Maggio Musicale Fiorentino: sindacati in agitazione contro precariato e contratti a termine

Chiesto un incontro urgente al Sovrintendente Chiarot, a cui viene chiesto un incontro urgente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2018 14:10
Maggio Musicale Fiorentino: sindacati in agitazione contro precariato e contratti a termine

Le Rsa del Maggio Musicale Fiorentino Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil Uilcom, Fials Cisal proclamano l'agitazione e chiedono di risolvere il problema dei contratti a tempo determinato all'interno delle Fondazioni.  La protesta richiama l'attenzione del Governo, ma sul locale l'invito ad un incontro è rivolto al Sovrintendente del Maggio.Le Rsa del Maggio Musicale Fiorentino, "a seguito delle decisioni assunte dall’Assemblea Generale congiunta che ha avuto luogo il 16 novembre; tenuto conto del fatto che dal confronto tra le Organizzazioni Sindacali nazionali e l’Anfols non è ad oggi emersa un’intesa che porti ad una soluzione per la situazione che stanno vivendo lavoratori e lavoratrici con contratti a tempo determinato presso le Fondazioni; posto che le recenti scelte assunte dalla Fondazione Maggio Musicale Fiorentino prevedono in diversi casi il grave mancato rispetto delle graduatorie vigenti e dei diritti di precedenza maturati dai lavoratori e che ciò per molte persone ha già significato restare senza lavoro ovvero analogo destino che, in prospettiva, potrebbero subire coloro che hanno contratti a termine in scadenza; considerato che in simile condizione, unitamente allo stato di grave crisi in cui permangono le FLS per carenza di risorse e di un impianto legislativo che ne regoli e garantisca le funzioni invece di minacciarne l’esistenza, si delinea una situazione profondamente inaccettabile, aggravata dal fatto che norme ed interventi legislativi e giuridici atti ad impedire l’abuso dei contratti a tempo determinato, ovvero la permanenza in una condizione ingiustificata di precariato di tanti lavoratori, oggi vengano indicati come ragioni atte a giustificarne il loro mancato impiego; confidando e sollecitando un idoneo intervento legislativo del Governo che non si dimostri lesivo dei diritti dei lavoratori; consapevoli che, in sede locale, almeno una parte del problema potrebbe essere risolto con un percorso che porti ad un’attenta analisi delle Pianta Organica Funzionale; pur rinnovata la piena disponibilità ad un confronto con la Sovrintendenza a cui richiedono con urgenza la convocazione di un incontro, proclamano lo stato di agitazione riservandosi di mettere in atto ogni ulteriore azione necessaria per la salvaguardia dei posti di lavoro e dei diritti".

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