Meningite in Toscana, SIMIT: 'Attenzione ai luoghi affollati e chiusi'

Rischio panico e danni economici all'idea di una epidemia regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2016 16:58
Meningite in Toscana, SIMIT: 'Attenzione ai luoghi affollati e chiusi'

Una circolare pubblicata pochi giorni fa dal Ministero della Salute ha scatenato molte reazioni in Toscana. Il Ministro Lorenzin invita le regioni d'Italia a vaccinare i lavoratori e studenti fuori sede che si recano in Toscana per lunghi periodi.

La SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali torna sui dati: "Nello scorso anno sono stati documentati 42 casi con 10 morti; dal gennaio 2016, invece, 10 i casi e 4 i decessi. Questa epidemia interessa solo alcune zone della Toscana: la provincia di Firenze, di Prato, di Pistoia e di Empoli, ossia la parte centrale e fiorentina con estensione lungo la valle dell'Arno. Quest'area è anche quella a maggiore densità della regione, e questo può aiutare a capire quello che sta avvenendo". 

LE TRE CARATTERISTICHE DEL BATTERIO - "Abbiamo a che fare con un ceppo particolarmente aggressivo (ST11), che provoca più morti e sepsi aggressive a decorso più rapido rispetto alle meningiti - spiega Francesco Menichetti, primario del reparto Malattie infettive all'ospedale di Cisanello e membro SIMIT - La prima caratteristica è che circola nei portatori in modo più significativo, nonostante il dato non sia stato ancora confermato. La seconda peculiarità è che questo ceppo non rispetta la stagionalità: durante i mesi tiepidi, infatti, il meningococco scompare. Infine non rispetta i gruppi di età, perché ha interessato anche adulti ed anziani, quando solitamente questo tipo di malattia è del giovane o giovane adulto".

LE MISURE DI PREVENZIONE - Le autorità sanitarie hanno intrapreso una importante campagna vaccinale, ancora in corso, che offre il vaccino a gran parte della popolazione toscana, in particolare ai giovani dagli 11 ai 20 anni, fino ai 45 anni e tende quest'offerta, volontaria ma gratuita, dopo i 45 nelle province di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli. "E' un grosso impegno - aggiunge Menichetti - che la Regione Toscana ha assunto in accordo con il Ministero della Sanità e con l'Istituto Superiore di Sanità. Fino alla fine dell'anno scorso i vaccinati non erano tanti, appena 250mila. Ora si spera, con questa accelerazione, aumentino in modo tangibile sino al raggiungimento dell'immunità di gregge".

L'ALLARME E I CONSIGLI - Le procedure di vaccinazione funzionano, ma è importante attuare una maggiore copertura vaccinale anche tra le fasce di età più adulte, che al momento sono le più a rischio. C'è grande attenzione, e una quota giustificabile di paura, che si trasformano però in azioni preventive e di controllo che non devono generare alcun allarme per il turismo. "Chi vuole venire in Toscana può continuare a farlo tranquillamente, senza rischi, avendo solo cura di evitare luoghi affollati e chiusi.

Questo basta per continuare a godere delle bellezze della nostra Regione", conclude lo specialista SIMITLa politica stempera l'avviso ministeriale: "Non abbiamo mai sottovalutato la meningite. In Toscana la campagna di vaccinazione è attiva ormai da mesi e la Regione, con l'aumentare dei casi, ha previsto temporanee misure eccezionali estendendo la possibilità di vaccinarsi gratuitamente a diverse fasce d'età, oltre a quella 20-45 anni. L'assessore Saccardi, esponendo in Consiglio regionale, ha ribadito l'impegno massimo della Regione nella prevenzione, invitando tutti alla vaccinazione e spiegato come non si debba parlare di epidemia nè di emergenza, ma soltanto di circostanza che richiedere particolare attenzione e costante monitoraggio. Alla luce di questo vogliamo leggere l'intervento del ministro Lorenzin come un'ulteriore voce a sostegno della campagna di vaccinazione che tutti noi stiamo portando avanti, perchè siamo convinti che sia eccessivo, e perfino dannoso, creare allarmismo e paura tra chi vive o visita la Toscana" così i consiglieri regionali Leonardo Marras, capogruppo, e Stefano Scaramelli, presidente della Commissione Sanità esprimendo la posizione del gruppo del Partito Democratico.

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