoli Comuni hanno diritto ad avere finanziamenti che con questo emendamento non avranno più, chi ha sostenuto che il Parlamento così facendo sottrae risorse. Siamo felici di informare, chi non lo sa, come abbiamo specificato anche in aula, che non è così. La realtà è ben diversa. Tutti i progetti che sono già stati presentati sono salvi, non subiranno modifiche né restrizioni.

I nuovi progetti invece andranno sotto la regolamentazione del mille proroghe.” continua Xekalos. “Nessun piccolo Comune quindi perderà finanziamenti per progetti già presentati. È curioso che queste proteste arrivino soprattutto da gruppi politici che fino a qualche mese fa, quando erano al Governo del Paese, tendevano a dare finanziamenti a pioggia spesso a favore degli stessi Comuni. Noi – conclude Arianna Xekalos – diciamo basta a questo sistema, tutti i comuni e non sempre gli stessi hanno diritto a realizzare opere pubbliche nell’interesse pubblico ed è importante anche controllare come i soldi pubblici vengono spesi a tutela proprio dell’interesse pubblico.

Questo è quello che l’attuale Governo sta cercando di portare avanti, tutto il resto sono paure sterili”. Intanto alla Camera la richiesta di “Sopprimere le disposizioni introdotte durante l’esame al Senato che definanziano gli interventi sulle periferie già formalizzati, attraverso il differimento all’anno 2020 dell’efficacia delle convenzioni già concluse" è l’obiettivo dell’emendamento al Milleproroghe presentato da Forza Italia in Commissione Bilancio alla Camera dei deputati, che vede fra i proponenti anche i deputati Mugnai, D’Ettore, Carrara e Silli.

“Tali disposizioni, infatti – prosegue il testo – , comportano effetti positivi sul fabbisogno e sull'indebitamento netto quantificati in 140 milioni di euro per l’anno 2018, 320 milioni di euro per l’anno 2019, 350 milioni di euro per l’anno 2020 e 220 milioni di euro per l’anno 2021, potendo così destinanare le risorse rinvenienti ad un apposito Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, da utilizzare per favorire gli investimenti delle città metropolitane, delle province e dei comuni da realizzare attraverso l’utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti”.

“Come annunciato nelle scorse settimane – evidenziano i firmatari dell’emendamento – Forza Italia vuole restituire agli enti locali ciò che spetta loro e che il governo, in maniera spudorata, sta tentando di sottrarre. Fare cassa espropriando i Comuni, le Province e le Città metropolitana di fondi destinati agli interventi nelle aree periferiche, cioè quelle che richiedono maggiori investimenti, è per noi assolutamente inaccettabile. Governo e maggioranza si ravvedano, votando e approvando il nostro emendamento”

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