Maggio musicale fiorentino: annunciata l'apertura di una procedura di licenziamenti

Petraglia (SEL): "Fondazione chiarisca sui 53 licenziamenti. Subito un tavolo ministeriale con sindacati e Ales". Nocentini: "Nessun risanamento concepibile senza tutela del lavoro". Lunedì in Consiglio comunale il piano di risanamento. Stella (FI): “Nel 2013 persi oltre 9 milioni, dal 2010 ad oggi persi oltre 31 milioni di euro, non siano i lavoratori a pagare per questo disastro”

Redazione Nove da Firenze
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12 novembre 2014 19:27
Maggio musicale fiorentino: annunciata l'apertura di una procedura di licenziamenti

"La Fondazione Maggio Musicale chiarisca la propria posizione in merito ai 53 licenziamenti previsti dal piano di risanamento, una scelta inaccettabile ed estranea a quanto previsto dalla Legge Franceschini. Sia fatta immediatamente chiarezza e si attivino tutte le procedure necessarie a conservare tutti i posti di lavoro".Lo afferma la senatrice di Sinistra Ecologia e Libertà Alessia Petraglia. "In questi mesi - prosegue la senatrice - dinanzi alle preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori affinché venga chiarito il significato del termine mobilità, il ministro Franceschini e il direttore generale del MIBAC hanno dichiarato che possibilità di collocamento in mobilità non significa facoltà di licenziare.

E a rafforzare queste affermazioni è intervenuto persino il sindaco di Firenze Dario Nardella. I fatti hanno smentito platealmente ministro, sindaco, direttore generale e la stessa legge, dal momento che ieri il sovrintendente Bianchi ha annunciato i licenziamenti senza presentare alcuna alternativa". "Chiediamo al Ministro di fermare questa follia e di pretendere il rispetto della legge: non si possono licenziare 53 lavoratori senza dire niente sul loro futuro, su quale collocazione andranno a ricoprire presso Ales, quale sarà il loro trattamento economico e quali le mansioni.

Si ritirino i licenziamenti - conclude Petraglia - e si convochi subito un tavolo ministeriale con Fondazione, sindacati e Ales. Non lasceremo che gli errori delle gestioni del passato vengano scaricati sui lavoratori"."L'attuazione del piano di risanamento in atto al Maggio musicale fiorentino conferma le preoccupazioni sulla sorte di 53 lavoratori – afferma l'assessora regionale alla cultura Sara Nocentini -. Già nel luglio scorso avevo raccolto e commentato quanto stava accadendo, richiamando la necessità di attenzione e di presidio riguardo al problema per scongiurare ogni eventualità di licenziamenti". "Nessun risanamento è concepibile se non viene al contempo tutelato il lavoro di chi vede a rischio il suo futuro professionale e previdenziale – sottolinea l'assessora -.

E proprio per discutere di questo, e dell'accompagnamento sicuro dei lavoratori in Ales, era già stato convocata per domani, di concerto con l'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini e con grande tempestività, un tavolo di confronto cui sono invitate le organizzazioni sindacali, la Provincia e il Comune di Firenze". "Si tratta di mettere a fuoco con responsabilità – aggiungono all'unisono Nocentini e Simoncini – tutti gli aspetti della questione Maggio, le sue criticità e le modalità di intervento.

Occorre in sostanza costruire una strategia condivisa per attivare nei tempi più rapidi un confronto serrato con il Mibact e la Fondazione".

Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella: “Negli ultimi quattro anni il bilancio della Fondazione del Maggio Musicale è stato sempre in rosso, arrivando a perdere oltre 31 milioni di euro dal 2010 ad oggi. Un risultato che ha una responsabilità precisa: quella di chi ha guidato la Fondazione e scelto i sovrintendenti, una responsabilità politica di fronte alla quale prima Renzi ed ora Nadella non possono tirarsi indietro. Prima di sentire altri slogan, vogliamo vedere lunedì in Consiglio Comunale il piano varato dal Sovrintendente, e così sapremo se siamo di fronte all’ennesimo piano fallimentare oppure se stavolta c’è una seria e ponderata riflessione sul futuro del Maggio collegata ad un vero piano industriale. Ci ricordiamo ancora gli slogan di renziana memoria sul pareggio di bilancio, ma oltre gli slogan, ora che Renzi se ne è andato, rimangono soltanto i buchi di bilancio. Nel 2010 la perdita fu di 8.358.042 euro, nel 2011 ci fu un meno 3.339.275 euro, per passare all’esercizio chiuso nel 2012 dove la perdita secondo il commissario Bianchi doveva essere di 3 milioni di euro ed invece fu di € 10.282.656, e ora arriviamo all’ultimo bilancio chiuso: quello del 2013 dove la perdita si è attestata a € 9.303.147. E’ vero che le disgrazie del Maggio partono da lontano, dalle scellerate gestioni del centrosinistra fiorentino prima di Renzi, ma Renzi, la Colombo e gli altri sono entrati nel solco di questa infausta tradizione ed ora il commissario Bianchi sembra non cambiare strada. Il Piano presentato da Bianchi fatto soltanto di tagli non porterà assolutamente da nessuna parte, i dati sono lì a dimostrarlo. Oggi si fanno pagare soltanto ai dipendenti gli errori gestionali dei passati amministratori che hanno chiuso i bilanci in perenne perdita, l’unica soluzione trovata è licenziare i dipendenti: troppo poco e troppo facile. Chi si assume le responsabilità delle scelte fatte fino ad oggi? Ora occorre impegnarsi tutti insieme per salvare il Maggio, occorre rigore, serietà e un piano industriale concreto e credibile, non si può far ricadere le scelte sbagliate delle gestioni solo sui lavoratori.

Siamo convinti che i lavoratori saranno i primi, come sempre, a dimostrare serietà al tavolo delle trattative, ma occorre tagliare gli sprechi, ottimizzare le risorse, rivedere le scelte strategiche, solo così sarà possibile salvare il nostro teatro. Se occorrono ulteriori risorse per salvare il Maggio saremo i primi ad andare a Roma a chiedere soldi aggiuntivi, a condizione che siano una tantum e che vi sia un piano industriale serio per il futuro del teatro”.

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