Licenzia malato oncologico: lo riassume con divieto di malattia

Fabozzi (Filcams): “L'azienda con la proposta di riassunzione con divieto di malattia nei 20 giorni di prova provoca, ci mobiliteremo”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 giugno 2016 12:32
Licenzia malato oncologico: lo riassume con divieto di malattia

Licenziamento e riassunzione Shock. Massimo Fabozzi, Filcams Cgil Empolese-Valdelsa rende nota una vicenda particolarmente delicata che rischia di creare un precedente in Toscana "Coin Service SpA (Gruppo IVS) ha licenziato un lavoratore, malato oncologico, con tre figli a carico, invalido al 50% per aver superato di 4 giorni il limite di malattia dal Ccnl. L’azienda, conosceva la situazione individuale del lavoratore che, in corso di terapia, non aveva la necessaria lucidità per gestire in maniera puntuale la scadenza del limite contrattuale dei giorni di malattia, ma si è ben guardata dall'avvisare il lavoratore e lo ha licenziato. La lettera di licenziamento è arrivata al 4° giorno e dunque, presumibilmente è stata spedita il giorno dopo la scadenza, al 181° giorno di malattia".

"Il dipendente pur essendone in diritto e ripromettendosi di farlo, perché prossimo a guarigione, non aveva richiesto l’aspettativa non retribuita di 120 gg prevista dal Ccnl. Un ritardo nella richiesta dovuto e giustificato dagli stessi motivi che ne fondano il diritto: le terapie in corso gli hanno tolto quel tanto di lucidità che serviva per monitorare la situazione.Nel frattempo Coin Service ha comunicato la disponibilità alla riassunzione con l’inserimento di una clausola che prevede 20 giorni di prova, nei quali il dipendente non potrà ammalarsi.“La provocazione è evidentespiega Massimo Fabozzi, della Filcams Cgil Empolese-Valdelsa - la proposta non risolve il problema, il lavoratore non sta bene, aver usufruito di tutti i giorni non vuol dire essere guarito, non può essere al lavoro. Per questo, aggiunge, sensibili alla solitudine ed alla disperazione dei lavoratori, sempre più spesso utilizzati come “merce”, rimandiamo al mittente la proposta aziendale e siamo pronti alla mobilitazione perché sia fatta giustizia in un territorio ad alto capitale sociale e, salvo eccezioni, buone relazioni industriali.

La Coin Service - conclude Massimiliano Fabozzi - ancora una volta, con il suo comportamento, ingenera tossine e divisioni che impediscono un confronto positivo. Quanto prima decideremo e renderemo pubbliche tutte le iniziative che saranno messe in campo per tutelare e difendere i diritti del lavoratore da noi rappresentato”.

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