Michele Placido a Pontedera e alla Pergola

È Don Marzio, protagonista de La bottega del caffè di Carlo Goldoni firmata dal regista Paolo Valerio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2023 10:45
Michele Placido a Pontedera e alla Pergola

Al Teatro Era di Pontedera, il 28 e 29 gennaio, e poi al Teatro della Pergola di Firenze, dal 31 gennaio al 5 febbraio, Michele Placido è Don Marzio, protagonista de La bottega del caffè di Carlo Goldoni firmata dal regista Paolo Valerio. La produzione è di Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Goldenart Production, Teatro della Toscana.

Don Marzio è il nobile napoletano che osserva seduto a un caffè il piccolo mondo di un campiello veneziano e con malizia ne intriga i destini. Lo attorniano figure tutte importanti, ognuna ambigua e interessante: una coralità in cui la pièce trova il fulcro del suo impeccabile meccanismo comico, che imprime ritmi vorticosi alle interazioni fra i personaggi.

«Accogliamo appieno e portiamo sulla scena – afferma Paolo Valerio – tutta la vitalità e il divertimento della commedia, la comprensione che Goldoni mostra per l’uomo, di cui ritrae con sottigliezza le virtù e i lati oscuri, il suo amore viscerale per il teatro, per la scrittura, per gli attori, sulle cui potenzialità costruiva personaggi universali.»

Cosa succede? Nulla di clamoroso: qualcuno si rovina al gioco, due amanti si ritrovano e si perdonano, qualche sogno s’infrange, ma soprattutto si spettegola. È Venezia, come dice Don Marzio, “un paese in cui tutti vivono bene, tutti godono la libertà, la pace, il divertimento.”

La bottega del caffè è la più famosa delle “sedici commedie nuove” scritte nel 1750 da Carlo Goldoni. Nell’edizione firmata da Paolo Valerio, al Teatro Era di Pontedera il 28 e 29 gennaio, e poi al Teatro della Pergola di Firenze dal 31 gennaio al 5 febbraio, Michele Placido, carismatico protagonista del mondo dello spettacolo italiano, è l’interprete di Don Marzio, personaggio a cui Goldoni assicura una decisa e intrigante centralità. «Un chiacchierone maldicente, molto originale e comico – lo descrive nei suoi Mémoires – è uno di quei flagelli dell’umanità che preoccupa tutti quanti, infastidisce i frequentatori abituali del caffè».

E a proposito del suo carattere aggiunge un aneddoto: «Quello del maldicente era applicabile a molte persone conosciute. Una di esse se la prese con me; fui minacciato, si parlava di spade, coltelli, pistole; ma, curiosi, forse, di vedere sedici commedie nuove in un anno, mi concessero il tempo di terminarle».

Michele Placido regala al personaggio di Don Marzio ambiguità e ironia, ed è attorniato da una compagnia d’interpreti che si muovono in scena con la forza di personaggi espressivi e ispirati: Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido, Maria Grazia Plos. Un microcosmo, un affresco sociale e umano sottolineato dalla scenografia di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Stefano Nicolao, le luci di Gigi Saccomandi, le musiche di Antonio Di Pofi e i movimenti di scena curati da Monica Codena. Una commedia moderna e complessa, ricca di ironie e acutezze, che unisce una sapiente scrittura drammaturgica corale all'italiano settecentesco parlato.

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