Sanità: mancanza di personale a Firenze

Alla Asl Toscana Centro prelievi esternalizzati per fronteggiare le carenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 maggio 2022 22:45
Sanità: mancanza di personale a Firenze

La Consulta dedicata si è riunita in Palazzo Medici Riccardi affrontando punti critici che si sono manifestati durante la pandemia. Strategico l'apporto dell'Università

Come evitare che si ripresenti, in caso di emergenza, il problema di una mancanza di personale sanitario? "La Consulta delle professioni sanitarie, che si è riunita giovedì 5 maggio in Palazzo Medici Riccardi, ha preso in esame questo problema, piuttosto serio e che si è evidenziato nei momenti più acuti della pandemia da Covid 19, confrontandosi con l'Università degli Studi di Firenze. Il continuo confronto tra gli Atenei, la Regione, Città Metropolitana, gli ordini dei medici, degli infermieri e delle altre professioni sanitarie consentirà di valutare al meglio valutare il fabbisogno del personale con specifiche competenze in considerazione del turn over", spiega Nicola Armentano, consigliere della Città Metropolitana di Firenze delegato alla Sanità.

"La presenza dell'Università nella Consulta - sottolinea - si è rivelata strategica, per tutte le figure professionali di tutti gli ordini che erano presenti. Abbiamo proposto all'Università di entrare a far parte in modo permanente della Consulta, anche per alcune sfide impegnative che abbiamo davanti", come ad esempio sui i temi riguardanti la bioetica (la discussione e la normativa sul fine vita) e la formazione sui nuovi contenuti didattici. La sanità ha bisogno di numeri adeguati di personale sanitario e l'Università dovrà garantirne la formazione e, se necessario, come sembra, col supporto dei professionisti del sistema sanitario pubblico.

Approfondimenti

"Il percorso - continua Armentano - di collaborazione fra la Consulta e l'Università può essere un utile strumento per predisporre un progetto pilota da mettere a disposizione degli attori istituzionali coinvolti e, visto il momento, la Consulta vuol dare un'accelerazione ai propri lavori riunendosi mensilmente e non ogni due mesi". A tale proposito "ritengo opportuno di invitare nelle prossime riunioni l'assessore regionale alla Sanità per un confronto su queste priorità".

Alla Consulta, l'Università è stata rappresentata dalla Prof.ssa Betti Giusti, del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica e Presidente del Consiglio della Scuola di Scienze della Salute Umana che ha illustrato le caratteristiche, i punti di forza e le potenziali aree di miglioramento nella formazione dei professionisti sanitari dei 26 Corsi di Laurea Triennali e Magistrali e delle 53 Scuole di Specializzazione medica e non medica. "Potremo mantenere e ampliare l'eccellenza della formazione erogata e il numero di professionisti formati per far fronte ai crescenti fabbisogni del sistema salute - sottolinea - solo con una interazione forte tra le varie istituzioni per garantire qualità e sostenibilità".La Consulta permanente delle professioni sanitarie del territorio metropolitano fiorentino è un organismo consultivo e propositivo, in un ottica socio-assistenziale per il dialogo tra le professioni sanitarie, al fine di migliorare la qualità dell'assistenza ai cittadini.

La Consulta intende offrire un'opportunità di collaborazione e confronto fra le professioni socio sanitarie per supportare le azioni in campo, attuali e prossime, proponendosi di sostenere i diritti dei cittadini e che intende provare a dare un contributo per migliorare il benessere dei cittadini e la qualità della vita degli stessi nella area metropolitana.La Consulta è composta da medici, veterinari, farmacisti, infermieri, ostetriche - tecnici sanitari di radiologia, professioni sanitarie tecniche e riabilitazione e prevenzione, biologi, chimici e fisici, psicologi, assistenti sociali, e dovrà interagire con tutte le istituzioni, nel rispetto di ciascun codice deontologico e nelle materie di rispettiva competenza.

Nel dettaglio dovrà "operare nell'ottica dell'integrazione e dell'interdipendenza dei diversi profili e delle peculiari competenze professionali che concorrono all'organizzazione dei servizi assistenziali da garantire ai cittadini in maniera uniforme e omogenea sul territorio.

Decisiva la collaborazione con le Istituzioni al fine della corretta applicazione delle norme di legge e regolamenti vigenti, nel rispetto di tutti i profili professionali.

La Consulta potrà proporre studi e ricerche sull'attività delle diverse categorie professionali, senza sovrapposizione tra le stesse, e formulare proposte in materia di formazione dei professionisti sanitari, in relazione alle rispettive competenze e funzioni.

La Consulta è presieduta dal Sindaco Metropolitano o da un suo delegato ed è composta dai Presidenti, o loro delegati, delle seguenti Federazioni territoriali fiorentine:

  1. Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri;
  2. Federazione degli Ordini dei Veterinari;
  3. Federazione degli Ordini dei Farmacisti;
  4. Federazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche;
  5. Federazione degli Ordini della Professione di Ostetricia;
  6. Federazione degli Ordini dei Tecnici Sanitari di radiologia medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione.

Inoltre la Consulta si compone anche dai Presidenti delle articolazioni territoriali fiorentine dei Consigli Nazionali degli Ordini Psicologi e Assistenti Sociali e da delegati, in rappresentanza territoriale fiorentina, delle Federazioni degli Ordini dei Biologi e dei Chimici e dei Fisici.

“E’ inaccettabile che la Asl Toscana Centro pensi di rispondere alle carenze di personale esternalizzando i servizi. Così, per incapacità organizzativa, si indirizza la sanità pubblica verso il privato.”A dirlo sono il reggente della Cisl-Fp Firenze-Prato Mauro Giuliattini e il responsabile sanità pubblica Cisl-Fp Firenze-Prato, Andrea Ferrini, dopo l’incontro con l’Azienda Usl toscana Centro in merito all’informativa sull’esternalizzazione del servizio prelievi biologici in ambito domiciliare e ambulatoriale.“Avevamo chiesto questo incontro per fare chiarezza – dicono i due sindacalisti – ma quando nel confronto abbiamo chiaramente evidenziato le contraddizioni e i pericoli dell’esternalizzazione, l’azienda, non riuscendo a controbattere in modo esaustivo, ha rimandato la discussione a successivi incontri specifici.”“Da questo incontro però è emersa chiaramente una incapacità organizzativa dei servizi erogati ai cittadini, tale che di fronte ad una problematica come la carenza del personale, si ricorre alla più semplice delle soluzioni, spostando il problema ad un soggetto esterno.

Si crede di poter gestire il processo dall’alto ottimizzando solamente i costi, ma nella realtà si indirizza la sanità pubblica verso soggetti privati, che perseguono solo il profitto. E oltretutto questo avviene prevedendo un aggravio di spesa di 30 milioni di euro in 6 anni.”“La Cisl-Fp – concludono Giuliattini e Ferrini - ribadisce la propria contrarietà alle esternalizzazioni dei servizi pubblici. La sanità non è un costo ma una risorsa pubblica. Non vanifichiamo gli sforzi compiuti finora dai professionisti del servizio sanitario pubblico, che hanno dimostrato professionalità e spirito di sacrificio.

Ora con il PNRR non dobbiamo esternalizzare ma rafforzare, migliorandolo realmente, il pubblico servizio.”

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