Metrocittà Firenze: un regolamento dei beni comuni dopo l'asta deserta su Mondeggi

LeU Bagno a Ripoli: "Trovare alternativa alla mera vendita. Mondeggi resti pubblica"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2019 23:40
Metrocittà Firenze: un regolamento dei beni comuni dopo l'asta deserta su Mondeggi

Dopo che è andata nuovamente deserta l''asta su Mondeggi, la Città Metropolitana di Firenze per opera della consigliera delegata Benedetta Albanese sta lavorando con la Direzione Patrimonio all'introduzione di un Regolamento dei beni comuni perché venga sottoposto all'attenzione del Consiglio Metropolitano. In questa prospettiva si colloca anche la valorizzazione, con ulteriori opportunità, dell'ex azienda agricola di Mondeggi, per la cui vendita complessiva non sono giunte offerte alla scadenza dell'asta promossa dalla Città Metropolitana.

"Come LeU Bagno a Ripoli ribadiamo il nostro impegno per trovare alternative alla mera vendita, al fine di conservare Mondeggi (se possibile nella sua interezza) al pubblico. Siamo contenti che l'asta della Città metropolitana, proprietaria di villa e tenuta, a cui ascriviamo limiti politici gravi per effetto anche della pessima riforma Delrio del 2014, malgrado abbia effettuato un ribasso del 40% alla base d'asta fissandola a 9,5 milioni di euro, sia andata deserta. Siamo convinti che: le aperture dell'amministrazione di Bagno a Ripoli su cui è situato l'immobile e a cui spetta la programmazione urbanistica, la recente costituzione dell'associazione 'Amici di Mondeggi e bene comune', si siano aperti spazi di manovra che sarà possibile sfruttare, facendo proprio l’interesse trasversale suscitato nella popolazione, in questi ultimi anni, dal destino di Mondeggi e ponendoci nel solco della mozione unanimemente approvata dal Consiglio comunale di Bagno a Ripoli del febbraio del 2014, che prevedeva la costituzione di un tavolo di lavoro e di confronto, composto da istituzioni e cittadini per valutare soluzioni alternative alla mera vendita del bene" affermano dal Comitato Liberi e Uguali Bagno a Ripoli.

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