Mantignano: viene giù il ponte sulla Greve

Ma gli abitanti della zona non sono contenti della perdita di un elemento storico, legato all'epoca della Liberazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 settembre 2024 23:22
Mantignano: viene giù il ponte sulla Greve
Fotografie di Jacopo Bianchi

Una prima campata è stata spostata dall'autogrù. Viene giù così il ponte di Mantignano, un elemento simbolico per la storia locale, legato al periodo della Seconda guerra mondiale. Nelle foto di Jacopo Bianchi la parte della campata che viene sollevata dal ponte.

Oggi, durante il sollevamento delle porzioni del ponte che saranno collocate temporaneamente sulla sponda destra della Greve per poi essere smaltite, un piccolo incendio è divampato a causa di una scintilla scoccata dal flessibile che stava tagliando una porzione del "ponte dei cazzotti". E' stato prontamente spento dagli addetti del cantiere e dai cittadini presenti.

Lo smantellamento del ponticino sulla Greve a Mantignano, noto come ponte “dei cazzotti”, chiuso da tempo, era stato deciso per le criticità strutturali dovute sia all’azione degli agenti atmosferici sia alle piene stagionali che nel corso del tempo hanno eroso i piedi delle pile scoprendo i pali su cui si fondano. Inoltre, la struttura non è compatibile con la normativa idraulica come ribadito dall’Autorità idraulica. Per questo il Genio Civile ha sollecitato la demolizione, peraltro già prevista nell’ambito del progetto della viabilità del bypass di Mantignano-Ugnano al fine di garantire sicurezza idraulica della Greve. L’intervento fu poi stralciato e rinviato a una fase successiva.

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Fotografie di Jacopo Bianchi

Nove da Firenze ha parlato con i curiosi che oggi osservavano il cantiere, per lo più persone dai 60 e 75 anni circa. In diversi si sono dichiarati contrari all'abbattimento per ragioni di affezione al ricordo. La mattina del 4 agosto 1944 infatti i partigiani riuscirono a sminare il piccolo ponte che l'esercito tedesco intendeva far saltare, ma quattro di loro rimasero uccisi dalla scoppio di una mina.

All'obiezione che era doveroso farlo per via delle possibili piene del fiume, hanno risposta che "si spendono soldi in tante cose e potevano scavare di più". Alcuni hanno evidenziato "che l'argine non è ben manutenuto da parte del Consorzio di Bonifica".

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